L'Italo-Americano

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GIOVEDÌ 21 FEBBRAIO 2019 www.italoamericano.org 27 L'Italo-Americano IN ITALIANO | LA COMUNITÀ DI SEATTLE N ei primi anni '80, la rivista Wine & Spirits elesse un Cabernet S auvi- gnon dello Stato di Washington il migliore della nazione. Un annuncio sorpren- dente, poiché i vini di Washing- ton all'epoca non si facevano notare in termini di qualità e raf- finatezza. "I compratori consideravano Washington una stranezza vini- cola senza alcuna speranza di produrre vino del calibro dei vini della California, dell'Europa, dell'Australia o di altre regioni vinicole ben cons o lidate del mondo", ha detto Lorne Jacob- son, scrivendo sul Puget Sound Business Journal. "I potenziali distributori spesso accoglievano le presentazioni con scetticismo o con un 'no' superficiale". Avanti veloce al 2019: Wash- ington è diventata una regione leader nella produzione del vino, sede di oltre 900 aziende vinicole e oltre 350 viticoltori. Nel 2007, le vigne di Washington occupa- vano circa 31.000 acri. Nel 2017, quella cifra era cresciuta fino a 50.000 acri, la dimensione approssimativa della Napa Val- ley californiana. Il Cabernet premiato era stato imbottigliato nel 1978 dal vinaio di Walla Walla Gary Figgins, che quasi non partecipava al concor- so perché non voleva rinunciare a due bottiglie del suo vino. L'an- nuncio catapultò la nascente industria vinicola di Washington dall'infanzia all'età adulta in una sola stagione. Figgins aveva avviato la Leonetti Cellar nel 1977, la prima cantina commerciale di Walla Walla. La chiamò così per i suoi nonni Francesco e Rosa Leonetti, emigrati dalla Calabria nel 1902. Insieme alla colti- vazione di frutta e verdura nella loro nuova casa, i Leonetti ave- vano anche un piccolo vigneto. In effetti, le prime uve di Caber- net Sauvignon di Figgins sono state coltivate su un acro di colli- na dietro alla fattoria originale dei Leonetti. Oggi la Cantina Leonetti è gestita dal figlio di Gary, Chris, che ama coltivare il Sangiovese in omaggio alle sue radici italiane. Sebbene la coltivazione su scala commerciale delle uve da vino non sia iniziata fino alla metà del 20° secolo, gli italiani e il vino nello Stato di Washington risalgono a decenni fa. Nel 1825, i membri della Hudson's Bay Company piantarono vigneti a Fort Vancouver nella parte meridionale dello Stato. Quando gli immigrati dall'Italia, dalla Francia e dalla Germania si spostarono nel territorio, por- tarono le loro piantagioni. Uno di questi immigrati era Frank Orselli, nato a Lucca, che arrivò nel territorio di Washing- ton nel 1857. Orselli è general- mente considerato il primo ital- iano ad essere arrivato nella valle di Walla Walla. Alla fine risparmiò abbastanza soldi per comprare 180 acri su cui piantò verdure, alberi da frutta e uva. Il vino prodotto da Orselli era molto popolare, in particolare tra i soldati di stanza a Fort Walla Walla. Nel 1875, il quotidiano locale, The Walla Walla States- man, riferiva che Orselli aveva la più grande azienda vinicola della zona e che aveva schiaccia- to 6.000 chili di uva quell'anno. In seguito, Orselli aprirà una delle prime sale di degustazione di Walla Walla. Perché Washington orientale è un buon territorio per le uve italiane? Per una ragione, gran parte dell'area viticola di Wash- ington si trova a poche miglia a nord della sua omologa nel nord Italia. Quindi, anche se Walla Walla, è geograficamente mezzo mondo lontano dal Piemonte, per non parlare della distanza cultur- ale, si trova a 46 gradi a nord dell'Equatore, a circa 70 miglia a nord di dove si trova il Piemonte. Inoltre, entrambe le regioni hanno beneficiato di caratteris- tiche uniche del suolo. Gran parte di Washington era coperta I vini di Washington alimentano forti legami con l'Italia dalle grandi inondazioni del Missoula alla fine dell'ultima era glaciale. Quando il ghiaccio si ritirò, si depositarono tonnellate di sedimenti, creando il terreno fertile che ospita gli eccezionali vigneti dello Stato. Le uve più importanti colti- vate in tutto lo Stato sono il Syrah, il Merlot, il Cabernet Sauvignon e il Riesling, ma molti viticoltori preferiscono ancora le uve autoctone d'Italia. È stato il caso di Gino Cuneo. Cuneo ha iniziato a fare il Pinot Nero ma il suo patrimonio ital- iano lo ha spinto verso uve come il Nebbiolo e il Sangiovese. Nel 2001 con alcuni soci ha aperto una cantina a Carlton, Oregon. La partnership ha però sofferto di problemi, e nel 2008, Cuneo è andato per la sua strada e ha aperto le Cantine Cuneo. Nel 2011, ha trasferito la sua attività a Walla Walla, e pochi anni dopo, ha aperto una sala di degustazione di fronte allo stori- co Marcus Whitman Hotel della città. Oggi le Cantine Cuneo sono una delle poche cantine del Nord-ovest interamente dedicate alle varietà italiane e allo stile italiano di viticoltura e vinifi- cazione. Alcuni viticoltori di Washing- ton hanno scelto di formare delle partnership con aziende vinicole del Vecchio Mondo, portando autentiche filosofie e conoscenze enologiche italiane nel Nord- ovest del Pacifico. Questa è la storia di Col Solare, un'azienda vinicola situata a Benton City, a circa 70 miglia da Yakima. Nel 1992, il marchese Piero Antinori, la cui famiglia produce vino in Italia dal 1300, ha visita- to la Columbia Valley di Wash- ington per vedere in prima per- sona cosa stava succedendo all'industria vinicola dello Stato. Durante la sua permanenza nel Nord-ovest, Antinori si intrigò con l'idea di fondere due distinte culture viticole e vinicole. Ha stretto una partnership con la più antica azienda vinicola di Washington, Chateau Ste. Michelle, e nel 1995, il team ha introdotto Col Solare, "collina splendente". Situato sulla Mon- tagna Rossa in alto sopra il fiume Yakima, l'azienda agricola Col Solare occupa 40 acri con una vista che domina sui vigneti a forma di ventaglio. Lungo il margine meridionale di Washington, nella Columbia Gorge, lungo il confine con l'Oregon, si trova una piccola cantina con il nome indimentica- bile di Idiot's Grace. Inaugurata nel 2002, i proprietari piantano circa 26 varietà di uva da vino. Un quarto di queste sono specie autoctone italiane e da quelle, Idiot's Grace produce un Dolcet- to, un Barbera e un Primitivo. In tutto lo Stato di Washing- ton, i contributi che i primi immigrati hanno apportato all'in- dustria del vino sono enormi e il loro impatto sarà percepito per le generazioni a venire. Indipen- dentemente dall'uva che hanno scelto di piantare, sia dalla Toscana, dal Piemonte o dal Sud Italia, questi pionieri hanno con- tribuito a garantire che le uve italiane contribuiscano in modo determinante all'industria vinico- la nazionale. I vini di Walla Walla sono amati e celebrati in tutti gli US, inclusa Portland, dove ha recentemente avuto luogo un tasting event

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