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GIOVEDÌ 21 GENNAIO 2019 www.italoamericano.org 31 Il delizioso mondo della Valle d'Aosta all'inizio dell'inverno.Un pane nero, di segale, cotto a lungo, fatto essiccare su graticole e successi- vamente tagliato con un apposito attrezzo detto "copapan" o "tsa- piet" e suddiviso fra i vari abitanti mentre le briciole venivano utiliz- zate per le zuppe. Adesso rimboccatevi le mani- che e iniziate a preparare un pranzo tutto valdostano: Il pranzo perfetto dovrebbe aprirsi con uno splendido tagliere di salumi e formaggi locali che purtroppo sono difficilissimi da reperire fuori dai confini della re- gione ma, facciamoci ugualmente venire "l'acquolina in bocca" ....pensate a del pane abbrustolito leggermente profumato all'aglio sopra il quale su sciolgono lenta- mente sottili fette di Lard d'Arnad uno dei Dop di eccellenza della Valle d'Aosta, addolcite con qual- che goccia di miele di montagna. Avventuriamo il palato assag- T ra montagne e castelli nell'angolo più ad ovest dei confini ita- liani, ecco farci l'oc- chiolino la più piccola delle regioni, la Valle d'Aosta. Austera, tagliente eppure cosi ac- cogliente e "morbida" esattamente come uno dei suoi piatti più fa- mosi la fonduta. Unica regione italiana comple- tamente caratterizzata da un terri- torio montano le cui vette impo- nenti l'hanno mantenuta isolata per moltissimo tempo ma che, grazie a questa forzata segrega- zione si sono conservate presso- ché intatte le tradizioni culinarie. Il frumento ingrediente chiave della cucina italiana e' il grande assente mentre fanno da padrone, retaggio dell'occupazione romana, la segnale, l'orzo, il cavolo e la selvaggina accompagnati dagli al- tri principali ingredienti dei piatti valdostani il burro ed il formag- gio. La cucina povera di monta- gna si ritrova anche nelle tecniche di conservazione, dalle classiche salsicce, salami e sanguinacci ri- cavati dalla carne di maiale alle preparazioni sott'aceto, "in car- pione", alle marinature a base di vino e spezie "civit". La vite, anch'essa portata dalle legioni romane, ha trovato terreno fertile tanto che oggi dalla Valle d'Aosta arrivano deliziosi vini che oltre ad essere imbottigliati ed en- trare a fare parte delle DOCG e IGT italiane, sono utilizzati per preparare il famoso "vin brulé" e il potentissimo caffè alla grappa. La cucina valdostana e' carat- terizzata principalmente dai piatti a base di carne e dai suoi derivati mentre, le verdure di accompa- gnamento, non sono molte oltre alle classiche patate e cavoli tro- viamo delle piccole prelibatezze uniche del territorio come la ci- coria di primavera "Dent de lion", i fiori di zucca di Brad, i ricetta- coli dei capolini di cardo selvatico "Le carline", e le innumerevoli erbe aromatiche. Gustosissime sono le zuppe come l'antichissima "seupa de grì" o la "soupe paysanne" arricchite da costolette di maiale e dagli ine- brianti latticini di malga oltre che dall'immancabile pane di segale e orzo.I formaggi, orgoglio regio- nale, sono spettacolari oltre alla ben nota Fontina cui tra l'altro dal siero, si ricava una specie di ri- cotta il Séràs, si possono gustare la Toma di Gressoney e il Bleu d'Aoste (un formaggio erborinato) I dolci sono semplici e poco elaborati ricavati per lo più da burro e latte fresco con l'aggiunta di zucchero o miele tra i più anti- chi si ricordano il Brochat, latte appena munto con vino rosso e molto zucchero e il Rhotia, a base di uova, zucchero, vino bianco, grappa, cannella e pane.La prepa- razione del pane in Valle d'Aosta, era un evento sociale che coinvol- geva tutti, una sorta di epopea che si ripeteva una sola volta all'anno L'Italo-Americano IN ITALIANO | La fonduta perfetta è liscia e cremosa proprio come questa © Bernd Juergens | Dreamstime.com La fontina è usata sia per preparare la fonduta che la soupe paysanne © Roberto Maggioni | Dreamstime.com LA BUONA TAVOLA RICETTE PIATTI TIPICI STORIE DI CUCINA Continua a pagina 33