L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-7-2019

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GIOVEDÌ 7 MARZO 2019 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT Obiettivo Serie A, la Juve batte il Napoli e blinda l'ottavo scudetto di fila. Ma l'Atletico Madrid fa paura L a Juventus espugna il San Paolo e, se possibile, blinda ancor più l'ottavo scudetto di fila, portandosi a +16 dal Napoli. La Juve vince, ma non convince e il ritorno degli Ottavi di Champions (con la sconfitta per 2-0 incassata a Madrid) si avvicina rapidamente: Allegri non può stare sereno. Gli abbrac- ci - nervosi e 'violenti' - che i Bianconeri si sono scambiati dopo il 90' della gara di Napoli sono, in questo senso, indicativi. RISCOSSA FALLITA - La gara contro i Partenopei sarebbe dovuta essere una prova di quan- to la Juventus si proporrà di fare contro l'Atletico Madrid, cercan- do un'epica rimonta. Da questo punto di vista, l'esperimento non può che dirsi fallito. I Bianconeri hanno vinto, rac- cogliendo però molto più di quanto avrebbero meritato. Di fatto, i piemontesi hanno tirato in porta solo tre volte, e sempre sugli sviluppi di calci piazzati. In difesa hanno 'ballato' spesso e volentieri (il Napoli ha colpito due pali, ha fallito un calcio di rigore e ha battuto 14 angoli, contro l'unico dei Bianconeri). Tutto ciò nonostante gli Azzurri, attorno al 25', si siano trovati sotto di un gol e di un uomo: dopo un retropassaggio suicida di Malcuit, Meret è stato espulso per fallo da ultimo uomo su Ronaldo e, sulla punizione seguente, Pjanic ha firmato l'1-0. Una situazione del genere avrebbe dovuto abbattere lo spiri- to del Napoli e far ritrovare cer- tezze alla Juve. Così non è stato, visto che i padroni di casa hanno dominato la gara da subito, sprecando tan- tissimo e incassando lo 0-2 solo sugli sviluppi di un corner. Ancelotti ci ha messo del suo, togliendo Milik per inserire Ospina (privando così il Napoli del proprio unico punto di riferi- mento offensivo), ma quando, al 2' della ripresa, Pjanic si è inge- nuamente 'guadagnato' il secon- do giallo, i partenopei sono dav- vero rientrati in gara: Callejon ha sorpreso la rodata difesa avversa- ria, dimezzando lo svantaggio. Poi, dopo altre chance sprecate, Insigne ha avuto la palla del pareggio, ma il suo rigore si è stampato sul palo. AL MINIMO PER TROP- PO TEMPO - La Juventus non brilla più, da tempo. L'effettiva semplicità con cui i Bianconeri hanno seguitato a vincere in Campionato, ha fatto sì che, trop- po spesso, gli uomini di Allegri si contentassero di amministrare le partite, affidandosi alle giocate decisive dei propri campioni, per indirizzare il risultato. Alla lunga, questa tendenza, è diventata una pericolosa abitudine. Che non può bastare in Europa e che non può funzionare quando le stelle cominciano ad appannarsi. GAMBE PESANTI, TESTA PESANTE - CR7 vive un momento di calo fisiologico (zero tiri a rete contro il Napoli), Dybala seguita a patire la scarsa fiducia di cui gode, Bernardeschi paga l'essere sballottato tra troppi ruoli diversi, Mandzukic, dopo l'infortunio, ha perso molta della propria caratteristica incisività. Anche dietro le cose non vanno bene: Bonucci e Chiellini non sono i 'mangia-palloni' di inizio stagione, mentre crescono le perplessità difensive sia su Cancelo (in panchina a Madrid, a favore di De Sciglio) e Alex Sandro. Anche la mediana - perso Khedira per un problema cardia- co - non fa sorridere: Matuidi è in flessione, Bentancur è forse stato incensato un po' troppo, Pjanic non brilla più da tempo e Çan seguita ad apparire un po' 'imballato'. La sensazione è che le gambe della maggior parte degli Juventini siano parecchio appesantite, dopo una prima parte di stagione molto più brillante. Il problema più grave, però, pare essere di testa: la Champions è un sogno che, anno dopo anno, si è trasformato in incubo. I Bianconeri, in Europa, perdono molte delle sicurezze che li ren- dono semplicemente dominanti in Italia. AVVERSARIO SCOMO- DISSIMO - Va anche detto che gli uomini di Allegri si sono tro- vati alle prese con un avversario estremamente scomodo. L'Atletico di Madrid è una squa- dra concreta e quadrata che sa difendere bene, anche a scapito dello spettacolo, ripartendo in modo letale, con un mix di catti- veria e tecnica. MIRACOLO POSSIBILE (?) - Oltre alle difficoltà del momento, è proprio l'avversario - con il suo enorme carisma e la grande organizzazione - che fa preoccupare: l'Atletico non sem- bra squadra che si possa disunire facilmente, che possa prestare il fianco a una rimonta clamorosa. Eppure c'è speranza. La Juventus ha campioni di livello mondiale, che possono concretiz- zare ogni singola giocata, sfrut- tando anche un semplice calcio da fermo per colpire. Soprattutto, poi, i Bianconeri giocheranno in casa, con tutto l'Allianz Stadium a sospingerli. Certo, però: dovranno fare molto molto di più di quanto messo in campo a Napoli. intravedere buone - se non otti- me - qualità, ma probabilmente ancora troppo acerbo per reggere da s olo i des tini offens ivi dell'Inter. Mancano le alternati- ve, tanto è vero che Ranocchia viene costantemente utilizzato da centravanti quando le cose vanno male. Contestualmente si è registra- to il brusco calo di rendimento della difesa: nelle ultime due gare i Nerazzurri hanno subito 5 gol ( con un rigore fallito da Barella): tanti quanti quelli incassati nelle precedenti 10 par- tite. De Vrij e Skriniar sono parsi stanchi (rotazioni al minimo), ma anche meno protetti da una squa- dra che, anche per ovviare all'as- senza di Icardi, è adesso portata ad attaccare con più effettivi. ALLE ORIGINI DELLA SVOLTA DEL MILAN: PIA- TEK, MA N ON S OLO. S arebbe facile ma riduttivo anche vedere in Piatek l'unico motivo della riscossa rossonera. Il polacco ha effettivamente por- tato con sé un'efficacia e una capacità di fare reparto da solo, sconosciute all'Higuain rossone- ro e, grazie alla sua pericolosità 'completa', il Milan può stare più coperto, affidandosi mag- giormente al proprio centravanti, in grado di sfruttare al meglio anche i pochi palloni ricevuti. Il nuovo Milan, però, non solo è Piatek: c'è da registrare l'ottimo impatto di Paquetà, così come il netto miglioramento di altri cal- ciatori. Bakayoko e Donnarumma su tutti: il france- se, piazzato davanti alla difesa, è diventato uno schermo protettivo decis ivo e, anche s e ha da migliorare parecchio in fase di costruzione, risulta preziosissi- mo. Il giovane portiere sta sfode- rando una serie di interventi miracolosi, che testimoniano la s ua eccezionale reattività: Musacchio e Romagnoli conce- dono poco, ma poi c'è anche l'e- norme 'Gigio' da superare. V ER S O U N S U PER DERBY - Nel prossimo turno di campionato l'Inter ospiterà la Spal. Difficile dire se Spalletti potrà contare su Icardi, mentre è quasi certo il rientro di Keita. Inutile sottolineare che i tre punti saranno fondamentali per rima- nere incollati al Milan prima della stracittadina infuocata, che potrebbe es s ere decis iva. I Rossoneri, prima di incrociare l'Inter, faranno visita al Chievo: squadra tenace, ma inesorabil- mente ultima in classifica. Un impegno da non sottovalutare - soprattutto alla luce dell'involu- zione del gioco rossonero verifi- catasi nelle ultime due uscite -, ma da vincere a tutti i costi, per presentarsi al derby avanti di un punto. SEGUE DA PAGINA 42 STEFANO CARNEVALI David Ospina Ramírez è un calciatore colombiano, portiere del Napoli, in prestito dall'Arsenal Lautaro Javier Martínez è un calciatore argentino, attaccante dell'Inter

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