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www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 21 MARZO 2019 F orse a questo punto Maria Gillan non ha bisogno di presen- tazioni per un pubblico di lettori italoameri- cani. Ha pubblicato più di venti libri di poesie, è stata mentore di centinaia di poeti attraverso i suoi seminari di scrittura al Poetry Center del Passaic County Com- munity College e al Binghamton Center for Writers, dove è profes- sore di inglese alla Binghamton University, SUNY. Ciò che ha sempre contraddis- tinto la sua poesia, dal suo primo lavoro al suo ultimo film, What Blooms in Winter, è la sua spregiudicata onestà verso alcuni dei dettagli più intimi della vita familiare e le sue battaglie da ragazza italoamericana cresciuta in New Jersey negli anni succes- sivi alla seconda guerra mondiale. È comprensibile che, come figlia di immigrati italiani, la famiglia è al centro della sua poesia. La sua poesia ha sempre rischiato molto: rivelando il senso di colpa che prova per aver tradito i suoi geni- tori immigrati di fronte al suo sforzo da ragazza di assimilarsi alla vita americana, alle sue prove personali con i suoi figli cresciuti e il marito ormai defunto. Non capita spesso nella poesia americana, che negli ultimi decen- ni ha virato verso la poesia d'as- trazione del laboratorio universi- tario, di poter leggere rime di tale profondità emotiva conflittuale. In una delle quasi settanta poesie di What Blooms scrive di sua figlia cresciuta, tradita dall'amore e divorziata, ma ora di nuovo innamorata, e di come spera nel suo rinnovamento con una nuova famiglia. Rischioso, forse, scri- vere così sinceramente su qual- cuno così vicino a te come madre e scrittrice? In What I Can't Tell My Son (Quello che non posso dire a mio figlio), lei si apre sulla sua relazione conflittuale con il figlio, sulle loro occasionali "telefonate di 10 minuti, quei dolorosi, imbarazzanti tentativi di contat- to." In un altro, lei ricorda il suo defunto marito che ha "passato oltre / in quell'altro posto dove non posso toccarti. . . dove spero tu possa sentire che mi manchi. "Nei suoi primi libri parlava dei suoi sentimenti ambivalenti nei suoi confronti, in uno stile confes- sionale che non tralasciava nulla. In altre poesie, affronta un tema familiare di tutto il suo lavoro: la sua lotta come figlia di genitori immigrati della classe operaia, che parlavano l'inglese con accento italiano, e del crescere in un'America che, al tempo, non rispettava la differen- za. Non c'era nessun prefisso "multi" associato a "cultura", allo- ra. Ha vissuto tra due mondi. I titoli delle sue poesie sug- geriscono il conflitto: The Clothes I Wore in High School (I vestiti che indossavo al liceo), At the Factory Where My Mother Worked (Nella fabbrica dove lavorava mia madre), I Was a Good Italian Girl (Ero una brava ragazza italiana), Bell Bottoms and Platform Shoes (Pantaloni a zampa d'elefante e scarpe con la zeppa), Bookbags and Galoshes (cartelle e galosce). Le emozioni espresse nella sua poesia sono continuamente modellate dalla sua memoria del passato, di una cultura immigrata ormai scomparsa che era in con- flitto con il suo desiderio ado- lescenziale di inserirsi nella mod- erna vita americana. Sebbene Gillan abbia certamente trovato la sua strada per una vita di succes- so, le sue poesie esprimono, tut- tavia, una perdita di quel passato. In essi scrive dei rituali familiari perduti (Christmas Eve at Our House, Vigilia di Natale a casa nostra) e della scomparsa della vecchia generazione di immigrati (The Dead Sit Calmly Among us, il morto siede tranquillo tra noi): "Voglio credere che stai ancora seduto tranquillamente / tra noi, al punto che posso allungare la mano / e toccare lo zigomo alto della tua faccia". La voce nelle sue poesie è alla deriva nella vita moderna. Il suo senso di perdita si collega a un tema tradizionale della letteratura italoamericana, quello della perdi- ta derivante dalla straziante dislo- cazione personale e culturale del- l'immigrazione in America. Questo è, in effetti, un topos di quasi tutta la letteratura immigra- ta: William Saroyan di Fresno ha scritto in modo toccante la grande perdita subita dai suoi antenati armeni patita per la loro immi- grazione forzata e insediamento negli Stati Uniti. Non appena gli immigrati si stabilirono nella terra promessa, iniziarono a costruire immagini idealizzate dei loro vil- laggi - non importa quanto poveri fossero nel vecchio mondo - e, nel caso degli armeni, anche delle sof- ferenze che subirono. Questo è uno dei dilemmi essenziali che si svilupparono anche nella letter- atura italoamericana. La forza della poesia di Gillan è che è anche una poesia del luogo. Ci sono volte in cui sento la voce del poeta americano Phil Levine nei suoi lavori. In uno dei suoi ultimi libri, accompagna le sue poesie con i suoi acquerelli originali, viscerali e colorate raf- figurazioni di donne. Questa volta ha ambientato le sue poesie del New Jersey accanto alle splendide fotografie in bianco e nero di Mark Hillinghouse. La poesia di Maria The Young Men in Black Leather Jackets (Il giovane uomo in giacca di pelle near) "che ha resistito per ore / davanti al negozio di caramelle / sulla 19a strada e 2a Avenue / a Paterson, nel New Jersey" si con- fronta con la minacciosa scena urbana in bianco e nero di quattro giovani di Hillinghouse, all'ango- lo di una strada, il segnale stradale "Non entrare" nella foto. Una fotografia del portale della Scuola numero 18 si trova accanto al noto poema di Maria "Public School n. 18" (Scuola pubblica n. 18) a Paterson, nel New Jersey, dove gli insegnanti con parole e gesti dissero a Maria, la giovane ragazza italoamericana della classe operaia, "di vergognarsi". Ancora, Daddy, We Called You (Papà, ti abbiamo chiamato), su suo padre immigrato della classe lavoratrice, è posto accanto a un severo edificio condominiale, con un operaio che pulisce le finestre della fabbrica sotto una scala anti- ncendio che fa zig zag sul lato di esso. È un'America urbana, dura, ma offre lavoro agli immigrati. Il peana di Maria al fiume Passaic si trova accanto allo scatto contem- plativo del fiume Hillinghouse sotto un cielo grigio e nuvoloso. L'immagine evoca ricordi, come le poesie di Maria ricordano il passato di suo padre immigrato. Maria Gillan è senza dubbio la più importante scrittrice italoamericana negli Stati Uniti. Ha vinto numerosi premi per il suo lavoro, tra cui l'American Book Award. I suoi oltre ventuno libri hanno raccontato l'esperienza dell'immigrazione e post-immi- grazione italiana in America come nessun altro poeta contemporaneo ha fatto. Paterson Light and Shadow. Poems by Maria Mazziotti Gillan, photographs by Mark Hillinghouse. What Blooms in Winter. Poems by Maria Mazziotti Gillan LIFE PERSONAGGI RECENSIONI ARTE