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GIOVEDÌ 4 APRILE 2019 www.italoamericano.org 34 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Dopo 118 anni le scuse pubbliche per il linciaggio di New Orleans D opo 118 anni arrivano "finalmente" le s cus e pubbliche, per il linciag- gio di 11 italiani di origini sici- liane a New Orleans. A darne notizia è Vincenzo Arcobelli, consigliere del Cgie, che riporta le dichiarazioni del portavoce del sindaco Joseph Caruso che annuncia di aver "lavorato con la comunità italo- americana e che rilascerà una proclamazione il 12 aprile" in un incontro al Centro Culturale Italiano. Come scritto da Patrizia Famà Stahle in "The Italian Emigration of M odern Times : Relations between Italy and the United States concerning Emigration Policy, Diplomacy and Anti- Immigrant S entiment, 1870- 1927" (Cambridge S cholars Publishing - 2016), tutto iniziò con l'omicidio del capo della polizia di New Orleans, David Hennessy, cui venne tesa un'im- boscata il 15 ottobre 1890 da quattro uomini vicino a casa sua. Quando Hennessy morì, fu data la colpa agli italiani. In quegli anni circa 30.000 italiani vivevano a New Orleans e centinaia furono arres tati durante le indagini. Diciannove furono incriminati e nove proces- sati in un processo concluso con sei assoluzioni e giurati incapaci di concordare in tre casi. Almeno tre dei siciliani processati a New Orleans avevano avuto problemi con la legge in Italia e un altro era un noto mafioso, secondo Stahle, ma almeno cinque aveva- no do cumenti puliti. O tto di quelli uccisi erano cittadini statu- nitensi, tre italiani. Il processo iniziò a metà feb- braio 1891, il verdetto fu rag- giunto il 13 marzo. U n "Comitato di vigilanza" si incon- trò quella notte: fece pubblicare sui giornali del mattino un invito a persone "pronte all'azione". Secondo questo articolo migliaia di persone si riunirono sotto una s tatua di H enry Clay, dove William S . P arkers on dis s e: "Quando la legge è impotente, i diritti delegati ad essa dal popolo tornano di nuovo al popolo, che quindi è giustificato nel fare ciò che i tribunali non sono riusciti a fare". La folla prese d'assalto il carcere. I carcerieri aprirono le porte delle celle invitando gli uomini a scappare, ma nove di loro furono inseguiti e fucilati. Altri due furono impiccati. Degli 11 morti, tre erano stati as s olti, la giuria era incerta riguardo ad altri tre, gli altri cin- que erano stati incriminati ma non processati, altri otto riusciro- no a nascondersi e a fuggire. Nel 1892, il governo degli Stati Uniti pagò $ 25.000 alle famiglie delle vittime. A ncora una testimonianza della vita quotidiana a Pompei prima dell'eruzio- ne del 79 d.C. Dopo la Domus con l'affresco di Priapo, l'alcova affres cata e la D omus dei Delfini, la Regio V ha regalato un'attività commerciale per la rivendita di bevande calde e fredde e generi alimentari. Gli scavi hanno cioè portato alla luce un Termopolio (tavola calda) nello slargo che fa da incrocio tra il vicolo delle Nozze d'argento e il vicolo dei Balconi, ormai interamente portato in luce nel cantiere di scavo. L'impianto commerciale è parzialmente scavato, in quanto collocato lungo uno dei fronti di scavo, oggetto dell'intervento di messa in sicurezza e consolida- mento del G rande P rogetto Pompei, che sta interessando gli oltre 3 km di perimetro dell'area non scavata del sito. Le decorazioni del bancone raffigurano su un lato, una figura di Nereide su cavallo in ambien- te marino e dall'altro l'illustra- zione, molto probabilmente, dell'attività stessa che si svolge- va nella bottega, quasi come un'insegna commerciale. Ritrovato incrociatore affondato nel '42 È stato ritrovato adagiato sui fondali a sud di Stromboli il relitto dell'incrociatore italiano Giovanni Delle Bande Nere, affondato il 1° aprile del 1942 mentre era in viaggio da Messina a La Spezia, per effet- tuare alcune riparazioni dopo aver preso parte, il 21 marzo, alla seconda battaglia della Sirte dove aveva colpito l'incrociatore britannico Cleopatra pur senza causargli gravi danni. A individuarlo, 77 anni dopo il siluramento in piena II Guerra Mondiale, a circa 11 miglia nau- tiche dall'isola siciliana, il cac- ciamine Vieste della Marina Militare a una profondità com- presa tra i 1460 e i 1730 metri durante una verifica tecnica e di sorveglianza dei fondali marini. La scoperta è avvenuta grazie all'impiego di un mini robot in grado di condurre ricerca e iden- tificazione a quote profonde. Il Multipluto ha consentito inoltre di filmare le prime immagini della nave rivelando i tre tronco- ni in cui si spezzò al momento dell'affondamento. L'incrociatore fu colpito da due siluri lanciati dal sommergi- bile britannico H.M.S. Urge che aveva già affondato la petroliera Franco Martelli, danneggiato la nave passeggeri Aquitania, il mercantile Marigola, e silurato la corazzata Vittorio Veneto. Fu uno dei naufragi più dram- matici della storia militare italia- na: morì più della metà dell'e- quipaggio. In meno di due minuti dall'impatto del primo siluro, l'incrociatore si era inabissato. Le perdite, secondo il bolletti- no della Marina, furono di 373 uomini, di cui 16 ufficiali, 57 sottufficiali, 295 sottocapi e comuni e 5 militarizzati. Giovanni delle Bande Nere, della clas s e condottieri tipo Alberico da Giussano, era stato costruito nei cantieri navali di Cas tellammare di S tabia nel 1928. Fu varato nel 1930 e com- pletato nel 1931. Lungo 169,3 metri, aveva una potenza totale di 95mila cavalli vapore grazie a 6 caldaie Ansaldo che alimenta- vano 2 turbine, e una velocità massima di 36 nodi. Era dotato di 14 cannoni per la difesa anti aerea e anti silurante, 10 mitra- gliere, 4 tubi lanciasiluri e due ricognitori aerei. Il ritrovamento di anfore pos te davanti al bancone, al momento dello scavo, rifletteva esattamente l'immagine dipinta. I termopoli, dove si servivano bevande e cibi caldi, come indica il nome di origine greca, conser- vati in grandi dolia (giare) incas- sate nel bancone di mescita in muratura, erano molto diffusi nel mondo romano, dove era abitudi- ne consumare il prandium (il pasto) fuori casa. Nella sola Pompei se ne contano una ottan- tina. "Per quanto strutture come queste, siano ben note nel pano- rama pompeiano – dichiara la direttrice ad interim, Alfonsina Russo - il rinnovarsi della loro scoperta, con anche gli oggetti che accompagnavano l'attività commerciale e dunque la vita di tutti i giorni, continua a trasmet- tere emozioni intens e che ci riportano a quegli istanti tragici dell'eruzione, che pur ci hanno consegnato testimonianze uni- che della civiltà romana". La Regio V si estende su una superficie di oltre 1.000 mq. L'intervento in corso è il più grande scavo estensivo dal dopo- guerra ad oggi a Pompei. Pompei regala uno spaccato di vita quotidiana Riemerge una tavola calda di 2mila anni fa Nel linciaggio di New Orleans del 1891 morirono 11 emigranti italiani Il Termopolio appena scoperto (Ph. Parco Archeologico di Pompei)