Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1107604
23 GIOVEDÌ 18 APRILE 2019 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | S econdo varie fonti, si stima che ogni anno vengano pubblicati negli Stati Uniti da 700.000 a un milione di libri. Un numero sbalorditivo! A volte, alcune di queste migliaia risultano essere gemme particolari. Fra questi, c'è il libro dell'autrice Mary Tolaro-Noyes "Sicily: A Heart's Journey". L'Italo-Ameri- cano ha avuto la fortuna di parlare con Mary del suo viaggio da autrice e da italiana. E' cresciuta in una tipica famiglia italiana? Assolutamente! Credo di essere cresciuta in una famiglia italiana per eccellenza. Probabilmente de- scriverei la mia italianità in modo diverso ora che ho passato 30 anni andando avanti e indietro per l'Italia e la Sicilia in particolare. Ho im- parato che tra essere italoamericani ed essere italiani ci sono delle somiglianze, ma secondo me non è esattamente la stessa cosa. Per descrivere la mia italianità in poche parole, direi che il significato della famiglia e la condivisione di tradizioni e celebrazioni, special- mente per quanto riguarda il cibo e le vacanze, probabilmente definiscono il nucleo centrale. Cosa l'ha portata a scrivere Sicilia: A Heart's Journey? Sono sempre stata una scrittrice, anche se non necessariamente pro- fessionale. La mia professione era "insegnante di letteratura e scrit- tura, storia e arte". Ho scritto il mio primo poema in quarta elementare sulle montagne del Vermont e ho tenuto diari per tutta la mia vita. Sono stata una scrittrice tecnica; scrivevo sul balletto e le arti; ho lavorato con i bambini e la loro scrittura nelle scuole pubbliche; e ho insegnato a scrivere nel Dipar- timento di Retorica della Oakland University di Rochester, Michigan. Immagino che Sicily: A Heart's Journey doveva essere scritto - è diventata la mia passione – e l'ho effettivamente iniziato a scrivere 30 anni fa quando ho incontrato la famiglia per la prima volta. Al- l'inizio ho scritto di mia nonna, ma per festeggiarla in occasioni di famiglia. Dopo non ho mai sentito completamente finito il libro solo raccontando le storie del ritrova- mento della famiglia. Pensavo davvero che sarebbe stato il mio primo libro e forse l'ultimo! Poi nel 1989 mi sono davvero ispirata all'Italia in generale, e mi sono appassionata di scrittura e di viaggi: "la vita come un viaggio". Di solito scrivevo perché "dovevo scrivere" per me stessa, non perché sentivo il bisogno di condividere questo bisogno con un pubblico. Ho scritto molte storie subito dopo le esperienze fatte e le ho condivise con mio padre. Il libro sarebbe stato un regalo per lui. Tuttavia, ho aspettato troppo a lungo perché lui è morto nel 2013 prima che lo avessi finito. Fortu- natamente, ho sempre condiviso le storie con lui, così ha rivissuto la gioia che aveva provato quando finalmente era riuscito ad incon- trare la nostra famiglia siciliana. Condivida con noi uno dei suoi passaggi preferiti. Prologo: P. 19 - Si potrebbe dire che mio nonno "rubò" mia nonna alla sua famiglia! "Mi dispiace, Papà, ma Filippo è mio marito adesso, e andrò con lui, ovunque vada". Detto ciò, Maria Calogera si allontanò e las- ciò la casa della sua famiglia a Pietraperzia, in Sicilia, per sempre. Era il novembre del 1913. Mentre la sua nipotina americana cresceva in una piccola città del Vermont con la mia famiglia siciliana-amer- icana nelle vicinanze, ascoltavo spesso la loro storia d'amore: mi teneva in grembo e mi raccontava la fiaba del suo principe azzurro, mio nonno Filippo Tolaro, del loro corteggiamento, del matrimonio e della vita in America". Il titolo del libro e l'immagine di copertina sembrano così adatti. Sono stati una scelta ovvia e immediata? Il titolo è sempre stato, Sicilia: A Heart's Journey, anche quando ho mandato a mio padre la prima raccolta di storie. Tuttavia, la cop- ertina è cambiata. Inizialmente pensavo che avremmo usato la foto che ho scattato nel giugno 1989 quando ho visto l'isola di Si- cilia dal traghetto, mentre attra- versavamo lo Stretto di Messina. Nel frattempo, sono entrata in pos- sesso della foto poi usata per la copertina, una rappresentazione molto più iconica della Sicilia e della mia famiglia. Molti di noi che hanno lo letto si sono ispirati al libro per trovare il viaggio del proprio cuore. Come ci si sente ad aver toccato le persone così profon- damente e così universalmente? Ad essere onesti, sono stata sorpresa dalle reazioni e dall'en- tusiasmo dei lettori. All'inizio non avevo in mente un libro. Avevo solo scritto storie per mio padre e per me e per chiunque altro in famiglia che poteva esserne inter- essato. Così come io avevo vissuto gli eventi del libro per la versione italiana, principalmente in Italia, ho scoperto che, di fatto, la storia degli immigrati è universale, coin- volge non solo le vite di coloro che se ne sono andati, ma anche le vite di coloro che sono stati las- ciati indietro. Cosa pensa la sua famiglia del libro? La famiglia siciliana in gen- erale è stata molto contenta e or- gogliosa. La famiglia americana è un mix di entusiasti e di non par- ticolarmente interessati. Curiosa- mente, è la generazione più gio- vane che sembra più contenta. Molti non solo mi hanno contat- tato mentre lo leggevano, ma mi Sicilia: un viaggio del cuore (Sicily: A Heart's Journey). Conversazione con Mary Tolaro-Noyes hanno anche ringraziato per averlo scritto. Fortunatamente non ho offeso nessuno in nessuno dei due continenti! Recentemente, Mary e io "ab- biamo avuto una conversazione", di fronte a un pubblico, per la pro- mozione del libro. L'evento si è tenuto al San Francisco Italian Athletic Club. Era, di per sé, il vi- aggio nel cuore di una storia uni- versale che può suonare simile per le famiglie degli immigrati in tutto il mondo. Se desiderate saperne di più su Mary e sui suoi libri, visitate il suo sito web all'indirizzo http:/ /www.marytolaronoyes. Zio Rocco, sul carro principale della Processione, negli anni 90. Photo courtesy of Mary Tolaro-Noyes Mary Tolaro-Noyes, Tom Noyes e alcuni degli invitati al book event SFIAC Photo courtesy of Mary Tolaro-Noyes LA COMUNITÀ DI SAN FRANCISCO