L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-18-2019

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www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 18 APRILE 2019 S i dice spesso che i bambini di oggi non escano più a giocare per le strade con i loro amici e ad impegnarsi nella scoperta di nuove avventure, come succedeva qualche gener- azione fa. No, oggi si siedono davanti a un televisore per ore, vivendo una vita virtuale fatta di giochi e scoperte dei personaggi degli show televisivi, lasciando da parte la gioia della vita reale di stringere relazioni con i loro coetanei che spesso possono durare fino alla vecchiaia. A volte, questa dipendenza elettronica è un aiuto per le madri single che hanno bisogno di trovare modi per intrattenere i figli. In questo contesto, sembra difficile vedere bambini piccoli imparare a vivere una vita anche lontanamente somigliante a quella dei loro affascinanti eroi cine- matografici. Alcuni possono credere che questa sia una caratteristica del- l'ambiente sociale odierno e, pen- sadola così, si farà fatica a capire come mai sia sorta una situazione del genere. Certamente, sarebbe facile considerarlo un fatto tipico della moderna società di oggi. Ma se cerchiamo davvero di esaminare a fondo la questione, la storia ci insegnerà fin troppo rapidamente che queste situazioni esistono da secoli. Tuttavia, mostrerà anche che non tutti questi bambini hanno perso la possibilità di fare qualcosa di se stessi. Consideriamo, quindi, l'esem- pio di un ragazzo, appena venuto al mondo, che fu quasi immedi- atamente separato dalla madre, e che aveva un padre intento a cor- reggerlo continuamente: leggendo e indagando, impareremmo presto che il ragazzo non era diverso da Michelangelo Buonarroti. Wow, che nome famoso! Che persona dal talento straordinario! Che artista fantastico! Ma allora, era solo un bambino, il buon figlio di suo padre: a breve però, sarebbe diventato famoso, così come si sarebbe ritrovato in infi- nite transazioni familiari. Poco dopo la nascita, nel 1475, il piccolo Michelangelo, secondo- genito della famiglia, fu inviato a Settignano e affidato alle cure di una balia, moglie di un muratore. Di conseguenza, il bambino crebbe nell'ambiente di un operaio del marmo, respirando l'aria piena della polvere del suo lavoro quotidiano: tagliare, mis- urare, dare dimensioni e lucidare. Nel 1481, quando il piccolo Michelangelo aveva sei anni, sua madre, che conosceva appena morì, lasciandosi dietro lui e tre fratelli minori. Michelangelo, quindi, trascorse i primi anni in compagnia di un padre severo, della madre di suo padre, del fratello e della moglie di suo padre e dei suoi fratelli. La scuola non gli interessava molto, dal momento che poteva trovarsi più spesso in compagnia di artisti vicini: con loro, gli piaceva fare schizzi e disegnare figure e paesaggi. La sua assenza da scuola frustrava il padre al punto che, come riportato da alcu- ni scrittori del tempo, il piccolo Michelangelo fu spesso maltratta- to. Alla fine, comunque, il padre riconobbe le sue sconvolgenti inclinazioni artistiche e provò un modo diverso di dominare il figlio testardo: lo iscrisse come apprendista nella bottega di uno dei più famosi artisti di Firenze, Domenico Ghirlandaio. Quando si unì a questa cerchia di giovani promesse artistiche, Michelangelo, già tredicenne, ebbe qualche difficoltà a trovare una nicchia per sé tra tutti gli altri apprendisti al punto che, dopo una rissa con uno di loro, si ruppe il naso. Ma nonostante il breve tempo (meno di un anno) in cui fece parte di questo laboratorio, Michelangelo apprese molto su come fare affreschi dal momento che il Ghirlandaio, a quel tempo, era impegnato nella creazione del magnifico affresco dell'altare maggiore di Santa Maria Novella per la famiglia Tornabuoni. Osservare tutto questo, dotò il giovane Michelangelo della pro- fonda conoscenza del colore e della prospettiva necessaria per la creazione di figure realistiche sulle volte delle chiese. Mentre ciò accadeva, aveva ancora una forte attrazione per gli studi scultorei. E così, frequentava spesso il giardino vicino a San Marco, all'epoca sotto la direzione di Bertoldo di Giovanni, un famoso scultore. Questo cantiere era supportato nientemeno che da Lorenzo de 'Medici, e fu proprio qui, in questo luogo, che la Fortu- na decise finalmente di sorridere al giovane Michelangelo, forte- mente curioso e talentuoso. Un giorno, visitando il luogo, Michelangelo raccolse un pezzo di marmo buttato via e lo usò per modellare la testa di un vecchio fauno. Mentre stava finendo il pezzo, passò Lorenzo de' Medici. Sebbene ammirasse il pezzo, disse a Michelangelo che non doveva avere familiarità con gli anziani, perché di solito questi non hanno tutti i denti. Reagendo a questa critica, Michelangelo staccò un dente e fece un foro nelle gengive per far capire da dove era caduto il dente. Quando Lorenzo de' Medici visitò il giardino pochi giorni dopo, rimase così colpito dal- l'ingegnosità del ragazzo, che possedeva un evidente talento artistico, che lo invitò a fre- quentare il suo palazzo. Una volta in quell'ambiente, l'arte di Michelangelo si sviluppò ancora più rapidamente poichè il giovane si trovò in compagnia dei più tal- entuosi filosofi e artisti dell'epoca, tra cui il principe Pico della Mirandola e Marsilio Ficino, tra gli altri. Perché ciò accadesse, tuttavia, il padre di Michelangelo dovette prima accettare la cessazione del- l'apprendistato di suo figlio nella bottega del Ghirlandaio. Ma la questione fu facilmente superata una volta che Lorenzo il Magnifi- co nominò il padre di Michelan- gelo doganiere della porta merid- ionale di Firenze, dove tutti gli scambi di export e import dove- vano passare per ottenere l'acces- so o per lasciare la città. In definitiva, questo cambia- mento nello stile di vita di entram- bi, padre e figlio, avrebbe avuto un effetto importante e fece fare passi da gigante alla carriera del giovane Michelangelo. In primo luogo, quale membro della famiglia Medici, Michelangelo trasse un enorme profitto dall'in- tellettualità platonica e dal sosteg- no personale di Lorenzo. E poi, più tardi, quando decise di spalan- care le ali e andare a Roma per cercare la sua fortuna, lo fece come ospite dei fratelli Galli, commercianti ed esportatori noti a suo padre, oramai importante fun- zionario doganale fiorentino. Non appena arrivò e si immerse nella lussuosa vita di Roma, la sua rep- utazione artistica esplose rapida- mente. Mentre diventava l'artista più famoso del mondo, suo padre non fu mai timido nel chiedere che mandasse soldi a casa regolar- mente, come era suo dovere fare. Ma sappiamo che all'inizio della sua carriera, nel 1500, Michelan- gelo era così povero che non aveva nemmeno i soldi per le sue necessità quotidiane. Si ritiene che questa terribile situazione si sia finalmente risolta quando ottene il pagamento sia per la sua Pietà sia per una commissione dei fratelli Galli che gli era stata assi- curata dall'Ordine dei Fratelli di Sant'Agostino. Ma quando Michelangelo ebbe i soldi in tasca, assolse generosa- mente al suo dovere, inviando fondi e istruzioni al suo fratello preferito, Buonarroto, su come usarlo per comprare le fattorie e tutte le altre proprietà che suo padre era interessato ad acquisire. In tutta la sua corrispondenza, e soprattutto nelle sue lettere del 1509, è chiaro che Michelangelo fu sempre preoccupato per il benessere della famiglia, anche nei momenti in cui lui stesso era sottoposto a feroci critiche e sof- ferenze. Forse il rapporto dell'artista con Lodovico, suo padre, si vede meglio nelle parole di una lunga lettera che gli inviò nell'autunno del 1521. La lettera è nientemeno che la descrizione di tutto ciò che Michelangelo aveva fatto per suo padre e il benessere della famiglia, negli ultimi 30 anni. Dopo aver esposto rispettosa- mente i suoi numerosi servizi e aver chiesto di non essere giudica- to male per aver causato danni non intenzionali, Michelangelo concludeva la sua richiesta sem- plicemente scrivendo: "Sono, dopo tutto, tuo figlio". LIFE PERSONAGGI RECENSIONI ARTE Michelangelo, il figlio di suo padre Lorenzo de Medici fu uno tra i primi ad intuire l'immensa genialità di Michelangelo © Tinamou | Dreamstime.com

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