Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1107604
www.italoamericano.org 17 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 18 APRILE 2019 LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA L 'Alaska, ex territorio americano, è stato proclamato il nostro 49° Stato nel 1959 ed è oggi lo Stato più grande dell'Unione. Come molti lettori ricordano, la scoperta del- l'oro in California nel 1848 segnò l'inizio della prima corsa all'oro nel mondo. Quando si sparse la voce, nel primo anno, la popola- zione del nuovo territorio ameri- cano aumentò di oltre 80.000 uo- mini provenienti da tutto il mondo e, grazie al clima mite, molti dei primi 49ers erano italiani. Anche in Alaska ci fu la corsa all'oro ma, a causa del freddo, mi ha sorpreso sapere che l'istitu- zione del Distretto minerario del- l'oro dell'Alaska fu fatta da un im- migrato italiano di nome Felice Pedroni, nato il 16 aprile 1858 a Trignano di Fanano, in provincia di Modena, che scoprì l'oro nel 1902. *** Il clima di Trignano di Fanano è tipico delle zone di montagna, con inverni freddi, stagioni brevi e rapidi passaggi dal freddo ge- lido dell'inverno al caldo mite del- l'estate. Il paesaggio è dominato dal Monte Cimone, la vetta più alta di quel segmento dell'Appennino. Durante la stagione più fredda, i giovani e i più coraggiosi ab- bandonavano il paese per cercare lavoro in Toscana, Grecia o Al- geria dove, oltre ad estenuanti e mal pagate fatiche, spesso trova- rono la malaria. Felice Pedroni era l'ultimo di sei figli in una casa di contadini. Conosceva tutte le sofferenze dei poveri e il rigore della vita in montagna del suo paese natale. Suo padre Giuseppe, che condu- ceva una vita di fatiche per la sua numerosa famiglia, facendo il car- bone dal legno che raccoglieva in montagna, fu costretto a scendere in pianura dove cercò lavoro tra i pastori. Giuseppe Pedroni morì inaspettatamente, lasciando la ve- dova Caterina Lolli, con sei figli di età compresa tra i 17 e gli 8 anni. Il figlio maggiore e altri due figli seguirono l'esempio di molti dei loro connazionali e immigra- rono negli Stati Uniti d'America. Felice, ispirato dall'esempio dei suoi fratelli, lasciò la nativa Trignano nel 1881 e salì a 23 anni su una nave per l'America. Quando sbarcò in America, il suo primo lavoro fu a Peoria, Illinois. Lavorò per due anni come ope- raio e visse con un parente. La- sciò Peoria e si diresse verso ovest alla fine del 1883. Mentre viaggiava, si guada- gnava da vivere e non esitava ad accettare qualsiasi tipo di lavoro. Nel territorio indiano lavorò nei campi dalle 6 del mattino fino alle 8 di sera, per mezzo dollaro al giorno più vitto e alloggio; e la- voròo nelle miniere d'argento e carbone del Colorado e dello Utah. Nel Nord-ovest soggiornò a Jacksonville, Oregon, poi si tra- sferì a Washington, dove lavorò per qualche tempo nelle miniere di carbone di Franklin a Carbo- nado. Lì rimase e lì trovò amici, tra i quali August Hanot Sr, che lo aiuterà tanto nella realizzazione della sua grande impresa. Fece anche la conoscenza di alcuni connazionali, che più tardi sa- ranno i suoi compagni in Alaska: i fratelli Giovanni e Francesco Costa, Giovanni Valio, Stefano Absenna. Nel 1888, Pedroni si recò a Caribou Country, in Canada, dove rimase fino all'autunno del 1893. La sua prima esplorazione per l'oro fallì e nel 1883 Felice Pedroni tornò a lavorare nelle mi- niere del Carbonado. Ma non lo fece per molto tempo. Arrivò a Carbonado un certo Espalmer, un italiano che aveva conosciuto in casa Hanot. Espal- mer, qualche anno, prima aveva raggiunto Fortymile zone nello Yukon. Le storie che raccontava conquistarono completamente il montanaro di Trignano. Alla fine del febbraio 1894, un gruppo guidato da Espalmer si di- resse verso lo Yukon. Tra gli uo- mini che lo componevano c'erano i fratelli Costa, Absenna e Felice Pedroni, finanziati da Hanot. Pedroni, spesso solo, a parte i suoi fedeli cani, si avventurò nella desolata vastità dell'Alaska cen- trale. Nell'estate del 1895, Pe- droni con quattro robusti compa- gni, si mise alla ricerca lungo un affluente di Chicken Creek. Quando le provviste si esauri- rono, dopo un mese circa, deci- sero di tornare alla base. Lasciato ancora una volta solo, a parte i fedeli cani, Felice con- dusse le ricerche lungo una riva del torrente che ora portava il suo nome. Dopo aver percorso circa mezzo miglio, Felice si diresse verso la riva opposta. A una certa profondità trovò l'oro. Era il 2 lu- glio 1902. *** Nel giro di due o tre settimane, si sparse la voce che l'oro era stato scoperto in Alaska. Una grande nave a vapore si avventurò all'in- terno, seguendo lo Yukon e il Ta- nana, di proprietà di una coppia di imprenditori che avevano sta- bilito un posto di commercio in previsione delle opportunità che sarebbero state offerte dalla co- struzione di una linea telegrafica militare in Alaska, che il Con- gresso aveva autorizzato nel 1899, e che nel 1902 era appena iniziata. Felice Pedroni si diresse verso il fumo che vedeva uscire dalle ciminiere delle navi a vapore. La "febbre d'oro" si diffuse tra i membri dell'equipaggio che si recarono immediatamente sul luogo del ritrovamento e fecero le loro rivendicazioni. Anche il cuoco della nave, un giapponese di nome Jujira Wada, andò a cer- care fortuna. Quando arrivarono i fratelli Costa, e altri che avevano lavorato con Pedroni in attività antecedenti alla scoperta dell'oro, si riunirono nell'alloggio di Felice Pedroni per organizzare il Fairbanks Mining District. Si accordarono, su suggeri- mento del giudice Wickersham, sull'uso del nome "Fairbanks" per onorare il senatore Fairbanks del- l'Indiana, poi vicepresidente degli Stati Uniti. Il Fairbanks Mining District è stato istituito sotto la presidenza di Felice Pedroni. La prima richiesta per i diritti Fair- banks fu fatta il 22 luglio 1902 a nome di Felice Pedroni. Felice Pedroni morì a Fair- banks, il 22 luglio 1910, all'età di 52 anni. La sua morte provocò profonda compassione tra i suoi compagni. Parteciparono al suo funerale in tale numero che non riuscirono ad entrare in chiesa. Italian Community Services provid Bay Area Italian-American seniors and famili with trusted rourc to help them live healthy, independent and productive liv. We are commied to honoring and prerving the Italian language and culture, with an emphasis on the strength and suort that com om family, community, education and goodwill. Casa Coloniale John F. Fugazi 678 Green Street San Francisco, CA 94133 415 •362 •6423 www.italiancs.com . . • Translation for seniors /new immigrants • Community service coordination • Information and referrals