L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-2-2019

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GIOVEDÌ 2 MAGGIO 2019 www.italoamericano.org 25 L'Italo-Americano IN ITALIANO | Bardolino: fascino e bevibilità quello di un vino bianco che a quello di un rosso. In un atto adottato nel 2018, tre distretti storici di produzione vini- cola della zona del Bardolino sono stati riconosciuti per le loro parti- colari caratteristiche e si riflettono nel disciplinare di produzione del Bardolino. I vini delle sottozone - Sommacompagna, La Rocca e Montebaldo - sono riconosciuti per la loro spiccata eleganza e com- plessità. Se è vero che ci possono essere delle motivazioni commer- ciali per l'introduzione delle sotto- zone, ci sono buone prove che la suddivisione in zone, in questo caso, può effettivamente offrire un'architettura migliore per inter- pretare il territorio del Bardolino / Chiaretto: "I suoli delle colline mo- reniche della zona di Bardolino sono caratterizzati da un'estrema variabilità (il programma di zoniz- zazione ha individuato 66 tipologie diverse), dovuta ai depositi lasciati dai ghiacciai che formavano il ba- cino del Lago di Garda e, in parte, da quelli che scendevano la valle del fiume Adige" (ilbardolino.com). Se uno qualsiasi di questi ele- menti può essere considerato un punto di quella che potrebbe essere definita la rinascita del Bardolino, allora la produttrice di vino Matilde Poggi della tenuta Le Fraghe deve essere riconosciuta come una forza determinante di questa rinascita. Poggi, che ha fatto la sua prima vendemmia nel 1984, secondo molti, è il punto di riferimento per il Bardolino. I suoi vini non hanno alcuna somiglianza con gli esempi mal fatti, economici, spesso dolci, estremamente semplici del Bardo- lino che si può forse ricordare anni fa. In questo, i vini Poggi hanno indicato un percorso per i produt- tori di Bardolino, restituendo stima ad una reputazione (precedente- mente) un po' offuscata del Bardo- lino. Da un Bardolino ben fatto, ci si può aspettare vini vibranti di fre- schezza, fruttati, con note speziate, una tipica e piacevole nota di man- dorla amara, un equilibrio impec- cabile. Nonostante il colore rubino chiaro, il Bardolino di alta qualità conserva una bella brillantezza di tonalità. Il punto di colore è quello che l'autore ritiene necessario men- zionare in quanto i consumatori spesso correlano la qualità di un vino al suo colore, cioè, un vino migliore equivale a un vino profon- damente colorato, cosa che sem- plicemente non vale in questo caso. Avere un pregiudizio sul Bardolino - o qualsiasi altro vino, relativa- mente a questo punto – basandosi su uno stereotipo relativo al colore è forse l'epitome di tutti quei punti di vista ristretti in materia di vino. Non pensatela così. In generale, i vini Bardolino possono essere consumati da un anno dalla produzione fino a cinque Nota di degustazione Le Fraghe Ròdon Bardolino Chiaretto Bardolino Chiaretto Un vino romantico e complesso S e hai l'età per ricordare i vini Bardolino di 15 o anche 10 anni fa, ti aspetta una piacevole sorpresa: il Bardolino oggi ha una nuova personalità, leg- gera, elegante, che ricorda il Pinot Nero o il Beaujolais Village per stile e peso. Per chi non lo conoscesse, il Bardolino è un vino di colore ru- bino pallido prodotto nella provin- cia di Verona, che offre incredibile fascino e bevibilità. La zona di produzione del Bar- dolino si trova nel Veronese lungo il quadrante meridionale del Lago di Garda. Il suolo glaciale del ter- ritorio è ricco di sodio che conferi- sce una certa salinità ai vini. Mi è stato detto che le estati nel Bardo- lino non sono troppo calde, né l'in- verno è troppo duro. Tanto che nella regione crescono notevoli li- moni. In base al nuovo regolamento, il Bardolino può essere prodotto dalla Corvina Veronese, fino al 95%, con un'altra varietà locale ve- ronese, la Rondinella, con un'ali- quota minima del 5%, fino al 40%. Un Corvinone dal suono simile può sostituire la Corvina Veronese fino al 20%. Altri vitigni ammessi possono costituire fino al 20% della miscela del Bardolino (non più del 10% ciascuno, eccetto Mo- linara, 15%), in particolare il viti- gno autoctono Molinara, anche se mi risulta che il Molinara sta scom- parendo dall'uso (anche nei vini Valpolicella). Cosa deplorevole, perché credo che il Molinara ag- giunga qualcosa alla ricetta. (Vedi il mio articolo Who Moved the Molinara?, L'Italo-Americano, no- vembre 2016). Gli amanti del vino "che se ne intendono" possono riconoscere che la miscela del Bardolino uti- lizza uve da vino impiegate anche nella ricetta dei vini della Valpoli- cella. I vini, però, sono molto di- versi: il Bardolino è tipicamente più leggero, meno strutturato e co- munica frutta fresca rispetto ai vini Valpolicella. Il Chiaretto – un Bardolino ro- sato - ha debuttato qualche anno fa con un nuovo stile, più vicino a quello che si potrebbe trovare nel rosato di Francia, che non a un Ce- rasuolo del sud Italia. Nel 2017, il Chiaretto ha vissuto cambiamenti più ufficiali, con il Chiaretto di Bardolino e il Bardolino che hanno preso strade diverse, una direzione che oggi permette un migliore svi- luppo del marchio e una migliore differenziazione per ciascuno di essi. Il Chiaretto di Bardolino offre una prospettiva diversa in quanto il vino non è né bianco né rosso, si differenzia pure dai vini della Val- policella e mostra un grande con- trappunto all'Amarone. Degno di nota è anche il fatto che il freschis- simo bouquet del Chiaretto può, in senso buono, essere più vicino a o sei anni dopo. I produttori consigliati sono Ca- valchina, Le Fraghe, Monte del Fraghe, Monte del Fra, Rizzardi. con note di piccoli frutti rossi, rose, erbe aromatiche e saline. Eleganza muscolosa, sottigliezze espressive e finale persistente. Chiaretto è la versione rosé del Bardolino @ Studio Cru Il Bardolino Chiaretto ha note più tipiche di un bianco che di un rosé @ Studio Cru VINO NEWS RECENSIONI TENDENZE

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