Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1118452
www.italoamericano.org 15 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 16 MAGGIO 2019 LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA C ari lettori, maggio è il mese in cui il nostro mondo è stato bene- detto dalla nascita di Perry Como, 18 mag- gio 1913 e rattristato dalla scom- parsa di Frank Sinatra il 14 maggio 1998, alle 22:50, per un infarto acuto al pronto soccorso del Ce- dars-Sinai Medical Center, Los Angeles, California. Sicuramente sia Como che Sinatra sono stati in- terpreti e cantanti eccezionali, ma per molti di noi con "radici" ita- loamericane erano come membri della nostra famiglia e abbiamo molti ricordi felici che includono Perry o Frank. Per esempio, ri- cordo la mia mamma Caterina ed io sedute sul nostro divano a guar- dare quel "simpatico" Perry Como alla nostra "televisione", o uno dei barbieri della nostra famiglia che commentava con orgoglio "Pie- rino" e il suo successo come se fosse il figlio di un "Cugino" di fa- miglia. *** Pierino Rolando Como nacque nel 1913 da Pietro e Lucille Como nella piccola città mineraria di Ca- nonsburg, in Pennsylvania. Suo pa- dre era venuto negli Stati Uniti dal- l'Italia e lavorava in fabbrica presso la Standard Tin Plate Corporation. Perry aveva ricordi affettuosi dei suoi genitori, che "avevano cre- sciuto 13 figli con 35 dollari alla settimana e ci insegnavano che era- vamo i custodi dei nostri fratelli". Pierino era il fortunato settimo fi- glio. Apprendista di barbiere all'età di dieci anni, a 14 anni aprì il suo negozio. La spinta all'eccellenza iniziò presto. Voleva essere il mi- glior barbiere della città; inoltre, tagliare i capelli sembrava molto più affascinante che scavare in mi- niere di carbone scuro. Il giovane Como stava gestendo una barbieria su tre sedie quando fu indotto da un amico a prendere il giorno libero e fare l'audizione per la band di Frankie Carlone per l'enorme cifra di 28 $ a settimana. Ottenne il lavoro. Nel 1933, Perry andò a lavorare come cantante con la band di Car- lone per l'enorme somma di 28 dollari alla settimana. Questo fu l'anno in cui sposò la sua amata d'infanzia, Roselle Belline, che aveva conosciuto quando aveva 16 anni ad una grigliata. Perry rimase con la band di Carlone per tre anni. Una notte in una casa da gioco d'azzardo a Warren, Ohio, Perry ebbe fortuna: non ai tavoli, ma mentre si esibiva sul palco. Il lea- der della band Ted Weems stava prendendosi una pausa da una vit- toria alla roulette quando sentì Perry cantare. Weems faceva parte della big band mania che stava prendendo l'America. Weems ap- prezzò quello che sentì e fece un contratto a Perry sul posto. Perry ha lavorato con Ted Weems dal 1936 al 1942. Durante quegli anni, Perry viaggiò con la band di fama nazionale come vo- calist, facendo serate e perfezio- nando lo stile morbido che sarebbe diventato il suo marchio di fab- brica. Quando Ted Weems entrò nel- l'esercito nel 1942, la band si sciolse e Perry tornò a Canonsburg e alla barberia. Stava negoziando un contratto d'affitto per un nego- zio da barbiere quando dalla CBS gli arrivò un'offerta per farlo reci- tare in un suo programma radiofo- nico. Perry era riluttante; ormai aveva un figlio di tre anni e l'in- trattenimento non era la migliore aspirazione per un padre di fami- glia. Ma Roselle gli assicurò che, se le cose non avessero funzionato, poteva sempre tornare alla sua vec- chia professione. Nel 1943, Perry firmò il suo primo contratto discografico con la RCA Records, e il suo primo singolo, "Goodbye, Sue" venne pubblicato. Nel 1944, il suo programma ra- diofonico, "The Chesterfield Sup- per Club", divenne un enorme suc- cesso. Poi il grande appuntamento di Perry a Copacabana - il primo locale notturno di New York - e diversi successi discografici (Till the End of Time) gli portarono un contratto hollywoodiano. *** Durante la fine degli anni '40 e l'inizio degli anni '50, grazie so- prattutto a quella nuova invenzione chiamata TV, il suo "Perry Como Show", sponsorizzato da Chester- field, divenne il programma tele- visivo di un quarto d'ora più popo- lare nel paese. La carriera televi- siva di Perry Como è durata oltre quattro decenni e nel 1990 è stato inserito nella Hall of Fame della tv. La popolarità delle sue registra- zioni non era limitata all'America. Inghilterra, Giappone e Italia di- vennero tre dei suoi mercati più grandi. In America Latina, Austra- lia, Nuova Zelanda e altri paesi dell'Europa occidentale, il suo nome era una parola d'ordine. In Dream Streets, il Grande Libro della Cultura Italiana curato dal- l'autore Lawrence Di Stasi, lo scrit- tore Lorenzo Carcaterra si descri- veva così mentre guardava il Perry Como Show: "La famiglia sedeva insieme. Mia madre si metteva all'estrema destra del divano, accanto al banco malconcio con la lampada incri- nata. Mio padre sedeva verso sini- stra, una tazza di gorgogliante selt- zer in equilibrio sul ginocchio. Io stavo strizzato in mezzo, di fronte a un Zenith diciannove pollici in bianco e nero, sormontato da una barca di fiori di Cristoforo Co- lombo e le immagini incorniciate di tre nipoti. I migliori amici dei miei genitori, Ada e Louie, seduti sul secondo divano, accanto alla piccola libreria, sotto un ritratto di un gondoliere veneziano, una cio- tola di pretzel tra loro. Erano le 21 di sera di una fredda notte d'in- verno, una settimana prima di Na- tale. Eravamo seduti e aspettavamo il sabato del "Perry Como Special". Nelle case italoamericane, guardare Perry Como, un ex barbiere di South Philadelphia trasformatosi in crooner, era un rituale pasquale e natalizio due volte l'anno. "Le mamme italiane lo vede- vano come l'uomo completo - reli- gioso, devoto alla moglie e alla fa- miglia, un cantante di talento. I padri italiani si sedevano e guar- davano per forza dell'abitudine, fi- nendo con gli occhi in lacrime come le loro mogli quando Como raggiungeva le note alte dell'Ave Maria. E' apparso sullo schermo, cir- condato da alberi ben illuminati e neve finta che cadeva, i suoni di un coro fuori campo che riempiva la stanza, un uomo dignitoso dai capelli bianchi con un viso gentile e un maglione color crema. La prima canzone, cantata dolcemente e con passione, è stata Silver Bells. "Sembra così giovane", disse Ada con rispetto, e in italiano. "Sembra non invecchiare mai". "Fa una bella vita", disse mia madre, dando uno sguardo negativo a mio padre. "Ama davvero sua moglie". "Mia madre non aveva mai vi- sto nemmeno una foto della signora Como. Perry stesso non ha mai par- lato di lei. Le donne italiane del quartiere l'avevano presa come modello di moglie perfetta. In ve- rità, per quanto ne sapevamo, Perry Como avrebbe potuto vivere con Diana Ross. "I soldi non gli hanno mai dato alla testa", disse mio pa- dre, mentre Perry e la piccola Donny e Marie erano impegnati in un'entusiasmante interpretazione di Jingle Bells Rock. "Non come Dean Martin", disse mia madre, sorseggiando una tazza di tè caldo con latte. "Non guardo il suo pro- gramma da quando ha lasciato Jeannie".