L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-16-2019

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1118452

Contents of this Issue

Navigation

Page 22 of 39

L est We Forget (Non di- mentichiamo). Il mes- saggio che riecheggiava nel municipio di San Francisco era chiaro: nessuno dovrebbe mai dimenticare l'Olocausto e il dolore e la sof- ferenza che ha causato alla comu- nità ebraica e al mondo. Il progetto, realizzato dal fo- tografo italo-tedesco Luigi Toscano, è la testimonianza di tutti i sopravvissuti, delle loro famiglie e delle loro storie. Rappresenta la voce di sei milioni di vittime della sistematica e burocratica perse- cuzione, voluta dallo Stato, messa in atto dal regime nazista e dai suoi collaboratori. La parola "Olo- causto" ha origine greca ed è com- posta dalle parole greche "holos" (intero) e "kaustos" (bruciato), storicamente usate per descrivere un'offerta sacrificale bruciata su un altare. Dal 1945, la parola "kaus- tos" sta per razzismo, persecuzione e uccisioni di massa. La mostra di Toscano è stata portata negli Stati Uniti nel 2018, prima a New York City, presso la sede delle Nazioni Unite, seguita da Washington, dove sono stati col- locati più di 120 ritratti lungo il Lincoln Memorial Reflecting Pool. Successivamente è stata spostata a Boston e infine a San Francisco, prima di far visita ad altre città in tutto il mondo, da Seattle, Chicago, Pittsburgh, a Vienna e Magonza. Il 2 maggio, a mezzogiorno, la South Light Court del San Fran- cisco City Hall ha ospitato un mo- mento di ricordo dello Yom Hashoah, con un programma che ha visto, tra gli altri, la violinista Rebecca Jackson e Annemarie, una sopravvissuta locale ritratta nella mostra. La storia di "Non dimentichi- amo" è quella di un uomo che ha deciso di mostrare i volti di 300 sopravvissuti all'Olocausto prove- nienti da Stati Uniti, Germania, Ucraina, Russia, Israele, Bielorus- sia, Austria e Paesi Bassi. Luigi Toscano ha raccontato il dietro le quinte del suo progetto in un dis- corso emozionale che ha condi- viso con i sopravvissuti, la gente del posto e gli studenti. "Quattro anni fa, nessuno credeva in me e in questo progetto. Mi è stato detto che sarebbe stato un grande falli- mento. Era difficile credere in me stesso a quel punto, ed ero pronto a rinunciare al mio coraggio e alla mia passione. Quando ho cercato di raggiungere i punti vendita e le istituzioni, non ho ricevuto alcuna risposta. Tuttavia, un giorno, ho ricevuto una chiamata da un so- pravvissuto, che mi ha detto di es- sere interessato a far parte del progetto. Sono l'unico rimasto in famiglia, mi disse. Ho cambiato idea e ho deciso di riprovarci. Una delle storie più belle che posso condividere è quella di quest'uomo, colui che mi ha dato la forza di dare il via al progetto. A Berlino, la sua foto è stata posta accanto a quella di un altro so- pravvissuto: casualmente i due, che si conoscevano da tempo, si sono riuniti nuovamente 60 anni dopo grazie a questa mostra. Quell'uomo è morto due mesi dopo la mostra di Berlino, ecco perché voglio dedicargli questo progetto, perché lui ha creduto in me e mi ha spinto a continuare". Ci sono 15 ritratti esposti presso il Centro Civico di San Francisco (fino al 15 maggio), ac- canto agli eventi e ai pannelli del Goethe Institut di San Francisco. Michael Pappas, direttore esecu- tivo del Consiglio Interreligioso di San Francisco, ha aperto il pro- gramma con un focus sul coraggio di Toscano e la sua lotta contro tutti i movimenti che promuovono il razzismo e l'antisemitismo. Luigi è stato chiamato "agente di cambiamento", per aver saputo re- sistere al silenzio che a volte co- pre le storie delle vittime e dei so- pravvissuti. San Francisco è oggi una città santuario e rappresenta i diritti di tutti, e qui non c'è posto per al- cuna forma di antisemitismo o razzismo in generale. Per chi non lo sa, ispirate dalla quarta Con- ferenza mondiale delle Nazioni Unite sulle donne a Pechino nel 1995, le donne di San Francisco si sono adoperate con successo perché si adottasse un'ordinanza locale che riflettesse i principi della Convenzione sull'elimi- nazione di tutte le forme di dis- criminazione contro le donne. Nel 1998, San Francisco è stata la prima municipalità al mondo ad approvare tale misura. Non è una sorpresa che anche il sindaco London Breed abbia colto l'occasione per esprimere la gratitudine di tutti i cittadini di San Francisco, che possono assis- tere all'impressionante e potente mostra di Toscano e conoscere le storie di coloro che hanno vissuto quella tragedia. Le parole del sin- daco hanno anche sottolineato l'importanza di sensibilizzare l'opinione pubblica in questo mo- mento storico in cui si stanno ver- ificando nuovi episodi di anti- semitismo, come le sparatorie di Pittsburgh e San Diego: "Il popolo ebraico viene sostenuto e cele- brato, e la diversità è un bene per la città e per la nazione. Tuttavia, dobbiamo stare attenti affinché queste cose orribili non si ripetano", ha concluso il sindaco Breed. Hans-Ulrich Südbeck, Console generale della Germania, ha ac- compagnato il pubblico attraverso un momento di memoria storica: non è stato facile per i tedeschi affrontare ciò che è successo sotto il regime nazista, ma questo ha reso la Germania il paese pacifico che conosciamo oggi. Il Console ha anche sottolineato come il nazionalismo e l'intolleranza siano in aumento ovunque, quindi tutti noi dobbiamo essere pronti a dare risposte nuove e a mostrare quante sofferenze queste cose possono causare al mondo intero. Il progetto di Toscano è impres- sionante nella misura in cui il suo messaggio sarà ascoltato per lungo tempo dalle generazioni fu- ture. Allo stesso modo, il direttore del Goethe Institut ha suggerito che possiamo imparare dal nostro passato e tutti noi abbiamo una grande responsabilità e un dovere, Lest We Forget: omaggio alla memoria dell'Olocausto del fotografo Luigi Toscano perché nessun luogo è esente da rischi: tutti noi dovremmo lottare contro la polarizzazione e la dis- criminazione, e la mostra di Toscano è importante sia per San Francisco che per il mondo. Il Console Generale d'Italia, Lorenzo Ortona, ha fatto parte del programma in rappresentanza del- l'Unione Europea: "Non solo questo progetto è bello, ma ci ri- corda anche che siamo fortunati ad avere sopravvissuti che pos- sono condividere con noi le loro storie. Non dobbiamo mai dimen- ticare i nomi e le identità di sei milioni di vittime. È fondamentale sensibilizzare e agire insieme con- tro ogni forma di violenza". L'ultima parte del programma è stata dedicata alla storia di An- nemarie, la sopravvissuta nata in Germania ma che ha trovato una nuova vita a San Francisco. An- nemarie ha ricordato come la sua famiglia abbia avuto una vita agiata fino al 9 novembre 1938 quando la cena fu interrotta dai generali delle SS, che trasci- narono via suo padre, per portarlo prima alla stazione di polizia e poi in una prigione nella Germa- nia dell'Est. Quello fu l'inizio di una nuova vita: quando suo padre fu rilasciato, si allontanarono dalla città natale per raggiungere il con- fine sicuro del Belgio. Ci fu poi un'altra sosta in Inghilterra, prima che la famiglia si ricongiungesse con altri parenti nella Bay Area attraverso un lungo viaggio attra- verso New York, Chicago e Oak- land. Annemarie racconta la sua storia negli Stati Uniti dagli anni '90, condividendo con studenti e famiglie un messaggio speciale: "Non dobbiamo mai dimenticare, ma dobbiamo perdonare". Sigrid Savelsberg, direttrice del Goethe Institut. Photo credits to Barak Shrama La sindaca London Breed. Ph credits to Barak Shrama LA COMUNITÀ DI SAN FRANCISCO 23 GIOVEDÌ 16 MAGGIO 2019 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO |

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-5-16-2019