L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-16-2019

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GIOVEDÌ 16 MAGGIO 2019 www.italoamericano.org 25 L'Italo-Americano IN ITALIANO | L 'ultimo libro del- l'autrice Dianne Hales, La Passione: How Italy Seduced the World (La Passione: come l'Italia ha sedotto il mondo) è un titolo che sembra esaltare ciò che la maggior parte degli italiani sente per la patria. Altrettanto calzante è il primo paragrafo del capitolo che recita così: "Immaginate un mondo senza Italia: la pittura senza Leonardo. La scultura senza Michelangelo. La letteratura senza Dante. Niente cori verdiani nè arie pucciniane. Niente film di Fellini o rombi di Ferrari". Sarebbe diffi- cile scrivere in modo più appro- priato di questo, il miglior rias- sunto dell'italianità. Giornalista e autrice ampia- mente pubblicata, Dianne Hales è una figura di spicco a pieno titolo. Il suo libro, La Bella Lingua, l'ha inserita nella lista dei best-seller del New York Times e il presi- dente della Repubblica italiana le ha conferito un Cavalierato ono- rario in riconoscimento del suo la- voro. Dianne dice de La Bella Lin- gua: "Non mi sarei mai aspettata di innamorarmi follemente, felice- mente e appassionatamente della lingua più attraente del mondo. Ma è successo. Negli ultimi ven- t'anni, l'italiano è diventato il mio passaporto per la cultura, la storia, lo stile di vita, le tradizioni e l'an- ima stessa dell'Italia. La lingua italiana mi ha insegnato la sua più grande arte: l'arte di vivere". L'area della Baia di San Fran- cisco è stata entusiasta di avere avuto l'opportunità di ospitare Hales alla 17° presentazione del- l'Istituto Italiano di Cultura (ICI) in aprile. Tra la gente in piedi c'er- ano il Console Generale Lorenzo Ortona e sua moglie Sheila. I partecipanti hanno ricevuto infor- mazioni e intrattenimento in una serata dedicata a tutte le cose ital- iane. L'Italo-Americano c'era e ha avuto l'opportunità di parlare con Hales del suo libro e della sua ital- ianità. Cosa ha ispirato La Pas- sione?  E' una guida o ha un messaggio diverso rispetto ai suoi libri precedenti? Non ho mai voluto scrivere dell'Italia. Anni fa, quando il mio agente mi suggerì di farlo ("perché ti illumini quando parli dell'I- talia"), le dissi che sarebbe stato impossibile. Tutto quello che si poteva dire sull'Italia era già stato detto.  "E l'italiano?" mi chiese. "Non ci sono libri sull'apprendi- mento della lingua". All'inizio avevo studiato l'ital- iano semplicemente per poter co- municare con le persone che avevo incontrato in viaggio, ma poi ho scoperto la sua merav- igliosa storia, piena di poeti, di principi e un chiassoso gruppo di giovani fiorentini che aveva com- pilato il primo dizionario, com- posto con quelli che considera- vano "i fiori più belli" della lingua "volgare" o lingua della gente co- mune.  Mentre ero a Firenze, sono di- ventata amica di uno storico del- l'arte che viveva nel palazzo dove è cresciuta la madre di Monna Lisa. Sono rimasta talmente col- pita dal concetto di musa di Leonardo come vera donna del Rinascimento, che ho deciso di ricostruire la sua storia in "Monna Lisa: A Life Discovered". Leggendo quel libro, un uomo mi chiese: "Hai chiuso con l'Italia?" La domanda mi era sembrata as- surda. L'Italia non aveva chiuso con me. Ho iniziato a cercare un filo conduttore che potesse spie- gare la mia quasi-ossessione con tutte le cose italiane. Ed è così che ho trovato la passione. Il suo entusiasmo per tutto ciò che è italiano è accattivante. A cosa deve la sua irresistibile "italianità"? Gli italiani mi dicono che ri- cordo loro ciò che amano del loro paese, ma che spesso dimenticano di fronte alle frustrazioni quotid- iane, alla politica, alla burocrazia, ecc. Quando stavo intervistando un giovane che produce prosciutto a Parma, gli ho chiesto se provava passione per il suo lavoro. Al- l'inizio era perplesso, ma poi si è sciolto quasi in lacrime nel par- lare di cosa significasse portare avanti la tradizione di suo padre e di suo nonno. In seguito, la mia guida, che aveva anche lei le lacrime agli occhi, si avvicinò e mi abbracciò. "Tu vedi quello che noi non possiamo vedere perché lo viviamo ogni giorno", mi disse. I non italiani possono rispon- dere, non tanto a me, quanto al- l'Italia che rappresento, il luogo semi-magico che ha incantato milioni di persone per secoli. E sono onorata di farlo e di cele- brare il meglio dell'Italia. Il fatto che lei non sia di orig- ine italiana rende i suoi libri an- cora più notevoli. Come spiega ai suoi fan questa passione per tutti gli aspetti della cultura? Mio padre mi ha fatto la stessa domanda quando uscì La Bella Lingua nel 2009 (allora aveva 90 anni). Si chiedeva come mai lui e mia madre - figli di immigrati po- lacchi - si fossero ritrovati con una figlia italiana. Mi è stato detto che ho "un'an- ima italiana". Forse l'abbiamo tutti. Sono d'accordo con Luigi Barzini secondo cui c'è una pic- cola parte italiana in ogni persona, così come c'è una parte d'Italia in ogni luogo della civiltà occiden- tale. Questo è ciò che ci dà - in- dipendentemente dal background genetico - la possibilità di amare profondamente, perseguire la bellezza, amare la famiglia e gli amici, provare compassione ed empatia con gli altri. Questa è l'essenza senza tempo della nostra umanità. La Passione: come l'Italia ha sedotto il mondo Fin dal mio primo viaggio più di tre decenni fa, l'Italia mi ha toccato a tutti i livelli: intellet- tuale, spirituale, emotivo, vis- cerale. Sento che ha aggiunto un'altra dimensione alla mia vita e ha aperto un nuovo spazio nel mio cuore. E sono molto grata che l'abbia fatto! L'autore e professore, Joseph Luzzi dice de La Passione: "Ogni pagina risuona con l'amore del- l'autrice per l'Italia e la sua gioia nel condividere con i lettori le sue notevoli scoperte e i suoi squisiti piaceri". Ben detto! E noi, suoi fan, siamo pienamente d'accordo, con tutto il cuore! Franca Cavallaro, Dianne Hales e la direttrice dell'ICI, Annamaria Di Giorgio. Photographs courtesy of the Italian Cultu- ral Insitute LA COMUNITÀ DI SAN FRANCISCO

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