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www.italoamericano.org 15 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 30 MAGGIO 2019 mare la gente. Sarebbe sembrata solo una borsa della spesa. Poi, andavo in giro a incontrare artisti e, ad un certo punto, vendevo anche cartoline fatte con le mie foto. Questo ha facilitato i rap- porti con altri artisti di strada, come ad esempio Peppe Mar- tinelli. Mi ha permesso di seguir- lo per tre giorni, riprendendo le sue performance in città. C'erano anche luoghi difficili dove non potevo filmare, e la gente mi chiedeva di non usare la mia macchina fotografica. Cosa l'ha sorpresa di più quando è arrivato in Italia la prima volta? E cosa invece era esattamente quello che si aspet- tava? Uno dei ricordi più belli è quando sono andato a Villa Adri- ana, vicino a Roma, e il ragazzo dell'impresa che stavo visitando mi ha permesso di guidare la mietitrebbia. Ero così sorpreso che non potevo crederci! D'altra parte, in generale, non avevo molte aspettative: questo è quello che si fa quando non si segue nessun ordine del giorno. Tanto per fare un esempio: ho filmato le catacombe di San Gennaro e sono entrato nel sito usando un falso pass per la stampa. Un anno dopo, ascoltavo la NPR e c'era l'intervista con il ragazzo che mi aveva fatto entrare due volte. Ho inviato un'e-mail per congratular- mi con lui e ho scoperto che sapeva che il mio lasciapassare per la stampa era falso, e mi ha detto: "Sapevamo tutti che avevi un buon cuore e che stavi lavo- rando sodo per mostrare la bellezza di Napoli". Questo è stato sicuramente inaspettato. Se Napoli non fosse stata la città di questo film, quale altra sarebbe stata? Lasciatemelo dire: se non fosse stata Napoli, il film non esisterebbe. Dopo la mia prima volta lì, l'amica che è venuta quando stavo girando delle nuove inquadrature mi ha detto: "Non stai facendo un film sulla pizza, stai facendo qualcosa di più". Aveva perfettamente ragione. Ho cambiato lo scopo del film e le ho creduto perché la mia anima sapeva di cosa si trat- tava prima del mio cervello. Qual è stata la parte migliore di questo progetto? Mangiare la pizza e incon- trare nuove persone ha rappre- sentato la parte sessuale del progetto. Poi, quando è nato il bambino, il film, ho dovuto iniziare ad occuparmi del cambio dei pannolini, il che ha significa- to per me fare in modo che par- lasse. Mi piace quando i napole- tani dicono che ho catturato l'essenza della città. Non ho gio- cato la carta della camorra o qualcosa di simile. Come italoamericano, so cos'è l'Italia perché l'ho imparata dalla mia famiglia, ma avevo gli occhi di qualcuno che arriva dalla Cali- fornia e che può vedere le cose in modo più oggettivo. Ho proi- ettato a Los Angeles e mi è piaciuto molto vedere come le persone sono state toccate dalla storia e sono impressionato dal- l'ispirazione che posso portare nel mondo. Com'è la sua vita in questo momento? Oggi vivo per strada. Ho un ufficio a San Luis Obispo e il mio furgone, Bison, è la mia casa ovunque io vada. Non si arrende mai e va sempre avanti. Ho anche scoperto quanto adoro il montag- gio, non solo è divertente, ma è anche lì dove avviene la magia. Cosa significa per lei l'arte d'arrangiarsi oggi? Per me "arrangiarsi" significa permettere che le cose accadano, ascoltando me stesso e lasciando che la spiritualità mi guidi. Gra- zie a questo film, ho imparato a fidarmi di me stesso come artista e come regista, ascolto la mia voce. Prima di scattare una foto di Matteo accanto al suo furgone, mi sono resa conto di avere un'al- tra, un'ultima domanda. Ci sarà una seconda parte, mi chiedo. Matteo dice che non ci sarà nes- suna parte due, perché la seconda parte del progetto è portare in giro il film e assicurarsi che la gente sia in grado di guardarlo. Il film non è stato proiettato in Italia, anche se Matteo ha cercato di entrare in alcuni grandi festi- val. In questo momento ne è il suo pubblicitario. "Sono solo un ragazzo in un furgone" che cerca (e spera di trovare presto) modi diversi dai festival per proiettarlo a Napoli e in Italia. La serendip- ità, conclude, farà il resto. Il film sarà proiettato mer- coledì 5 giugno al Laemmle Fine Arts Theatre (proiezione 19:30. Pizza reception 18:30pm). Dal 7 al 13 giugno al Laemmle Music Hall 16:30 tutti i giorni; l'11 giugno al Laemmle Monica alle 19:00; infine il 12 giugno al Laemmle Pasadena Playhouse alle 19:00. LIFE PERSONAGGI RECENSIONI ARTE Continua da pagina 13 Gianluca, uno dei tanti Napoletani che hanno preso parte al lavoro di Matteo Troncone @ Matteo Troncone Matteo seduto di fronte al suo furgone, il Brown Bison @ Matteo Troncone