L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-30-2019

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GIOVEDÌ 30 MAGGIO 2019 www.italoamericano.org 25 L'Italo-Americano IN ITALIANO | N ato e cresciuto a Mi- lano, dove il suo ec- cezionale talento gli è valso - all'età di 19 anni - l'accettazione ufficiale alla prestigiosa Disney Academy, Massimiliano (Max per gli amici) Narciso rappresenta si- curamente un emblema della piena realizzazione del classico "Sogno Americano". Infatti, dopo gli studi di arte tecnica, Max Narciso ha fre- quentato corsi di animazione di car- toni animati alla Disney Italia, poi ha lavorato per molto tempo in di- versi teatri italiani come scenografo. Dal 1998 ha disegnato famosi fumetti per la Disney, come la serie "Fantasteam" per il gior- nalino italiano Topolino. A soli 27 anni ha fondato, insieme alla socia Marieke Ferrari, il famoso Kawaii Studio di Milano, riscuotendo subito un grande successo con grosse e importanti aziende inter- nazionali di intrattenimento che bussano alla sua porta. Max e Marieke hanno iniziato a lavorare insieme, come visual concept designer, creando alcuni dei migliori materiali per la pre- sentazione di nuovi progetti: tra i loro lavori, diversi blockbuster che hanno aiutato Max ad attirare l'at- tenzione dei migliori illustratori di fumetti americani. Hanno anche pubblicato un libro visivo ufficiale per la Disney "Alice nel Paese delle Meraviglie" di 95 pagine, diretta- mente ispirato al capolavoro di Tim Burton, acclamato dalla critica. Dopo aver tristemente perso suo padre, nel 2011 Max Narciso ha deciso che era giunto il momento di un cambiamento radicale nella sua vita e si è recato - per la prima volta - negli Stati Uniti, per assis- tere al famoso San Diego Comicon. Lì ha incontrato molti colleghi e professionisti che lo incoraggiarono fortemente, con complimenti e sin- cero, entusiastico, apprezzamento per le sue opere d'arte. "Perché non sei già qui, negli Stati Uniti, a la- vorare" era la domanda ricorrente. Ma in quel momento era soprattutto un fumettista. Così è tornato in Italia e ha abbracciato una specie di vita monastica per raggiungere capacità tecniche e artistiche ancora più impressionanti. Un anno dopo è tornato negli Stati Uniti per assistere ad uno dei primi CTN Animation eXpo, dove è entrato in contatto con molti ani- matori iconici, che lo hanno invi- tato a rimanere in contatto e a in- viare loro le sue fantastiche opere. Il risultato è stato un incontro alla Dreamworks, con alcuni dei più alti dirigenti, desiderosi di conoscere di persona il creatore di quelle biz- zarre e spettacolari creature. Lo avevano conosciuto anche attra- verso la mostra di Burbank, "Cana- pazzi", dove ha presentato al pub- blico americano il suo ricco e immaginario mondo di creature bizzarre, oscure e intriganti. Alla fine, tra il 2014 e il 2015, Warner Brothers (dove ha lavorato per più di un anno e mezzo) lo ha ufficialmente sponsorizzato, in modo che potesse rimanere per- manentemente negli Stati Uniti. Poi, di punto in bianco, un anno dopo, gli è arrivata un'altra offerta che non si poteva rifiutare: era la Paramount, che gli chiedeva di la- vorare su alcuni importanti film di animazione. E così Max Narciso, che ha in- iziato come character design artist freelance specializzato nella ricerca caratteriale, ha seguito incessante- mente la sua passione per la grafica, l'animazione e la scultura e ha finito per lavorare con grandi aziende come Disney, Disney Pub- lishing, Laika, Warner Bros. e Paramount. In che modo la triste perdita di suo padre l'ha spinta a fare un cambiamento così radicale nella sua vita? Mio padre ha lavorato molto duramente per tutta la vita e, quando è morto, mi sono chiesto se quello che aveva realizzato era ciò che voleva veramente fare con la sua esistenza. Stava sognando qualcos'altro? Era disposto a fare qualcosa di diverso nella sua vita? Non lo saprò mai perché l'ho perso prima di porgli quelle domande fondamentali. Quindi mi sono chiesto la stessa cosa e la risposta è stata: segui i tuoi sogni, non im- porta quali siano! Come è stato scoperto dalle maggiori compagnie americane per cui ha lavorato? Durante il mio secondo viaggio in California, durante il CTN Ani- mation eXpo, alcuni italiani hanno visto le mie opere e hanno voluto presentarmi ad altri lead animator che potevano aiutarmi a migliorare la mia carriera. In particolare Marco Regina (attualmente Lead Animator di DreamWorks) ha im- mediatamente riconosciuto e ap- prezzato il mio stile visionario e ha voluto che entrassi in contatto con quante più persone possibile nel settore. Ricordo ancora vivida- mente il mio primo incontro alla DreamWorks: non parlavo una parola di inglese e Marco si è af- frettato ad aiutarmi traducendo la mia presentazione a tutti gli altri dirigenti! Ha iniziato a lavorare con DreamWorks? No, probabilmente perché la peculiarità del mio stile visivo è rappresentata anche dalla sua strav- aganza e dalla sua oscurità: loro erano chiaramente alla ricerca di qualcosa di più luminoso in termini di sviluppo dei personaggi. Ma subito dopo quell'incontro ho in- iziato a lavorare per un'altra grande azienda: Laika. Stavano lavorando ad un nuovo concetto che ha finito per diventare "The Missing Link", un film d'animazione che sta per uscire. Come ha iniziato a stabilire i primi contatti americani nel set- tore? Molte grandi aziende mi conoscevano già per il mio lavoro in Italia, ma il momento che mi ha cambiato la vita è stato dopo aver partecipato al primo CTN: durante quell'evento ho avuto il piacere e il grande privilegio di incontrare persone come John Lasseter, che ha apprezzato sinceramente la qualità del mio lavoro. Quando sono tornato a casa, mi sono reso conto di avere molti contatti diretti con alcuni dei più importanti re- clutatori e ho iniziato a mantenermi in costante contatto con loro. In che modo l'esperienza americana le ha cambiato la vita? Prima di tutto a livello privato, perché ho un figlio che è nato pro- prio quando Warner Brothers mi ha chiesto di venire qui! E' stata una decisione difficile da prendere: rimanere in Italia con un lavoro consolidato e vedere mio figlio crescere o venire negli Stati Uniti per seguire il mio sogno? Mi sono detto che non volevo dire a mio figlio che i sogni non possono es- sere perseguiti, una volta Massimiliano Narciso: fantasioso talento italiano nel cuore di Hollywood cresciuti..... così ho cercato un compromesso che - finora - ha fun- zionato alla perfezione. Io vivo e lavoro qui, mentre la mia com- pagna e mio figlio vivono in Italia: ma ci vediamo quasi ogni mese: o vengono qui, o io vado a Milano. Le sue creazioni artistiche sono uniche, strane, affascinanti e particolari: da dove viene tutto questo? Ho un mondo interiore molto profondo, pieno di cose strane e bizzarre che vivono nella mia mente: ma a causa del mio essere un po' timido, l'arte è l'unico modo per esprimere pienamente ciò che vive nella mia anima. E anche se molti vedono i miei personaggi come qualcosa che appartiene a un altro mondo, ho paura del sopran- naturale e del religioso. Le mie creature non sono demoni, fanno parte del mio mondo. Come sta vivendo l'espe- rienza americana? Sono sicuramente felice e grato per tutto questo. È una specie di miracolo. Mi sveglio ogni mattina, guido per Los Angeles e vado a lavorare ai Paramount Studios, dove posso vedere il famoso cartello hollywoodiano dal mio uf- ficio: onestamente, cos'altro potrei chiedere? Che saggio consiglio darebbe ad un giovane che vorrebbe seguire i suoi passi? Prima di tutto, che bisogna es- sere duri: soprattutto con se stessi. Se si vuole essere in grado di creare, bisogna essere in grado di criticare il proprio lavoro per migliorare. So che alcune persone del settore dicono che a volte sono troppo duro, ma questo perché non mi aspetto niente di meno che la perfezione: prima di tutto da me stesso. Ha qualcosa da dire ai cre- ativi che stanno lasciando l'Eu- ropa per venire negli Stati Uniti? Si può cercare il proprio destino dove si vuole e - se si è veramente appassionati, talentuosi e determi- nati - credo che uno possa farcela. Ma nessuno dovrebbe mai negare le origini, la propria eredità. Sono al 100% un prodotto italiano: la mia arte, la mia visione, le mie ca- pacità vengono dal luogo dove sono nato e dove ho imparato ad amare Michelangelo, Cellini, Car- avaggio. Max Narciso fa autografi per i suoi tanti fan @Shutterstock.com LA COMUNITÀ DI LOS ANGELES

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