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GIOVEDÌ 30 MAGGIO 2019 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT Obiettivo Serie A. Per Allegri capitolo chiuso con la Juve Storia di tante vittorie e poco amore durata 5 anni D opo la dolorosa e inaspet- tata eliminazione dalla Champions, per mano del giovane Ajax, in molti si erano convinti che la s toria tra M as s imiliano A llegri e la Juventus fosse arrivata al capoli- nea. All'allenatore, infatti, si imputava di non aver saputo dare, alla Juve più forte degli ultimi anni, un gioco sufficiente- mente propositivo e solido da consentire di centrare la tanto agognata vittoria europea. Invece, a pochi minuti dall'e- liminazione, Andrea Agnelli si era affrettato a confermare l'alle- natore, dichiarando apertamente la propria fiducia in Allegri. A qualche settimana di distan- za, però, le cose sono cambiate notevolmente e la separazione è diventata ufficiale. Allegri ed Agnelli si sono incontrati nella serata del 15 maggio e, nono- stante qualche difficoltà nel tro- vare un'intesa, tutto lasciava supporre che ci fosse margine per prolungare il contratto del tecnico. Da subito è parso chiaro che il problema principale non fossero le richieste economiche dell'allenatore, quanto quelle tecniche. Giovedì 16, l'incontro 'allargato' con Pavel Nedved e F abio P aratici avr ebbe fatto 'venire a galla' questa distanza: Allegri ha ribadito la necessità di interventi importanti sull'organi- co con Dybala, Cancelo e proba- bilmente Pjanic sulla lista delle cessioni e una serie di innesti, giovani e di qualità, per costruire una squadra di maggior persona- lità e perfetta per supportare Cristiano Ronaldo. Nedved e Paratici hanno inve- ce sostenuto una linea più mode- rata. Il dirigente ceco va da tempo ripetendo come l'organico bianconero s ia difficilmente migliorabile e, con Paratici, sem- bra convinto di dover limitare gli acquisti a uno per reparto. Secondo i due dirigenti, la 'rivoluzione' principale deve avvenire dal punto di vista del gioco. Difficile, quindi, prose- guire con Allegri. Agnelli avreb- be voluto proseguire con l'alle- natore toscano - sia per ricono- scenza di meriti effettivi, sia per- ché ogni cambio, a livelli altissi- mi, si profila rischioso -, ma non ha potuto avallare un rinnovo che non fosse in linea con la visione tecnica della società. Così, venerdì 17, Allegri ha annunciato alla s quadra che Juventus-Atalanta sarebbe stata la sua ultima partita partita allo Stadium. Al termine del match di Marassi, Allegri ha rilasciato l'ultima intervista da allenatore della Juve: "Che effetto mi fa lasciare la Juve? Devo metabo- lizzare, da domani inizierà il distacco". Sul Futuro non si è sbilanciato: "Aspetto l'occasione giusta e stimolante" e non esclu- de una pausa: "Fermarmi non mi preoccupa, alleno da 16 anni di fila. Ora è giusto staccare". Nonostante un iter tutt'altro che facile e lineare, la conclusio- ne del rapporto è stata consen- suale e distesa. I protagonisti hanno accettato la "fine del ciclo" e, almeno apparentemente, si sono lasciati senza screzi di sorta. CINQUE ANNI DI TANTE VITTORIE E POCO AMORE A llegri è arrivato alla Juventus nella stagione 2014- 2015, all'indomani delle dimis- sioni dell'amatissimo Antonio Conte. Lasciato libero dal Milan senza troppi rimpianti, il tecnico livornese fu accolto con freddez- za anche a Torino. In cinque anni, Allegri ha comunque collezionato trofei a profusione (5 Scudetti, 4 Coppe Italia, 2 Supercoppe italiane) e ha scritto pagine memorabili della storia bianconera, a partire dalla grande rimonta in Campionato della s tagione 2015/16, passando per le due finali Champions e arrivando all'impresa contro l'Atletico Madrid negli ottavi della massi- ma competizione europea di que- st'anno. A queste vanno aggiunte alcu- ne notevoli intuizioni tattiche e la capacità di trascinare la Juve dal monolitico 3-5-2 vers o moduli maggiormente offensivi e propositivi. Ciò nonostante, Allegri, per i tifosi bianconeri, non è mai stato un trascinatore alla pari di Conte. Al di là delle differenze di cari- sma, la principale imputazione contro l'allenatore livornese riguarda la qualità del gioco espresso. In particolare negli ultimi anni, con un organico sempre più forte, Allegri è parso in qualche modo 'accontentarsi' di vincere, anche col minimo sforzo. Questa strategia ha pagato in Italia - anche per la pochezza dei rivali - , ma è risultata sterile in ambito europeo. E, con ogni probabilità, è proprio su questo argomento che si è consumata la frattura con la società e si è capito che il ciclo fosse finito. FUTURO COMPLICATO (?) - Difficile credere che una società accorta, potente e vincen- te, come l'attuale Juventus, abbia deciso di separarsi dal proprio allenatore senza aver ben pianifi- cato il futuro. Eppure, mentre scriviamo, gli scenari paiono complicati e diversificati. Certo, i vertici bianconeri possono aver lavorato egregiamente 'sotto traccia', ma i 'big' d'Europa sembrano ancorati alle proprie panchine (anche se la situazione di Guardiola al City potrebbe evolvere rapidamente, soprattut- to in caso di sanzioni dell'UEFA contro la società inglese); Zidane è appena tornato al Real Madrid e Deschamps pare desideroso di proseguire con la Nazionale fran- cese. Tra gli altri candidati accosta- ti alla Juve ci sarebbe Conte, ma un suo ritorno - dopo il burrasco- so addio del 2014 - non sarebbe semplicissimo da gestire. In più, l'ex Ct s embra 'flirtare' da tempo con l'Inter. Piace anche Sarri, da tempo 'in rotta' col Chelsea, ma il cal- cio spettacolare e 'tatticamente pretenzioso' dell'ex tecnico del Napoli potrebbe essere facilmen- te assorbito dal carismatico spo- gliatoio bianconero? Tra gli outsider, si sono fatti i nomi di Mihajlovic e Simone Inzaghi: stuzzicanti, ma difficile dire se siano i profili giusti per puntare alla Champions, il vero, grande obiettivo del club di Torino. Resta Mauricio Pochettino: l'allenatore del Tottenham si potrebbe liberare senza troppi problemi dagli 'Spurs' e ha la giusta esperienza per 'dire la sua' anche in ambito europeo. Il suo nome forse non sarà tra i più 'pesanti' di questo elenco, ma potrebbe essere quello giusto per far quadrare le differenti neces- sità di tifosi, società e spoglia- toio. STEFANO CARNEVALI Massimiliano Allegri lascia la Juve dopo 5 anni, 269 partite concluse con 191 successi, 42 pareggi e 36 sconfitte Il presidente della Juventus Andrea Agnelli: 'Max, allenatore che da solo ha scritto la storia della Juventus'