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www.italoamericano.org 13 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 13 GIUGNO 2019 L a costa adriatica d'I- talia nasconde parecchi secreti tra cui due siti che sono stati visitati da angeli di ogni tipo: alcuni hanno librato sulla terra per secoli. Forse oggi hanno lasciato i luoghi, perché le tante tradizionali e a volte stanche sagre che un tempo attiravano tutti gli abitanti dei villaggi circostanti sono diventate più probabilmente fes- teggiamenti per la squadra sporti- va del posto con palloncini e sten- dardi di tutti i colori, invece che processioni religiose con reliquie sacre di qualche santo patrono. I numerosi terremoti che hanno attraversato le radure e i passi di montagna del territorio possono forse spiegare la secolar- izzazione dei luoghi, a cui si devono aggiungere gli effetti dei moderni mezzi di comunicazione, Twitter, Facebook e televisione in generale. Ma la storia registra ancora oggi alcuni eventi sconvolgenti che continuano ad attirare persone che apprezzano la spettacolare bellezza di paesi e città dal litorale sabbioso della regione. Da Termoli fino al Monte Gargano, con deviazioni secondarie ad Andria e Torremaggiore, ci sono racconti leggendari che ricordano uomini, sia grandi che ordinari, che hanno incontrato il loro ange- lo, nel bene e nel male. Prendiamo ad esempio la leggenda del Sacro Romano Imperatore, il possente e primo cittadino cosmopolita d'Europa (come alcuni lo hanno chiamato), Federico II. Perso il padre Fed- erico I e la madre Costanza di Sicilia, a soli quattro anni, Federi- co crebbe sotto la tutela del dotto Cencio Savelli, che presto diven- terà Papa Onorio III. A causa della sua prodigiosa curiosità per i tanti e diversi popoli della Sicilia, Federico trascorse molto tempo in giro per le strade, raccogliendo la profon- da saggezza della gente comune dei quartieri e delle terre musul- mane e acquisì ben presto una flu- ida conoscenza della lingua araba. Sotto i suoi tutor istituzionali, imparò anche il latino e il greco e naturalmente parlava il siciliano medievale delle sue esperienze quotidiane, così come il tedesco medio-alto di suo padre e di suo nonno. All'età di 14 anni si proclamò capace di assumersi le responsabilità dei suoi domini reali e intraprese tutte le cam- pagne necessarie per farlo, spesso incrociando le spade con la politi- ca papale. Ma siccome era un diplomatico astuto, acquistò ben presto una reputazione così notev- ole e sicura che molti studiosi e poeti accorrevano alle sue corti. Tra questi si può citare Pier della Vigna, che Dante ha messo nella bolgia dell'Inferno, ma che comunque ha contribuito a sviluppare la moda di comporre poesie e altri scritti nella lingua del posto, oggi considerati i prim- issimi passi verso la creazione della letteratura italiana. Altra persona di lettere che divenne intimo amico di Federico fu Michael Scot o Scotus. Che fosse un irlandese o uno scozzese è ancora oggi oggetto di discus- sione, dato che l'uso medievale della parola Scoto potrebbe appli- carsi a entrambi i paesi. Tuttavia, all'inizio della sua carriera, Scoto emigrò in Spagna dove si legò strettamente agli studiosi ebrei e arabi che si occupavano della traduzione di antichi testi greci che erano stati precedentemente tradotti in lingua araba. Chiara- mente, questa esperienza trasfor- mò Michael Scot in uno spirito affine a Federico II, analoga- mente dotato di competenze lin- guistiche parallele. Tutto questo portò i due uomini ad essere molto coinvolti in discussioni di matematica, astronomia, astrolo- gia e altre questioni esoteriche. Sotto l'influenza di tali stimoli, forse tra i più curiosi esperimenti di Federico, l'impegno nella costruzione di Castel del Monte nei pressi della città di Andria nel 1240. Costruito meticolosamente Due luoghi lungo la costa adriatica visitati dagli angeli I resti della cittadella di Federico II attirano molti turisti a Torremaggiore, in Puglia Continua a pagina 15 Santangelo, un villaggio legato a racconti "angelici" LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA