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23 GIOVEDÌ 27 GIUGNO 2019 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | O gni bambino cresce con una favola preferita e non è sempre una raffinata reinterpretazione Disney di qualche storia tradizionale, né, di fatto, un clas- sico come Cappuccetto Rosso, La Sirenetta o Hansel e Gretel. A volte, i ricordi della nostra infanzia sono legati a qualcosa di molto più semplice e personale, qualcosa che appartiene in modo unico e prezioso solo ai narratori e al loro pubblico. Fantastici racconti di sogni e tempi passati, spesso am- bientati in mondi lontani ma intrisi di tradizioni riconoscibili che ri- portano alle proprie radici. I ricordi di questi racconti sono tesori per ognuno di noi, ma pos- sono diventare molto di più, se conosciamo la nostra abilità con le parole e abbiamo un talento per la ricerca. È il caso del protagonista della nostra chiacchierata, Robert Cir- illo, con il quale L'Italo Americano ha avuto il piacere di parlare in questi primi giorni d'estate. Robert è l'autore di The Seven Golden Apples (Le Sette Mele d'Oro), pubblicato da Windjammer Ad- venture negli Stati Uniti, e Falco Editore in Italia. Le Sette Mele d'Oro è un racconto medievale di principi, regine e cavalieri, ambi- entato nell'immaginario Regno della Pumaria. Descritto come un mix di "I fratelli Grimm, Harry Potter e il Signore degli Anelli" da Falco Editore, The Seven Golden Apples è anche implicitamente la storia di una famiglia, i Cirillo, e di come una fantastica avventura sia diventata simbolo di amore e tradizione familiare, ma anche un mezzo per riconnettersi al patri- monio italiano. Robert ci racconta di più sulla storia, su come è nata e sulle sor- prendenti scoperte fatte grazie alla sua personale ricerca sull'argo- mento. Il processo di scrittura inizia sempre con un'epifania: quando si è reso conto di aver bisogno di scrivere The Seven Golden Apples? Ho sempre avuto la rep- utazione di narratore e siccome non ho figli miei mi piace raccon- tare storie ai figli degli altri. The Seven Golden Apples è sempre stata una delle storie più popolari, e sia i bambini che i loro genitori sembrano volerla ascoltare non solo una volta, ma ancora e ancora una volta. Ogni tanto i miei fratelli e sorelle cercano di rac- contare la storia ai loro figli, ma non la ricordano molto bene. (Poiché sono il più grande di sei figli, credo di aver sentito la storia più di chiunque altro). Quando mio padre morì nel 2006, mi resi conto che la storia sarebbe morta con lui se non l'avessi scritta. Il suo bisnonno è stato colui che ha iniziato a raccontare ai suoi figli la storia delle Sette mele d'oro, dando inizio ad una tradizione di famiglia. Ha condotto una ricerca ap- profondita cercando di scoprire da dove sia nata questa storia e i risultati sono stati piuttosto sorprendenti: può dirci qualcosa di più? Il mio bisnonno paterno è stato colui che ha raccontato la storia a mio padre. La ricerca che ho fatto è stata scatenata da una sorpren- dente coincidenza. Avevamo sem- pre pensato che il nostro bisnonno, Gaetano Caruso, fosse l'autore della storia. Poi, verso il 2003 o il 2004, il mio vicino di casa ad Am- sterdam bussòssato alla mia porta. Era appena stato ad un mercatino delle pulci e aveva preso un pic- colo libro tascabile di racconti popolari italiani. Disse: "Ho visto questo e ho pensato a te". Ho in- iziato subito a leggere le storie. Uno di esse si chiamava Baffi di rame. Questo era il soprannome del protagonista principale della storia. Sono rimasto davvero scioc- cato dal fatto che questa storia avesse un paio di elementi di trama molto simili ai passaggi di The Seven Golden Apples. Questo per me è stato uno scossone. Mi resi conto, come avrei dovuto esserlo da sempre, che le fiabe hanno di- verse versioni, e che avrei dovuto fare qualche ricerca. E' stato questo che mi ha portato ad iniziare a leg- gere voluminosamente e a visitare il luogo di nascita di Gaetano e a parlare con la gente. Così, il suo bisnonno potrebbe essere stato, alla fine, il creatore di questa favola, anche se prob- abilmente ispirata alle tradizioni. Scrivere Le sette mele d'oro, quindi, è stato un po' come dar- gli voce. Scrivere questo libro è stato un processo molto emo- tivo? Mi dispiace molto di non aver mai incontrato il mio bisnonno. Mio padre e la sorella di mio padre parlavano sempre molto calorosa- mente di lui. Aveva la reputazione di essere un grande narratore e sento che potrei aver ereditato da lui questa mia capacità. Quindi, sì, è stata un'esperienza emotiva per me mantenere viva la tradizione del mio bisnonno e ho sentito molto chiaramente la sua presenza mentre scrivevo la sto- ria. C'è un altro aspetto molto in- teressante del suo lavoro, la ricerca che ha condotto sulla leggenda delle Sette mele d'oro, che, abbiamo visto, ha avuto risultati piuttosto sorprendenti. Deve essere stato un viaggio molto interessante: ha mai pen- sato di scrivere tutto, magari per un articolo o un saggio? Ho in realtà scritto un saggio su un viaggio che ho fatto in Cal- abria nel 2014 per visitare la casa natale di Gaetano. Il viaggio si è rivelato una commedia esilarante di errori e sono dovuto tornarci una seconda volta. Ho intitolato il saggio "Chasing Wild Geese in Calabria: The Happiness of Pur- suit". Non ho mai pubblicato il saggio, che è lungo circa 6.500 pa- role, ma alcuni estratti saranno pubblicati dall'Italian American Press. Metteranno il mio libro an- che sul loro sito web. The Seven Golden Apples è una favola di fantasia: ha un fi- nale morale, come molti fiabe? E' difficile parlare di una vera morale della storia, tuttavia ci sono alcune qualità umane che vengono enfatizzate, come il coraggio, la determinazione ostinata, l'amore e la lealtà in famiglia, la compas- sione e la generosità. Ho anche portato un po' di femminismo nella storia che mancava nella versione originale. Nella versione originale i governanti erano re. Nella mia versione uno dei regnanti è una regina e uso la parola "queendom", regno della regina. Ultima cosa ma non meno importante: lavorando a The Seven Golden Apples ha cambi- ato la sua prospettiva sull'Italia e la sua identità? Mi sono sempre sentito vicino alle mie radici italiane e a dif- ferenza di tanti italo-americani mi sono preso la briga di imparare la lingua e di incontrare i parenti in Italia e parlare con loro in ital- iano. Ho sempre amato il cibo italiano, la musica, la letteratura (in lingua originale) e il cinema, e naturalmente amo il paese e la gente. Devo dire, però, che quando ho visitato il luogo di nascita del mio bisnonno, mi sono identificato ancora di più con le mie radici cal- abresi. La persona che mi ha por- tato in giro per incontrare persone nel villaggio dei miei antenati, che ora è un caro amico, mi ha sempre presentato dicendo: "Questo è Robert. È americano ma è uno di noi". E' stato ovviamente esila- rante. La favola di una famiglia e la riscoperta delle proprie radici: Le Sette Mele d'Oro e il viaggio di Robert Cirillo nella propria eredità italiana Le mura di un castello antico, dove forse il mistero delle sette mele d'oro potrebbe essere risolto © Corluc | Dreamstime.com Un vicolo caratteristico del villaggio dove Robert Cirillo ha condotto le sue ricerche sulla leggenda delle sette mele d'oro © Danilo Mongiello | Dreamstime.com Immaginate quelle torri al massimo del loro splendore: quello era il tempo delle sette mele d'oro © Yuriy Brykaylo | Dreamstime.com CULTURA ARTE LIBRI PERSONAGGI