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GIOVEDÌ 27 GIUGNO 2019 www.italoamericano.org 25 L'Italo-Americano IN ITALIANO | L 'estate è arrivata a San Francisco e il Solstizio di quest'anno è coinciso con una celebrazione importante, la Giornata Mondiale della Musica 2019. Per molti, questa giornata è stata solo un'altra occasione per stare fuori e suonare musica nei propri quartieri o negli spazi pubblici e nei parchi. Gli abitanti di San Francisco hanno goduto di musica e spettacoli per tutta la settimana e, per la co- munità italoamericana, il calen- dario ha segnato due eventi sen- sazionali: martedì, il Club Fugazi di North Beach ha ospitato il Quar- tetto Rosario Giuliani. Il progetto ha rappresentato un omaggio al cin- ema italiano e alla sua tradizione di eccellenza, con colonne sonore indimenticabili, da 8 e 1/2 a C'era una volta in America e Nuovo Cin- ema Paradiso, dei compositori Nino Rota ed Ennio Morricone. Due giorni dopo, il Canzoniere Grecanico Salentino ha portato in scena la musica e la danza pugliese, con un'indimenticabile perfor- mance al SF Jazz. Il Salento, finis terrae, "il tacco dello stivale italiano", è da tempo sotto i riflettori: dalle bellissime spiagge e dai paesaggi suggestivi alle autorevoli tradizioni alimentari, la zona è una delle più visitate d'I- talia. Il suono della Pizzica fa parte dell'esperienza di ogni visitatore in quanto unisce il fenomeno culturale del tarantismo con la passione per la musica e la danza. Il cosiddetto morso della taranta (il morso di un ragno particolare chiamato, ap- punto, taranta) si diceva essere così intenso da mettere la gente - i cosid- detti tarantati - in uno stato di agi- tazione e inquietudine. Questa con- dizione poteva essere superata solo con la forza della danza. Il taran- tismo è ancora considerato un rit- uale di possesso e non può avvenire se non si crede fortemente nel potere del morso della taranta: non solo fa male, ma genera anche una malattia che può essere curata at- traverso la danza. La musica gioca un ruolo cruciale, perché rimette tutto in ordine quando i tarantati reagiscono al suono del tamburello e tornano alla vita. Incoronati miglior gruppo ai Songlines Music Awards 2018, la storia del Canzoniere risale al 1975 quando la scrittrice Rina Durante concepì l'idea di una band per rap- presentare l'anima del Salento e della Taranta. Il gruppo venne quindi fondato dal cugino Daniele Durante, che ha mantenuto viva la tradizione prima di passarla al figlio Mauro, nei primi anni 2000. Oggi il Canzoniere conta sulla voce di Mauro Durante, che suona il tam- burello e il violino; Alessia Tondo (voce); Giulio Bianco (cornamusa, armonica, flauti); Massimiliano Morabito (fisarmonica diatonica); Emanuele Licci (voce, chitarra, bouzouki); Giancarlo Paglialunga (voce, tamburrieddhu), Silvia Per- rone (ballerina). Mauro ha abbracciato la tradizione della sua famiglia e della sua terra all'età di 14 anni. Abbi- amo avuto una conversazione con lui dopo l'esibizione del Can- zoniere al SF Jazz, ricordando il percorso della Pizzica verso la popolarità di oggi. Mauro, cominciamo a parlare della passione per la musica. Sono nato in una famiglia dove la musica è una delle cose più im- portanti. Sia mia madre che mio padre hanno fatto parte del Can- zoniere Grecanico dal suo inizio al 2007. La musica faceva parte della mia vita da bambino e questo mi ha davvero facilitato nella deci- sione di fare della musica il mio lavoro a tempo pieno. Come ricorda di essersi in- namorato della musica e della Pizzica? Non ho un chiaro ricordo di quando è successo, ma il mio ri- cordo più chiaro è quello di un bambino catturato dalle mani del proprio padre mentre suonava la chitarra. Quei momenti potevano durare giorni, non mi sono mai stancato di vederlo suonare e as- coltare quei suoni. Nel 1998, avevo 14 anni e ho iniziato a suonare con la band: ho rinunciato alle vacanze, alle attività estive con i miei amici, per diventare musicista. Non ri- cordo di aver preso una decisione vera e propria: suonare musica faceva già parte della mia vita quo- tidiana, l'amavo e volevo contin- uare a farlo, sempre di più. Come definirebbe questa re- lazione padre-figlio? E' stato sicuramente il mio maestro, ma è diventato anche il primo con cui ho avuto lunghe conversazioni sui miei progetti. Il nostro rapporto si basa sulla con- divisione di tutto ciò che facciamo e sullo scambio di opinioni. Mi sento fortunato ad averlo nella mia vita in entrambi i ruoli. Tuttavia, mi considero fortunato per aver avuto l'opportunità di sperimentare la musica a casa prima di prendere la decisione finale di intraprendere questo percorso professionale. La bellezza della Pizzica de- riva dal legame con la terra e dalla sua capacità di andare oltre. E' bello pensare che la Pizzica sia ormai conosciuta ovunque. La Pizzica fa parte della tradizione della Tarantella, ma è stata con- siderata simile ad altri generi di musica popolare, come la Mazurka e il Walzer per citarne alcuni, per molti anni. Negli ultimi decenni, c'è stata una sorta di riappropri- azione e reinvenzione della Pizzica che è stata benefica per il movi- mento stesso. La Pizzica è oggi un simbolo dell'identità della nostra terra in un mondo globalizzato. La musica e la danza sono gli elementi più affascinanti e vincenti del processo: la rendono speciale, nel- l'uso di molti strumenti e nella potenza della danza. Le due cose si incontrano, l'una non può es- istere senza l'altra, e questo è vero, soprattutto per la Pizzica. L'interesse verso la Pizzica è cambiato negli ultimi anni. Per- ché credete sia successo? Sono cresciuto mentre l'inter- esse per la tradizione era già in crescita. Tuttavia, i miei genitori ricordano un momento in cui c'era un rifiuto delle tradizioni della Pizzica perché appartenevano al passato e soprattutto alla classe in- feriore, i cosiddetti contadini. Il cambiamento è avvenuto quando la gente ha iniziato a conoscere meglio la sua storia e il suo signi- ficativo legame con il passato. La Pizzica è una danza popo- lare che appartiene alla strada. Cosa succede quando lo si porta in scena? Il nostro obiettivo finale è quello di far ballare la gente, quindi il modo in cui ci esibiamo sul palco è lo stesso che metteremmo in campo se stessimo suonando per strada. Avere spettatori che parte- cipano per tutta la durata dello Danzare con il Canzoniere Grecanico Salenti- no esplorando la Pizzica e le sue radici spettacolo è fondamentale per noi. Vogliamo diventare ambasciatori di questa musica e portare un mes- saggio sull'importanza della comu- nità quando la musica è condivisa. Vedere le persone sorridenti e completamente prese nella danza ci rende molto felici. Essere sul palco è il risultato di decisioni prese quando ci si prepara per lo spettacolo. La tua attrezzatura, gli strumenti, lo spazio di ognuno di noi sul palco, le luci, l'ordine dei testi, sono tutte cose a cui dobbi- amo pensare per trasformare lo spettacolo in qualcosa di speciale. Ciò che non possiamo fare a meno di mantenere intatta è sicuramente la passione. I miei genitori raccon- tano sempre la storia di me che ballo o mi muovo nel passeggino o sul pavimento mentre loro si es- ibivano. Sento ancora la stessa lib- ertà, e non sento la pressione di stare sul palco finché posso essere autenticamente me stesso. Come fa a mantenere la spon- taneità di una danza e una mu- sica nate fuori dal palcoscenico? La spontaneità deriva dal suonare canzoni che possono du- rare più a lungo perché seguono il flusso. Tanto per fare un esempio, di solito scegliamo alcuni testi da suonare nel bel mezzo della per- formance. A volte lo stesso testo dura un po' più di tempo, in alcuni casi fino a dodici minuti. Come gruppo professionale, però, non possiamo fare affidamento sull'im- provvisazione, lavoriamo su al- cune strutture e, all'interno di queste strutture, ognuno di noi può trovare la propria libertà di suonare più a lungo o di ballare in modo diverso, cambiando ciò che ave- vamo deciso in precedenza. Il linguaggio e i testi della Pizzica sono difficili da capire. Tuttavia, questo non sembra in- fluenzare l'interesse della gente. Questo accade sempre con la musica. Quando ascoltiamo can- zoni inglesi, da italiani, a volte non capiamo i testi, ma amiamo co- munque ascoltarli. Questo è ancora più vero per la Pizzica: il ritmo, l'energia, il messaggio permettono di andare oltre la comprensione dei testi stessi. Questo è, in generale, il potere della musica: è un lin- guaggio che va oltre i confini cul- turali e ci tiene insieme come co- munità. La Pizzica unisex musica e ballo. Ph credits M. Morabito, G. Bianco, A. Kozulin, F. Aiello LA COMUNITÀ DI SAN FRANCISCO