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GIOVEDÌ 27 GIUGNO 2019 www.italoamericano.org 7 L'Italo-Americano IN ITALIANO | abbracciare questa forma arti- stica tradizionale della vostra bellissima regione, ma poco conosciuta in altre parti del mondo, e ad aprire il vostro laboratorio? Come tutte le cose della vita, le cose accadono per caso. Una volta conosciuto mio marito, cinque anni fa, fin da subito abbiamo iniziato a lavorare insieme. Mio marito Alessandro lavorava con suo fratello Gabrie- le, anche lui artista, e da qui si è formato il nostro team. Insieme abbiamo condiviso esperienze uniche come collaborare con Dolce&Gabbana, siamo stati pro- moter della ditta antifortunistica Dike, siamo stati intervistati dalla Rai, abbiamo allestito mostre con il critico d'arte Vittorio Sgarbi, consegnato ritratti al cantante Gianni Morandi, al comico e poli- tico Beppe Grillo, all'onorevole Ignazio La Russa, al politico Nello Musumeci, ecc… inoltre, nonostante la giovane età, 27 anni all'epoca in cui ci siamo cono- sciuti, annoveriamo innumerevoli quadri inseriti in diverse chiese del territorio catanese oltre a mostre a Lisbona, Milano, ecc. Mio marito Alessandro Forte aveva realizzato il suo primo Car- retto Siciliano all'età di 17 anni per una committenza privata. Già in quel periodo, diverse persone avevano chiesto di lui per farne altri però non c'era stata mai l'op- portunità. A settembre del 2014, durante una mostra di suoi lavori, il proprietario del palazzo che ospitava l'esibizione parlò di que- sti quadri molto belli al maestro carratore Alfio Pulvirenti, che decise di visitare la mostra. Pulvi- renti aveva già sentito parlare del- l'artista Forte per via di quel car- retto realizzato molti anni prima, ma non immaginava che fosse la stessa persona della mostra. Da quel giorno Pulvirenti investì su di noi e ci fece avere la nostra prima committenza. Era un car- retto in stile catanese e dovevamo solo dipingere le scene e poi ver- niciarlo. Da quel giorno, da quel singolo carretto, siamo arrivati a ospitarne più di 10 alla volta e negli ultimi cinque anni ne abbia- mo consegnati più di 50. Lavoria- mo su commissione e la lista di attesa è andata man mano aumen- tando con gli anni. Tutti voi avete un back- ground artistico formale ma, per quel che riguarda la deco- razione dei Carretti Siciliani, da chi avete imparato? Il nostro team è formato da tre persone; siamo i Fratelli Forte (Alessandro e Gabriele) ed io Fla- via Pittalà. Tutti e tre abbiamo frequentato il Liceo Artistico "Emilio Greco" di Catania. Io mi sono anche laureata all'Accade- mia delle Belle Arti di Catania. La nostra formazione è puramen- te accademica. Realizzavamo prevalentemente quadri, poi mio marito e mio cognato hanno approfondito le conoscenze pitto- riche realizzando opere dal vero, con luce solare e modelli in posa sino alla rifinitura dell'opera stes- sa. Le decorazioni siciliane le abbiamo studiate da autodidatti e qui è stato fondamentale lo studio e l'approfondimento dei carretti realizzati dai maestri decoratori del passato. Ogni carretto che esce dalla nostra bottega è forte- mente personalizzato dalle ten- denze artistiche dei Fratelli Forte (in particolar modo, forte è l'ispi- razione religiosa e classica che ritroviamo sovente nelle loro raf- figurazioni), anche se facciamo in modo da mantenere viva la storia del Carretto Siciliano. Lo miglio- riamo anche nelle proporzioni delle figure e rendendo le decora- zioni più dettagliate possibili. Che cosa lega la Sicilia a questi oggetti così particolari, qual è la loro origine? La storia del Carretto è molto antica, parliamo sempre di un mezzo di trasporto lavorativo e secondariamente di svago, una volta ripulito e dotato di sedie o panche. Chi possedeva un carretto era considerato una persona nobi- le, importante per il tempo, per- chè oltre il costo per poter realiz- zare il carretto, la famiglia doveva mantenere l'asinello che lo traina- va. In base a quanto era decorato il carretto, si poteva capire anche quanto ricca fosse la famiglia. Dopo lo sbarco degli Americani in Sicilia durante la II guerra mondiale arrivarono anche le prime automobili e da allora il Carretto Siciliano è divento una vera e propria opera d'arte. Ci sono vari "stili" di carret- to, ognuno legato ad una città siciliana: quali sono le differen- ze e c'è una ragione per la quale si sono sviluppati in modo diverso? Sì, ogni carretto rappresenta a pieno la sua zona. Ad esempio il Carretto Palermitano ha le sponde (la parte laterale del carretto) più grandi rispetto a quelle catanesi ed è caratterizzato da un taglio a 45°. Il colore di base dei Carretti Palermitani è giallo, quasi aran- cione, e ricorda il colore predomi- nante dei paesaggi di quella zona mentre quello Catanese ha più un colore rosso che rappresenta la lava dell'Etna. Poi ci sono Carretti in stile Trapanese e molti altri. Chi ordina oggi un Carretto Siciliano? Tutti i nostri carretti sono rea- lizzati su ordinazione e la nostra clientela, i carrettieri, sono ama- tori o hanno ricevuto in eredità dai genitori dei carretti e ora li usano per le feste, in occasione di ricorrenze, o li vendono. Tutt'ora in Sicilia vengono realizzate sfila- te dove il carretto viene adornato insieme al cavallo e sfila per le città accompagnato dal suono di tamburelli e fischialetti. Avete clienti solo dall'Italia o anche dall'estero, magari dagli US? Abbiamo clienti che ci contat- tano da tutta l'Italia. Inoltre siamo stati promoter della ditta interna- zionale antinfortunistica Dike e abbiamo collaborato con Dolce&Gabbana realizzando cin- que frigoriferi d'arte, uno dei quali al momento risulta essere in USA. Per finire avete una storia curiosa o particolare sul vostro lavoro, o su un particolare pezzo che avete creato, da con- dividere con noi? In questi cinque anni abbiamo realizzato carretti con diversi stili, dimensioni e storie. Abbiamo decorato carretti blu, verdi, con scene dei Miracoli di Gesù, dei Paladini di Francia, delle Storie di Ulisse, ma quelli più particolari sono quelli dove i nostri clienti ci lasciano liberi di creare. Nell'ulti- mo anno abbiamo consegnato un carretto con la storia del Massa- cro di Bronte avvenuto nel 1860 per mano di Garibaldi, una storia vera delle nostre terre poco cono- sciuta ma veramente accaduta. Sono tanti i carretti di cui andia- mo molto fieri. Noi cerchiamo di dare sempre il massimo in tutto ciò che faccia- mo con passione e dedizione. Il Carretto Siciliano, oltre ad essere la nostra tradizione, è diventato il nostro lavoro e in questi anni abbiamo avuto molte soddisfazio- ni: essere intervistati da voi è una di queste! Però non abbandonia- mo le nostre origini infatti conti- nuiamo a realizziamo opere sacre e ritratti ogni qual volta se ne trova il tempo. Riteniamo impor- tante che un po' in tutto il mondo vengano riscoperte queste tradi- zioni perché valorizzandole non vanno perdute e pensiamo che gli artisti dovrebbero poter lavorare con le proprie creazioni. Sarebbe bello se i nostri politici investisse- ro un po' di più su noi artisti clas- sici e non solo su quelli che hanno uno stile moderno. Abbiamo due canali attraverso cui si possono visionare i nostri lavori e sono su Facebook "DADAme - artisti decoratori di Carretti Siciliani" e il nostro sito www.carrettisiciliani.net. Il rosso è il colore tipico dei carretti Catanesi: simbolizza il colore della lava dell'Etna @ DADAme Artisti Decoratori di Carretti Siciliani NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ Continua da pagina 5 G I tre artisti di DADAme hanno dipinto quadri, alcuni dei quali a sfondo religioso che sono oggi custoditi in varie chiese Sici- liane @ DADAme Artisti Decoratori di Carretti Siciliani