L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-11-2019

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1141837

Contents of this Issue

Navigation

Page 26 of 39

27 GIOVEDÌ 11 LUGLIO 2019 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | U n passo indietro nella storia della tecnolo- gia e su come è cam- biata nei decenni, dando forma a chi siamo e a come viviamo. La mostra "Homage to the Information Tech- nology Revolution", attualmente inaugurata a Cupertino, in Califor- nia, racconta la storia di visionari e di imprenditori che, tra il 1975 e il 1985, hanno trasformato le scop- erte digitali in una rivoluzione cul- turale. Per i trent'anni successivi, il gruppo ha reso le informazioni accessibili a tutti. Questo omaggio è il risultato di una collaborazione tra l'Italia e la California, con rappresentanti di entrambi i mondi che si sono messi insieme per un'esperienza unica e indimenticabile. Ci sono voluti mesi di ricerca per scrivere, fin dai loro esordi, l'intera storia dei marchi (acquisiti da BasicNet) che, in qualche modo, sono stati centrali nella storia della moda, come K- Way, Superga, Robe di Kappa, Kappa, Jesus Jeans. Tempo è stato dedicato alla ricerca, al restauro e all'archiviazione di cimeli che mostrano tutte le svolte storiche, mentre la fase finale si è concen- trata sulla creazione di un archivio fisico e di un archivio digitale super tecnologico che il gruppo ha chiam- ato BasicGallery. Oggi ospita oltre ventimila oggetti, tra cui maglie passate alla storia del calcio, tute indossate da grandi atleti, pubblicità classiche, libri, documenti, docu- menti, foto e molto altro ancora. Quel periodo di ricerche e sper- imentazioni ha visto Cecilia Botta, professionista italiana, curatrice di BasicBD.net, lavorare come pro- duttrice della serie di documentari 8Bit Generation e co-autrice del li- bro Bit Pop Revolution, the Hippies who Invented the Future, edito da Hoepli. Si è concentrata anche sul- l'HomeBrew Computer Club, il primo movimento in California di hippies, attivisti, pacifisti e ingeg- neri che tra la fine degli anni '60 e la metà degli anni '70 si sono dedi- cati con tutte le loro energie a lib- erare la potenza del computer ren- dendolo disponibile a tutti. Nel 2011 ha curato anche la mostra Steve Jobs 1955-2011, che ha avviato la prima collaborazione tra MRSN e BasicNet e ha rag- giunto un numero record di visita- tori dopo soli tre mesi. Altri progetti sono seguiti tra BasicNet Group e altri istituti in tutto il mondo, e quello in California rappresenta si- curamente un momento speciale nella storia di queste collaborazioni. Cecilia, può dirci cosa c'è di- etro l'idea della mostra "Omag- gio alla rivoluzione della Infor- mation Technology "? Subito dopo la laurea ho lavo- rato come assistente curatore al Castello di Rivoli e ho contribuito alla realizzazione del Museo della Pubblicità, un archivio digitale con oltre 30.000 campagne pubblici- tarie a partire da Carosello. Nel 2006 ho curato la mostra "La Fab- brica Comunica", esponendo prodotti iconici dei più grandi marchi italiani, tra cui Superga. Marco Boglione, colpito dai con- tenuti della mostra, ha chiesto al direttore del Museo della Pubblic- ità di consigliare un curatore per ricercare e promuovere la storia di BasicNet e dei suoi marchi a partire dal 1916. Avevo solo 23 anni e, durante la mia prima intervista con Marco, ho capito che lavorare con un uomo così visionario poteva es- sere una grande svolta per me. Ho accettato e oggi posso dire che è stata la scelta giusta. Qualche anno dopo, Boglione decise che era giunto il momento di raccontare la storia di ciò che gli aveva permesso di costruire Ba- sicNet, subito dopo la diffusione dei protocolli Internet: la rivo- luzione informatica. L'IT è la base del modello di business del Gruppo BasicNet e costituisce il "sistema nervoso digitale" dell'azienda fon- data da Boglione nel 1994, oggi ri- conosciuta come il primo Market- place nel settore dell'abbigliamento. Ha saputo coin- volgere nel progetto anche Mas- simo Temporelli, facendogli las- ciare il suo lavoro come curatore del Museo della Scienza e della Tecnica di Milano per diventare il primo della neonata BasicGallery, e ad iniziare a studiare e raccontare la storia della Rivoluzione Infor- matica per conto di BasicNet. Il primo compito del gruppo è stato quello di allestire una piccola mostra sui dieci computer che hanno cambiato per sempre il nos- tro modo di pensare, comunicare e vivere. Qualche anno fa mi trovavo a San Francisco per la premiere del primo documentario realizzato dai miei partner di 8bit Generation sulla storia del Commodore. La mia vita è cambiata non appena sono entrata nel Computer History Museum. Mi sono trasferita a San Francisco per circa un anno e ho incontrato i grandi pionieri della rivoluzione informatica e i curatori di CHM. Circa un anno fa, il sin- daco di Cupertino, Darcy Paul, si è offerto di ospitare una mostra sulla rivoluzione informatica presso la Cupertino Historical So- ciety, seguita da eventi nella città gemellata con l'Italia: Copertino, Puglia. Mi hanno messo in contatto con Fabrizio Vitagliano e Jennifer Furlong della Cupertino Historical Society e, un anno dopo, eccoci qui con questa mostra. Il collegamento tra l'Italia e la Silicon Valley dura da de- cenni. Come si colloca questa mostra nella storia di questo legame? Questa esposizione offre l'op- portunità di mostrare i nostri con- tenuti nel luogo chiamato "Com- puter Liberation" dai membri dell'HomeBrew Computer Club: è un vero onore per me come cura- trice, e per Marco Boglione come appassionato di informatica e im- prenditore "nerd", essere coinvolti in questa mostra. Portare il progetto a Cupertino è stata sicuramente la nostra più grande ambizione e ci rende orgogliosi dell'opportunità. Che tipo di esperienza vor- rebbe che i visitatori avessero? La mostra è piuttosto intima, abbiamo cercato di evidenziare tutti i momenti che rappresentano i maggiori cambiamenti tecno- logici e, soprattutto, i cambiamenti culturali della nostra società all'in- terno dello spazio disponibile. I visitatori possono vedere i com- puter esposti per tema, vedere e as- 'Omaggio alla rivoluzione dell'Information Technology' al Cupertino Historical Society & Museum coltare una serie di interviste video con i principali protagonisti dell'e- poca, tra cui John Sculley, Allan Alcorn, Daniel Kottke, Jack Tramiel, Chuck Peddle, Lee Felsestein, Steve Wozniak e molti altri, che parlano di tutti i computer esposti. Qual è stata la parte preferita del progetto e perché? E' difficile sceglierne una. Mi piace molto il Programma 101 (Italia, Olivetti, 1965), il computer considerato il primo desktop della storia, un progetto 100% Made in Italy che anticipa l'informatica per- sonale di ben dieci anni. Ovvia- mente non posso trascurare la pre- senza di una rarissima Apple-1 (Usa, Apple, 1976) e del suo kit originale: l'unico "sopravvissuto" (non ci sono altri esemplari noti) che include la confezione originale inviata dal garage di Los Altos, la casa dei genitori di Steve Jobs, la fattura originale con Steven (Jobs) come venditore, una lettera per- sonale al cliente da parte di Jobs e uno dei primi nastri BASIC senza logo Apple. Accanto all'Apple-1, per la prima volta in assoluto, ab- biamo anche la cassetta degli at- trezzi che Wozniak ha utilizzato per assemblarlo. Da un punto di vista estetico sono sempre stata conquistata dallo splendido design del Commodore Pet (1977) e dalle copertine BYTE che abbiamo uti- lizzato per la grafica che decora le vetrine del Museo. "Homage to the Information Technology Revolution" - Omag- gio alla rivoluzione informatica": 19 giugno / 19 settembre 2019 (mer-sab 10-16) presso Cupertino Historical Society & Museum 10185 N Stelling Rd, Cupertino, CA 95014 (USA). Ingresso libero. Cecilia Botta durante una delle prime mostre di cui è stata curatrice, nel 2010 Due tra i orimi modelli di Macintosh, presenti alla mostra LA COMUNITÀ DI SAN FRANCISCO

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-7-11-2019