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www.italoamericano.org 13 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 25 LUGLIO 2019 SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO I l dizionario anglo-americano ha un grande debito con la lingua italiana, soprattutto in due vecchi campi che offrono grande piacere a molti di noi: il cibo e la musica. "Il cibo italiano è il più sofisti- cato dei sistemi alimentari", ha detto una volta il cantautore inglese Peter Gabriel. Aveva ragione? Senza dubbio, il cibo italiano è una lingua d'amore, e così è la musica. "Lo scopo della buona musica è influenzare l'ani- ma", ha detto il compositore tardo-rinascimentale Claudio Monteverdi, che è stato anche l'importante promotore di un nuovo genere musicale profonda- mente italiano: l'opera. Sia il cibo che la musica por- tano piacere; ci fanno davvero sentire bene. Scommetto che conoscete molto bene parole come pizza, pasta, spaghetti, Parmesan (o meglio Parmigiano), pesto, gor- gonzola, lasagne, ecc. Ho ragione? L'italiano è anche alla base della terminologia musicale. E sapete perché? Durante i secoli XVI e XVII, la maggior parte dei primi compositori erano italiani. Quando istruivano gli esecutori di partiture musicali su come suonare un certo pezzo, i compos- itori italiani usavano naturalmente la loro lingua madre. Il risultato è che i termini standard per l'e- spressione musicale sono ancora oggi italiani. Indovinate il nome di un grande strumento musicale che si suona premendo i tasti in bianco e in nero su una tastiera. Avete capito? Il termine piano deriva dal nome originale italiano "piano e forte". Piano traduce anche una notazione musicale che dice all'esecutore che qualcosa deve essere suonata tranquillamente. Il termine fu aggiunto al dizionario anglo-americano nel 1724 insieme ai seguenti: serenata, sostenuto, staccato, tutti, spiri- toso, tempo, prestissimo, poco, vigoroso, violoncello, trombone, basso, animato, ecc. Altri esempi includono pianis- simo, fortissimo, adagio (a tempo lento), allegro (a tempo vivace), a cappella (cantare senza accompa- gnamento strumentale), coda (sezione di chiusura di un movi- mento), ecc. I musicisti di tutto il mondo padroneggiano il glossario dei termini musicali. Così è accaduto alla madre della politologa ameri- cana Condoleeza Rice che, per la sua bambina, ha usato un nome insolito: Condoleeza. La madre di Condoleeza era una pianista ma ha sbagliato a scrivere la frase "con dolcezza", che significa suonare o cantare "con dolcezza". Tuttavia, il dizionario anglo- americano ha preso in prestito una moltitudine di altre parole dall'italiano. "Ci sono parole di ogni tipo da altri settori. L'impor- tante è evocare valori positivi", dice Massimo Vedovelli, profes- sore ordinario di Linguistica e Semiotica Educativa presso l'Uni- versità per Stranieri di Siena, di cui è stato presidente tra il 2004 e il 2013. "A metà degli anni Ottanta il linguista italiano Tullio De Mauro contò le voci italiane nel dizionario Merriam-Webster e scoprì che erano più abbondanti delle parole ispaniche. Questo è segno di un prestigio linguistico", dice il professor Vedovelli. Secondo il professor Vedovel- li, "Gli italiani che non sono madrelingua, possiedono la lingua (cioè hanno diritti sulla lingua italiana)," dice. "Per secoli l'italiano è stato sostanzialmente una lingua letter- aria scritta", spiega. Al momento dell'unificazione d'Italia, i madrelingua erano al massimo il 10 percento". La lingua è uno spazio non strutturato ad accesso libero. "Non possiamo prevedere in quale direzione si evolverà una lingua. Ma sappiamo che al momento negli Stati Uniti la lin- gua italiana è in declino", dice Vedovelli. "L'iscrizione ai corsi di lingua italiana tra il 2013 e il 2016 è diminuita del 20 percento secondo uno studio della Modern Language Association". In generale, l'iscrizione a corsi di lingua diversi dall'inglese è diminuita del 9,2% nei college e nelle università degli Stati Uniti. Secondo uno studio del Pew del- l'anno scorso, solo il 20 percento degli studenti di K-12 in America ha studiato una lingua straniera (rispetto a una media del 92 per- cento in Europa). "Il declino del- l'educazione linguistica negli Stati Uniti potrebbe avere effetti devas- tanti per le generazioni a venire", ha scritto il consulente culturale dell'Ambasciata francese negli Stati Uniti, Bénédicte de Mont- laur, in una rubrica del New York Times. "Nei secoli scorsi molti stranieri hanno studiato l'italiano come una delle lingue delle classi dirigenti europee", dice Vedovel- li. "In realtà, anche gli stranieri possono effettivamente inventare una lingua in uso: l'ho scritto in un libro d'analisi sui libri di testo italiani per stranieri dei secoli passati. Hanno inventato una lin- gua parlata usando i dialoghi di quei manuali". "Gli stranieri, in generale, sono consapevoli (non esplicita- mente, certo) di aver contribuito allo sviluppo dell'italiano in uso; sentono di possederlo un po'. Considerano l'italiano come un linguaggio trattabile e malleabile, e, presto, creano nomi dal suono italiano", dice Vedovelli. "Gli italianismi sono un nuovo vestito per lo spirito, un elisir linguistico per le persone che vogliono una vita più autentica nel mondo globale". Esistono sei diverse categorie di italianismi, parole o frasi che hanno origine nell'italiano o appartengono all'italiano. "Ci sono i veri italianismi, parole che hanno mantenuto un significato originale come gusto, espresso, cappuccino, divino, bella, ecc.". Poi ci sono italianismi con un sig- nificato originale non percepito. Vedovelli menziona il nome di una famosa catena di ristoranti di Los Angeles e Toronto che si chiama Terroni: la connotazione negativa di quella parola non è generalmente colta, ma se ne comprende il valore identitario e lo si associa all'idea che la gente ha del Sud Italia come un luogo Italian-ismi: le parole che compongono il dizionario anglo-americano Un esempio delle differenze tra l'Italiano e l'Anglo-Americano: sulla sinistra un latte come lo conoscono gli Americani e gli Inglesi; sulla destra, il latte per un Italiano Continua a pagina 15