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www.italoamericano.org 15 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 25 LUGLIO 2019 dove si mangia molto bene. Altri casi sono nomi dal suono italiano con un significato com- pletamente modificato come latte, che in inglese si traduce "milk". Ma negli Stati Uniti, quando ordi- nate un latte, intendete un caf- félatte. "Il caso 'latte' è un esem- pio di rielaborazione del riferimento e della semantica ital- iana", spiega Vedovelli. "Non conta il significato originale, ma il senso che la parola italiana ottiene in un nuovo contesto di utilizzo. Il referente è cambiato: non è più la bevanda bianca, ma è una miscela di latte, caffè, zuc- chero, schiuma e temperatura, elementi tutti ricreati in nuovo contesto". Un altro esempio è la nomen- clatura di Starbucks: "Grande" in sostanza non è correlato con una grande dimensione. Solo "Venti" e in particolare "Trenta" indicano la maggiore quantità tra le varie dosi di caffè. Ci sono anche italianismi come "paninis" o "focaccias" che dagli americani non sono percepi- ti di origini italiane, ma sicura- mente lo sono. "Altre parole prese dall'ital- iano si sono storicamente diffuse con un errore di forma, a causa dell'uso scorretto della lingua da parte dei discendenti degli emi- granti italiani che non avevano, o non hanno, familiarità con l'ital- iano in quanto i loro familiari par- lano dialetto", spiega Vedovelli. Questo è il caso di alcune parole scritte male come "cabonara" (anzichè carbonara) o "calabese" (invece di calabrese)". Al contrario, la lingua italiana registra Pseudoitalianismi, parole dal suono italiano che sono in realtà inventate dagli stranieri. "Io le chiamo 'xenoitalianismi' per- ché sono state create da stranieri. Alcuni esempi sono freddoccino e tutta la serie: mokaccino, frap- puccino, kafeccino, cococino, schokocino, ecc ... " Vedovelli afferma che la dif- fusione dell'italiano è avvenuta attraverso i mezzi culturali in quanto la lingua è legata alla let- teratura, all'arte, alla musica e alla scienza. C'è anche un ruolo significati- vo dell'emigrazione, che ha sti- molato la diffusione dell'italiano in "altri modi". "All'inizio, gli italianismi cir- colavano nelle enclavi "etniche" popolate principalmente da ital- iani: sono il marchio di un territo- rio sociale e culturale". Vedovelli si riferisce ai "quartieri urbani chiamati Little Italy". In seguito, con le dinamiche delle comunità italo-americane e "le loro conquiste sociali ed eco- nomiche, gli italianismi si sono liberati dalla loro funzione 'etni- ca' simbolica e hanno assunto valori e funzioni più generali: le parole italiane sono diventate simboli di valori", spiega Vedovelli. "Connotano gusto e buon gusto, un certo stile di vita, un modo 'non plastico' di vivere il nostro tempo". Vedovelli aggiunge che oggi alcune parole dal suono italiano sono trasmesse in modo vitale attraverso un mondo digitale globale e i principali luoghi di trasmissione sono le piazze, le strade di una città, il cosiddetto paesaggio linguistico urbano, la lingua che si incontra negli spazi pubblici. "Il paesaggio linguistico è diventato un ramo della sociolin- guistica. All'Università per stranieri di Siena, siamo stati i primi ad esaminare la diffusione dell'italiano in questa prospetti- va", dice. L'eccellenza del nostro intero sistema di produzione ha avuto una grande influenza. "Il marchio Made in Italy combina due dimensioni. Il primo è legato al successo del nostro sistema di produzione e alle sue caratteris- tiche specifiche come l'artigianal- ità, la creatività e un profondo legame tra un prodotto e il suo territorio. L'altro è estetico (gusto e buon gusto) e rappresenta una naturale continuazione della nos- tra storia culturale e del nostro patrimonio intellettuale". "Oggi, i valori della nostra sto- ria artistica sono rivissuti attraver- so i prodotti made in Italy, che sono percepiti come belli. E il nostro linguaggio, le nostre parole nel mondo, sono il simbolo di quella bellezza". Il poeta, romanziere e filosofo tedesco Wolfgang Goethe ha affermato che la forza di una lin- gua non consiste nel rifiutare ciò che è estraneo ma nell'inglobarlo. E il dizionario Merriam Web- ster continua ad aggiungere nuovi termini italiani ogni anno. La parola Arancini è stata aggiunta nel 2018. Il termine, che significa letteralmente "piccole arance" per via di quelle famose palline fritte di saporito riso, è stato usato per la prima volta negli Stati Uniti nel 1948, ma è entrato nel dizionario solo ultimamente, dopo un più recente uso del termine sul New York Times, nell'ottobre 2017: "Sfiziosi spuntini come arancini e prosciutto bomboloni sono stati aggiunti a un raffinato menù ital- iano". Anche quest'anno è stato regis- trato un nuovo termine italiano legato al cibo. L'ultimo arrivato è Campari, utilizzato per il "liquore di colore rossastro usato soprattut- to come aperitivo", come si legge nel dizionario Merriam Webster. Campari è un'icona italiana, creata da Gaspare Campari nel 1860, un anno prima dell'unificazione ital- iana. La bevanda leggendaria è una miscela di frutta, erbe amare e basso contenuto alcolico. Se vi capiterà di passare da qui, a Milano, visitate la Galleria Campari nella vicina Sesto San Giovanni. Quel luogo vibrante ripercorre la storia del Campari attraverso campagne pubblicitarie illustrate che hanno contribuito all'arte moderna e contemporanea, dal 1860 ad oggi. Continua da pagina 13 Il Campari, notissimo liquore in Italia, tipicamente usato per l'aperitivo, è il più recente Italianismo ad entrare a far parte del Merriam Webster SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO