L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-8-2019

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GIOVEDÌ 8 AGOSTO 2019 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | HERITAGE MEMORIA IDENTITÀ STORIA 17 A ll'Osservatorio vati- cano di Castel Gan- dolfo, gli astronomi gesuiti, i più formali nei collarini romani e nelle tonache, i più casual nelle polo e nei pantaloni di cotone, ac- colgono gli ex studenti della loro scuola estiva biennale. Questi no- stalgici trentenni, che hanno pre- notato le loro vecchie stanze nella vicina Villa Altieri, desiderano fe- steggiare la Notte di San Lorenzo con i loro ex insegnanti prima di tornare a New York il lunedì. Il ricevimento si svolge tra le due cupole di legno sul tetto del Palazzo Apostolico, sede ammini- strativa dell'Osservatorio. Una bru- schetta è rinfrescante come la brezza crepuscolare del lago Al- bano, ma gli alunni, un gruppo di astrofisici, giornalisti scientifici e direttori di planetari, sono impa- zienti di vedere le stelle cadenti. Per questo, devono visitare la nuova struttura sul lato di Albano Laziale dei giardini papali. Il primo osservatorio interno al Vaticano, intitolato nel 1891 da Leone XIII, si trovava a Torre San Giovanni, sulla cima di una collina nella punta più occidentale della Città del Vaticano, dove rimase fino al 1935. Quando il fumo e l'in- quinamento luminoso resero im- possibile studiare il cielo notturno, Pio XI trasferì l'osservatorio a Ca- stel Gandolfo, 16 miglia a sud-est di Roma. Dieci anni fa è stato tra- sferito nuovamente in questo mo- nastero ristrutturato, accanto all'a- zienda agricola che fornisce a Sua Santità verdure fresche e prodotti caseari. Fratello Guy Consolmagno, di- rettore dell'Osservatorio, si scusa con i suoi ospiti. L'anno scorso, la luna nuova ha reso perfette le con- dizioni di visione. La luna gibbosa di quest'anno renderà più difficile guardare le stelle, ma il suo ba- gliore non rovinerà completamente i fuochi d'artificio della cometa Swift-Tuttle. Ogni mese di agosto, quando la Terra incrocia la sua scia, fram- menti di detriti delle dimensioni di un pisello colpiscono la nostra at- mosfera a 132.000 miglia all'ora, raggiungono temperature da 3.000 a 10.000 gradi e strisciano attra- verso il cielo. Poiché si irradiano dalla costellazione di Perseo, che ha tagliato la testa di Medusa, le meteore sono chiamate Perseidi e piovono come scintille dalla sua spada. La maggior parte dei ro- mani, tuttavia, non ha bisogno di un telescopio per apprezzare questo spettacolo. Per tremila anni hanno preferito usare l'immaginazione. Tra i portenti testimoniati dopo la morte di Cleopatra il 10 agosto 30 a.C., lo storico Cassio Dione menziona le "stelle della cometa", ma questa pioggia annuale di me- teoriti estivi faceva già parte del calendario romano. La stessa data onorava il dio Priapo. Una proces- sione di vergini portava un im- menso fallo e cospargeva i campi con una miscela di acqua, miele e vino per assicurare la fertilità della terra, un simbolo dell'eiaculazione primordiale della creazione. Al cre- puscolo, i cieli riecheggiavano que- sto simbolismo con una pioggia di semi divini. Altre divinità venivano cele- brate il 10 agosto, inclusa la dea etrusca Acca Larentia, amante del grano e protettrice dei poveri. La Chiesa primitiva cooptò la festa quando canonizzò San Lorenzo, martirizzato lo stesso giorno nel 258 d.C. Lorenzo, arcidiacono di Roma sotto Papa Sisto II, amministrava il tesoro cristiano. Quando l'impe- ratore Valeriano ordinò che fosse confiscato, Lorenzo gli portò i po- veri, i ciechi e gli storpi, ai quali aveva distribuito le ricchezze della Chiesa come elemosina. Infuriato, Valeriano condannò Lorenzo a es- sere bruciato a morte su una grati- cola. Prima di morire, l'arcidiacono disse: "Assum est. Versa et man- duca". Questa parte è cotta. Girami e mangia. La beffa è che questa leggenda deriva da una trascrizione errata. Mentre copiava la formula solenne e consueta per annunciare la morte di un martire, "Passus est" (ha sof- ferto), uno scrivano ha omesso ac- cidentalmente la lettera "p" in modo che si è letto "Assus est" (fu arro- stito). Tuttavia, la tradizione insiste ancora che le meteore delle Perseidi sono le braci della griglia di Lo- renzo. I romani vedono quel che vo- gliono vedere nella notte di San Lo- renzo. In un barbecue in Via del Pigneto, i pedoni sgranocchiano la porchetta, osservano le scintille al- zarsi e danzare intorno ai lampioni e fingono che le stelle si annidino tra gli alberi. Sotto i pergolati con le lanterne appese nei vigneti di Frascati, i componenti del club del vino sollevano i bicchieri scanalati e fanno gorgogliare le stelle nel loro spumante. Tutti esprimono un desiderio: "Stella, mia bella stella, desidero che…". Solo gli astronomi dell'Os- servatorio Vaticano sembrano preoccuparsi che questi desideri vengano proiettati su una sporca palla di neve, larga 16 miglia e che passa sulla terra ogni 133 anni. Ma come una volta ha osservato padre Angelo Secchi, direttore del- l'Osservatorio della Pontificia Uni- versità Gregoriana (1853-1878) e pioniere della spettroscopia astro- nomica: "Né i Gesuiti né gli scien- ziati sono immuni da illusioni". An- che Giovanni Schiaparelli, che scoprì che la Cometa Swift-Tuttle è la fonte delle Perseidi, credeva che ci fossero canali su Marte. Il segretario di Pasquino è Anthony Di Renzo, professore di scrittura allo Ithaca College. Potete contattarlo a direnzo@ithaca.edu. L'Osservatorio Vaticano (La Specola) visto dalle strade di Castel Gandolfo, e un telescopio con rifrattore al suo interno Stelle Cadenti Pasquino makes a wish

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