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GIOVEDÌ 8 AGOSTO 2019 www.italoamericano.org 35 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT La cavalcata verso la finale mondiale e quei maledetti rigori che spensero il sogno azzurro I l grande assente, durante il difficile Girone di qualifica- zione dell'Italia, era stato pro- prio il giocatore simbolo della Nazionale del 1994: Roberto Baggio. Il 'Divin Codino', dopo una prova incolore contro l'Eire, aveva giocato solo 21' della gara contro la Norvegia (per lasciar posto a Marchegiani, dopo il 'rosso' a Pagliuca) e anche con- tro il Messico non aveva certa- mente esaltato. Ma il suo risve- glio era alle porte. LA BATTAGLIA DI FOX- BORO. Nel torrido pomeriggio di Boston (la partita si giocò alle 13, al Foxboro Stadium), l'Italia si trovò di fronte, negli Ottavi di finale, l'atletica Nigeria che - approfittando dello sbandamento dell'Argentina, dopo la squalifi- ca per doping di Maradona - aveva sorprendentemente vinto il Gruppo D. L'Italia, dopo un buon avvio, cominciò a patire il caldo e la potenza dell'avversa- rio. Al 26' Amunike, approfittan- do di un pasticcio difensivo degli Azzurri, portò la Nigeria in van- taggio. La reazione italiana - più veemente che ordinata - si con- cretizzò solo in palo di Dino Baggio. Al 63', poi, l'episodio che sembrò mettere fine alla - sin qui disastrosa - spedizione azzur- ra: Zola, entrato da 12' al posto di un Signori mai a proprio agio come ala sinistra -, dopo essersi visto negare un rigore abbastanza evidente dall'arbitro Brizio Carter, atterrò Eguavoen. Secondo il direttore di gara, si trattò di un fallo di reazione e il fantasista fu immediatamente espulso. La Nigeria era a poco più di 20' dai Quarti di finale e continuò a disputare una partita difensiva, ordinata e vigorosa. Ma non aveva fatto i conti con Roberto Baggio che, a 100'' dalla fine dell'incontro, decise di ergersi a condottiero azzurro. Suo, infatti, il diagonale pre- ciso che regalò all'Italia i tempi supplementari. Nei 30' dell'extra time, gli Africani risultarono impotenti, nonostante la superio- rità numerica e una migliore forma fisica. Era l'Italia ad esser- si trasformata: per quanto non travolgenti, gli Azzurri divenne- ro padroni della partita e concre- tizzarono la loro superiorità tatti- ca al 100', quando Eguavoen stese Benarrivo in area e, dal dischetto, Roberto Baggio fu una sentenza. SPAGNA DOMATA - Le 'F urie Ros s e' attendevano l'Italia dopo aver passeggiato sulla Svizzera (3-0) negli ottavi ma a seguito di un inaspettata- mente faticoso secondo posto nel gruppo C (dietro la Germania). La Nazionale di Clemente era squadra di dichiarata propensio- ne offensiva, motivo per cui Sacchi optò per un 4-4-2 'vero', senza Signori - ma con Conte - sulla fascia sinistra. Qualcosa, però, era irreversibilmente cam- biato: dopo il successo nella 'battaglia di Foxboro', l'Italia cominciava a far paura. Clemente - non a caso - schierò i suoi con uno schieramento molto coperto. E, in effetti, l'avvio di partita degli Azzurri fu decisa- mente positivo: dopo 25' minuti di attacchi, fu Dino Baggio a sbloccare il risultato, con una conclusione da lontano. La rea- zione spagnola risultò flebile, ma nella ripresa - complici il calo fisico (si gioca a mezzogiorno) dell'Italia e una serie di errori individuali - arrivò il pareggio, con un tiro di Caminero deviato da Benarrivo. Gli uomini di Sacchi sbanda- rono, rimanendo in balia degli avvers ari per una decina di minuti abbondante. Nel finale successe di tutto: Berti ebbe due grandi occas ioni, H ierro e soprattutto Salinas ne ebbero persino di migliori. Alla fine, come due pugili suonati, le squa- dre sembravano bramare i tempi supplementari. Ma all'88' salì ancora una volta in cattedra Roberto Baggio. Imbeccato da Signori, il 10 azzurro si involò con insospettabili energie verso la porta avvers aria, dribblò Zubizarreta e, in caduta, con solo uno spicchio di porta ormai a disposizione, appoggiò la sfera in rete. Uno dei gol più belli del Torneo e Italia in Semifinale. CONTRO SUA MAESTÀ STOICHKOV - La Bulgaria era la sorpresa del Torneo. Arrivata ai M ondiali eliminando la Francia, si era qualificata nel girone - anch'essa - approfittan- do del black-out di Maradona e dell'A rgentina. N egli ottavi aveva superato ai rigori l'ostico Messico, nei Quarti - clamoroso - la Germania Campione del M ondo. La guidava H ris to Stoichkov, talento sopraffino e carisma totale: alla fine capocan- noniere assieme a Salenko. Ma l'Italia aveva ormai cambiato passo. La prima mezz'ora della semifinale vide infatti gli Azzurri macinare il più bel calcio di tutto il Mondiale. Roberto Baggio segnò due volte in 5' (20' e 25') con un capolavoro personale e poi sfruttando un ottimo assist di Albertini. In mezzo un palo cen- trato dal regista rossonero, poco dopo un gol clamorosamente fal- lito da Maldini. Poi, però, la soli- ta stanchezza generante appren- sione: allo scadere del primo tempo un rigore di Stoichkov a riaprire la partita. Per fortuna di Sacchi, però, anche la Bulgaria era arrivata 's permuta' in Semifinale: se si eccettua per un mini-assedio finale, gli uomini di Penev non furono mai davvero in grado di mettere sotto l'Italia. Le note negative: il 'giallo' a Costacurta, che avrebbe saltato la finale per squalifica e un pro- blema fisico per Roberto Baggio, che la finale l'avrebbe giocata, ma a mezzo servizio. MALEDETTI RIGORI - A P as ad ena, Los A ngeles , alle 12:30 del 17 luglio 1994, Brasile e Italia si giocarono la Coppa del Mondo. In un caldo torrido le velleità di spettacolo rimasero negli spogliatoi, così come la supposta superiorità brasiliana. La Seleçao era arrivata alla fina- le senza particolari patemi, dopo una partita spettacolare contro l'Olanda nei quarti e qualche sofferenza - connessa alla stan- chezza - solo nella Semifinale contro la Svezia. Nell'Italia il rientro record di Franco Baresi - a soli 24 giorni dall'intervento al menisco -, autore di una partita monumentale e la conferma dal 1' di Roberto Baggio che, inve- ce, limitato da problemi musco- lari, non replicò le prove straor- dinarie offerte nelle partite pre- cedenti. In debito d'ossigeno, timorose, le due squadre cercaro- no di limitare i danni. Qualcosa di più - in virtù di un talento maggiore e di inter- preti meno acciaccati - fece il Brasile, ma si schiantò contro la gigantesca difesa azzurra. A referto s olo un palo per la Seleçao, dopo una mezza papera di Pagliuca. Si concluse ai rigori: dopo l'errore di Baresi (beffa, a seguito di una partita perfetta), la parata di Pagliuca su Marcio Santos. Poi sbagliarono Massaro e sì, proprio lui, Roberto Baggio. STEFANO CARNEVALI Roberto Baggio sbagliò il rigore determinate, nella finale di Coppa del Mondo USA 1994, contro il Brasile. Recentemente ha detto: 'Ci penso ancora'