L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-22-2019

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GIOVEDÌ 22 AGOSTO 2019 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | HERITAGE MEMORIA IDENTITÀ STORIA 17 S appiamo tutti quando e come è stato scoperto il continente americano ma non approfondiamo qui la snervante dia- triba della "scoperta" contro la "conquista": si parlerà molto di queste cose in occasione del Co- lumbus Day, in ottobre. Era l'autunno del 1492 quando il buon vecchio Cristoforo Co- lombo salpò per il Nuovo Mondo, pensando di aver raggiunto le In- die: fu l'inizio di una nuova era nella storia dell'umanità. Seguirono molte altre spedizioni, tutte ben do- cumentate. Tuttavia, gli storici giocano da tempo con l'idea che quei viaggi tardo rinascimentali nelle Ameri- che non siano stati i primi. Recenti ricerche, infatti, sembrano aver di- mostrato con un relativo grado di certezza che i Vichinghi abbiano raggiunto il continente americano già nel X secolo. Se la loro colo- nizzazione della Groenlandia, che è ben documentata storicamente, durò fino al XIV secolo, i loro in- sediamenti in Nord America non furono mai stabili e rimangono po- che prove della vita vichinga su quel lato dell'Atlantico. Eppure, sappiamo che hanno raggiunto la costa orientale del moderno Ca- nada e gli Stati Uniti, primi non indigeni conosciuti che vagarono per quelle bellissime terre. La presenza dei vichinghi in America però, non è un grosso se- greto. Non c'è mistero. Ma se di- cessi che i Romani - sì, proprio Romani - potrebbero essere arrivati fino alle coste del Texas? La nave dei misteri La teoria non è così campata in aria come potrebbe sembrare ed è in circolazione da più di un secolo. Le relazioni archeologiche del 1886 parlano del ritrovamento di un relitto le cui caratteristiche strut- turali e tecniche non corrisponde- vano né a quelle dell'epoca colo- niale, né a quelle delle civiltà precolombiane, e i moderni spe- cialisti le hanno associate alle navi romane. Circa un secolo dopo, all'inizio degli anni '90, alcune monete ro- mane originali con l'effigie dell'im- peratore Traiano sono state sco- perte sul suolo americano, circondate da manufatti di origine romana. I Romani in Texas? Alcuni storici ritengono che il relitto scoperto nel 1886 potrebbe essere quello di una nave mercan- tile di epoca tardo imperiale affon- data vicino al Golfo del Messico. I venti, continua la loro teoria, avrebbero portato i sopravvissuti sulle coste del Texas, dove è stata fatta l'ultima scoperta. Mentre il naufragio del 1886 è certamente il più grande di tutti i ritrovamenti romani sul suolo ame- ricano, è ben lungi dall'essere l'u- nico. Infatti, negli ultimi 200 anni sono state scoperte numerose mo- nete risalenti al I-IV secolo d.C. in Kentucky (38), Tennessee (2), Massachusetts (circa 10), così come in altre località come North Carolina, Oklahoma e Georgia. Sembra proprio che i Romani siano arrivati nel Nuovo Mondo ben 600 anni prima dei Vichinghi e un intero millennio prima di Co- lombo. Altre prove dal Sud America Altre scoperte fatte in Messico e Brasile supportano la teoria. Una statuetta antropomorfa del II secolo d.C. con caratteristiche tipicamente romane è stata scoperta in una pi- ramide azteca a Toluca, a circa 40 miglia da Città del Messico. E poi, nelle acque al largo di Rio de Janeiro, in Brasile, è stato trovato un intero relitto romano: grazie al suo contenuto, gli archeo- logi non solo sono riusciti a datare il relitto alla metà del III secolo d.C., ma anche a raccontarci con relativa facilità che la nave prove- niva dall'antica Zilis, sulla costa atlantica dell'odierno Marocco. A nord, altre prove della pre- senza romana Una scoperta molto recente sembra ribadire l'antica presenza dei Romani nel continente ameri- cano. Durante la registrazione di un documentario per History Chan- nel sull'isola di Oak Island, a sud della Nuova Scozia, gli archeologi hanno trovato un altro relitto ro- mano affondato, insieme ad una spada cerimoniale, entrambi risa- lenti al I secolo d.C.. L'analisi a raggi X della spada ha confermato che i materiali utilizzati sono com- patibili con quelli utilizzati a Roma in quel periodo di tempo. Un'ulteriore conferma dell'au- tenticità del ritrovamento è arrivata quando sono venute alla luce spade simili anche in Europa: tutte ap- partenevano al periodo dell'impe- ratore Commodo ed erano donate a gladiatori e guerrieri particolar- mente meritevoli. L'importanza di un.....ananas Perché questo succoso frutto tropicale dovrebbe portare altre prove a sostegno della nostra sto- ria? Ebbene, perché uno di essi è rappresentato in un mosaico deco- rativo del I secolo d.C. conservato nel museo di Palazzo Massimo alle Terme, a Roma. Il pezzo raffigura un cesto di frutta con fichi, mele selvatiche, uva nera, melograni e un ananas. Il problema è che gli ananas arrivarono ufficialmente nel Vecchio Continente solo dopo la scoperta dell'America nel 1492. C'è di più: anche alcuni affreschi di Pompei mostrano frutti particolari, molto simili ai nostri ananas, e c'è anche la statuetta di un bambino che ne tiene uno in mano. Quindi...... i Romani conosce- vano - e già apprezzavano - gli ana- nas tropicali? Il mistero continua..... Se gli storici ancora si asten- gono dal dichiarare apertamente e ufficialmente che i Romani arriva- rono in America, le scoperte ar- cheologiche e artistiche fatte su en- trambe le sponde dell'Atlantico sembrano indicarlo chiaramente. Si stabilirono lì? Ebbero rapporti commerciali con la popolazione lo- cale? Fino a che punto si sono spinti nell'esplorazione del Nuovo Mondo? Elio Cadelo, giornalista e ricer- catore di Radio Rai, offre alcuni spunti di riflessione: "Potremmo dire che il continente americano era conosciuto da molti. I Poline- siani vi hanno viaggiato spesso e hanno lasciato tracce genetiche vi- sibili ancora oggi. I Cinesi e gli In- diani l'hanno raggiunto da Oriente e, senza dubbio, i Fenici, i Greci, i Cartaginesi e i Romani hanno fatto lo stesso da Occidente. Anche gli Etruschi potrebbero essere stati lì". Alla fine, come avrebbe potuto l'imperatore Giuliano dire che "l'O- ceano Atlantico è più grande del Mediterraneo, ma come questo è stato esplorato e appartiene ai Ro- mani", a meno che non abbiano ef- fettivamente viaggiato fino in America? Reperti archeologici trovati in varie parti degli US fanno pensare che gli antichi Romani fossero arrivati fino alle coste nordamericane Indovina chi viene a cena: i Romani sono davvero arrivati in America?

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