L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-22-2019

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27 GIOVEDÌ 22 AGOSTO 2019 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | L 'Istituto Italiano di Cul- tura di San Francisco è al servizio della comu- nità italo-americana da quarantuno anni, pro- muovendo la lingua e la cultura italiana negli Stati Uniti attraverso l'organizzazione di eventi culturali. Favorendo lo scambio culturale tra l'Italia e gli Stati Uniti in una molteplicità di settori, dalle scienze umane, alle arti, alla scienza, la missione dell'istituto pone al centro la fruizione della cultura italiana attraverso scambi accademici, l'or- ganizzazione e il sostegno di mostre di arti visive, la promozione degli studi italiani e la cooper- azione con le istituzioni locali. Il 2019 è iniziato con un grande cambiamento: la nomina di Anna- maria Di Giorgio quale nuova di- rettrice. Di Giorgio occupa il suo nuovo incarico da otto mesi, dopo aver ricoperto il ruolo di Vice Di- rettore dell'Istituto Italiano in Ger- mania. Abbiamo avuto un colloquio con la direttrice Di Giorgio, che ci ha manifestato le prime impressioni sul lavorare in una città come San Francisco, nonché il suo obiettivo di porre l'Italia al centro della scena culturale della città. Annamaria, può parlarci di lei? Sono nata a Pescara, una città di mare che sicuramente ha con- tribuito a plasmare la mia person- alità. Ho frequentato il Liceo lin- guistico, poi ho studiato lingue orientali all'Università La Sapienza di Roma. Lì mi sono interessata anche di archeologia e arte. Sono veramente appassionata di viaggi e desiderosa di esplorare ciò che è diverso in questo mondo. Come ha sviluppato la pas- sione per la diffusione della cul- tura italiana nel mondo? All'età di 25 anni, sono stata se- lezionata dal MAECI per lavorare alla promozione culturale dell'Italia nel mondo per conto del Ministero degli Affari Esteri. Ci lavoro dal 2008. Ho trascorso sei anni a Berlino, dove sono stata vicediret- tore dell'Istituto Italiano di Cultura: questa esperienza ha avuto un'in- fluenza su chi sono oggi. I rapporti tra la cultura italiana e quella tedesca sono forti, abbiamo avuto numerosi eventi che hanno messo in evidenza la diversità degli sce- nari culturali dei due Paesi. Poi sono tornata a Roma per un paio d'anni e sono stata nominata diret- tore dell'Istituto Italiano di Cultura di San Francisco. Ora ho 37 anni e questa è una grande sfida per me, perché mi trovo a capo di un Isti- tuto Culturale in una delle città più intellettuali e high-tech d'America. Cosa la emoziona di più di San Francisco? Come si vive nella Bay Area? La cosa che mi colpisce di più di San Francisco e della California in generale, è questa sensazione di vivere vicino alla natura e di essere "nella natura selvaggia". San Fran- cisco è la capitale mondiale del- l'innovazione e della tecnologia, ma puoi imbatterti in coyote e pro- cioni proprio fuori casa tua, sei cir- condato da alberi maestosi: qui la natura è prepotente e diventa davvero parte di chi sei e di ciò che fai nella tua vita quotidiana. Quali sono state le prime reazioni e riflessioni quando si è trasferita nella Bay Area al- l'inizio dell'anno? Voglio essere sincera. Una cosa che, purtroppo e inevitabilmente, influenza l'opinione di chi viene a vivere qui è il numero dei senza- tetto. Questa è una città ricca dove il divario tra poveri e ricchi sta di- ventando sempre più grande. Il lavoro ha tenuto lei e la sua squadra abbastanza impeg- nati..... Nei primi mesi ho dovuto sta- bilirmi, conoscere gli attori locali, i partner storici dell'Istituto e le or- ganizzazioni culturali. Era fonda- mentale conoscere meglio ciò che già esisteva e muoversi di con- seguenza. Non ci interessa molto il numero degli eventi in sé, ma piuttosto la qualità, cerchiamo di creare un collegamento tra il pro- gramma dell'Istituto e quello dei nostri partner locali. Vogliamo creare una rete, e non concentri- amo tutte le energie e il nostro tempo su singoli eventi ma su temi, anniversari, celebrazioni (come il 500° anniversario della morte di Leonardo da Vinci). Manteniamo il programma in linea con il cosid- detto Piano di Promozione inte- grata - Vivere all'Italiana, lanciato nel 2016 dal Ministero degli Affari Esteri e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il nostro obi- ettivo è implementare i piani di co- municazione e le nostre attività sui social media. La collaborazione con il Con- solato Italiano è stretta. Puoi dirci di più in proposito? Sia l'Istituto che il Consolato operano sotto l'ombrello del Min- istero degli Affari Esteri. Quello che facciamo qui deve seguire lo stesso percorso e mantenere un collegamento con il Governo ital- iano, seguendo le linee guida del Piano Promozionale, al fine di coinvolgere tutte le organizzazioni della rete italiana nella Bay Area. L'ottimo rapporto con il Console Ortona, sia professionale che per- sonale, è iniziato anche grazie alla reciproca passione per il cibo. Tut- tavia, in generale, sia l'Istituto che il personale consolare collaborano da tempo, rendendo ancora più facile il nostro lavoro quotidiano. Questo è stato un periodo molto impegnativo per l'Istituto. Qual è stata finora la sfida più grande per il vostro team? Le difficoltà dell'Istituto si basano principalmente sulla man- canza di risorse umane; siamo solo quattro dipendenti, responsabili sia del lavoro gestionale che ammin- istrativo, organizziamo eventi e gestiamo iniziative per la comu- nità. Purtroppo, a causa degli affitti alti in città, il nostro budget non è mai sufficiente per pensare in grande e produrre una pianifi- cazione ancora più ambiziosa. Qual è il progetto più ecci- tante a cui state lavorando? San Francisco rappresenta una sfida. Solitamente mi concentro sul patrimonio culturale e storico artis- tico italiano. In questo momento, il mio obiettivo è creare un pro- gramma trasversale, organizzando eventi che vadano oltre i confini noti degli argomenti che vogliamo trattare. L'anniversario di Leonardo è stato un buon esempio in questo senso. Volevamo che il pubblico americano conoscesse e apprez- zasse le eccellenze italiane nel set- tore contemporaneo, dalle indus- trie creative, alla musica, dalla graphic novel all'illustrazione, ma- gari focalizzandosi sull'esplo- razione del confine tra arte e tec- D i G i o r g i o, d i r e t t r i c e d e l l ' I I C d i S a n F r a n c i s c o : ' Fa r e m o b r i l l a r e l a c u l t u r a italiana nella città più high-tech d'America' nologia. Mi piace sempre ricordare a tutti che la parola "tecnologia" de- riva dai termini greci "techne" (il know-how) e "logia" (discorso). L'etimologia del termine definisce lo stretto rapporto della tecnologia con l'arte. E' necessario con- frontarsi con le diverse esperienze disciplinari portate da arte, design, musica, performance, network, software, audiovisivi, dati, architet- tura, realtà aumentata e biotecnolo- gie, intelligenza artificiale e ap- prendimento automatico: tutti settori in cui il contributo italiano è molto importante. Non riesco a pensare a nessun'altra città più sti- molante e innovativa di San Fran- cisco, la capitale mondiale dell'in- novazione. Cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi? Nei prossimi mesi, l'evento cen- trale per l'Istituto sarà sicuramente la mostra di illustrazione su Gianni Rodari, che segna il centenario della sua nascita. La mostra, che si terrà a Portland e San Francisco nei mesi di settembre e dicembre, è un progetto di ampio respiro, re- alizzato dall'Istituto di San Fran- cisco e dalla Fiera del Libro di Bologna, in collaborazione con il Consolato, il Comune di Bologna e la Regione Emilia Romagna, oltre che con la città di Portland, tra gli altri. La mostra, intitolata "Eccellenze italiane II - 20 illus- tratori per Gianni Rodari", presen- terà sessanta opere di venti tra i più grandi illustratori storici e con- temporanei italiani. La mostra servirà come punto di partenza per una serie di iniziative per bambini e adulti, legate alla produzione di Gianni Rodari, tra cui traduzioni, letteratura per ragazzi e film. Nel mese di ottobre, San Francisco os- piterà "Leonardo che genio" di Elfo Puccini, seguito a novembre da un evento con Alessandro Bar- icco e Federico Rampini, senza di- menticare le Settimane della lingua italiana e della cucina italiana nel mondo. Da sinistra: Emanuela Boni (ENIT), il Console Generale Lorenzo Ortona e la direttrice dell'IIC, Annamaria di Giorgio LA COMUNITÀ DI SAN FRANCISCO

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