L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-22-2019

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GIOVEDÌ 22 AGOSTO 2019 www.italoamericano.org 37 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO quartiere dove tuttora vive una comunità orgogliosa con un pro- prio dialetto e una tradizione cul- turale unica. El Gugul prende il nome dal cogollo (gugul in dia- letto marchigiano), una rete da pesca usata per intrappolare le anguille. Lasciato alle spalle il porto, ci si inoltra nel cuore della città alla scoperta delle case torri: dimore delle nobili famiglie ed emblema della loro potenza e ricchezza. Queste architetture, risalenti all'età medievale, si trovano dis- seminate in tutto il centro stori- co, protette dalle mura cittadine. Le "case torri" sono costruzioni fortificate, sviluppate prevalente- mente in altezza, che venivano D alla grande ricchezza del patrimonio italiano affio- rano tesori da scoprire, come chiese, palazzi, musei e capolavori, conservati in centri minori capaci di custodire bellez- ze straordinarie e un po' segrete. La città di Fano è uno di que- sti tesori nazionali: un gioiello nel cuore delle Marche ricco di storia e cultura che sa come stu- pire i suoi visitatori. Tra i luoghi da scoprire di quest'antica città, la Fanum Fortunae di vitruviana memoria, ci sono le suggestive vie del centro e i caratteristici vicoli del porto, l'originario quartiere dei pescatori, le splen- dide colline lungo la valle del M etauro e i tanti capolavori custoditi nella Pinacoteca del Museo del Palazzo Malatestiano, come la mirabile pala di G iov anni S anti, il padre di Raffaello. Il destino di Fano è da sempre legato al mare, ed è proprio sulle antiche vie del porto che sorge uno dei quartieri più belli della città: El Gugul. Il rione è il luogo s imbolo dei pes catori fanes i (chiamati i purtulòt), nonché la parte più autentica della città. Il pittoresco quartiere, caratterizza- to dalle piccole case dei pescato- ri, è dominato da un'esplosione di colori vivaci che arricchiscono le facciate delle varie abitazioni: immagini e colori legati alla sto- ria e che rispecchiano l'antica tradizione marinara. Autonomo e indipendente dal resto della città, El G ugul, è un emozionante ROSI FONTANA utilizzate come abitazioni private ma che, in virtù della loro strut- tura solida ed elevata, all'occor- renza venivano utilizzate come strutture difensive militari o pri- vate. La bellezza senza tempo di questi edifici li rende ancora oggi abitazioni ambite e ricerca- te. Nello spazio del centro stori- co, che custodisce i fasti architet- tonici del passato, Fano racchiu- de imperdibili capolavori dell'ar- te italiana. La Pinacoteca del Palazzo Malatestiano conserva importanti opere a tema sacro come la P ala M adonna col Bambino in trono fra i Santi Elena, Zaccaria, Sebastiano e Rocco di Giovanni Santi, il padre del divino Raffaello, l'Angelo custode del Guercino, il San Nicola di Bari portato in gloria dagli angeli di Mattia Preti e l'Annunciazione di Guido Reni, riportata al suo splendore origi- nale dal recente restauro. Opere che valgono davvero il viaggio di scoperta. A pochi chilometri dal centro storico cittadino, sulle splendide colline fanesi, sorge in posizione isolata, vera e propria oasi di pace, uno degli edifici più sugge- stivi delle Marche: l'Eremo di Monte Giove. L'Eremo è uno delle eccellen- ze paesaggistiche del territorio, un vero gioiello incastonato nelle colline che regala una vista moz- zafiato sulla valle del Metauro. Si narra che nell'antichità questo eremo fosse dedicato a Giove, ma non ci sono testimonianze certe. Il complesso architettoni- co, oggi visitabile, fu costruito nel 1609 per volontà dei monaci Camaldolesi ed eretto a oltre duecento metri sopra il livello del mare. Completa l'eremo, luogo di pace e relax, una ricca biblioteca che ospita un nucleo di mille libri pregiati risalenti al XVI secolo. A spasso tra i pescatori del pittoresco rione di El Gogul e le case-torri medievali: ecco Fano, gioiello marchigiano Un mare di colori nell'antico porto di Fano, città marchigiana famosa soprattutto per il suo carnevale che è fra i più antichi d'Italia (Ph Monica Ricci) L'Eremo di Monte Giove fu fondato nel 1609 dai monaci benedettini ed è sede di una ricca biblioteca (Ph Emmerre)

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