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www.italoamericano.org 19 GIOVEDÌ 19 SETTEMBRE 2019 L'Italo-Americano IN ITALIANO | LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA C ari lettori, le giornate scolastiche per il se- mestre autunnale sono iniziate in tutta l'America e molti bambini stanno imparando la sto- ria americana per la prima volta. Noi piccoli alunni italo-ame- ricani ci siamo spesso diplomati in scuole medie, licei e persino università pensando che furono solo gli anglosassoni a dare un contributo positivo alla nostra gio- vane Repubblica prima e durante i mandati dei nostri primi tre pre- sidenti: George Washington (1789-1797) John Adams (1797- 1801) e Thomas Jefferson (1801- 1809). Quest'ultimo era un italo- filo e buon amico di Filippo Mazzei, o Philip Mazzei, come si legge sulla busta del primo giorno di emissione di un francobollo commemorativo emesso in suo onore nell'autunno del 1980. Il vicepresidente Walter F. Mondale, presente allo Smithso- nian Institute per la cerimonia, disse che il francobollo interna- zionale di Mazzei avrebbe "ricor- dato al mondo che quando il no- stro paese era agli inizi, fu un italiano a contribuire alla stesura di uno dei grandi documenti della storia". *** Filippo Mazzei (1730-1816) nel 1773 lasciò l'Europa per ini- ziare una nuova vita nella colonia della Virginia e, nel 1774, costituì la prima azienda per promuovere la produzione di vino e olio d'o- liva nella colonia. Prima che Thomas Paine elet- trificasse le colonie con il suo vo- lantinaggio, Philip Mazzei già ri- schiava la prigionia con articoli per il Virginia's Gazzette di John Pinckney. Mazzei, un italiano che aveva lasciato l'Europa nel 1773 per iniziare una nuova vita in Vir- ginia, fu un mercante, chirurgo, orticoltore, scrittore, diplomatico e filosofo politico. Incontrò anche Benjamin Franklin a Londra, e fu agente della Franklin Stove nella colonia della Pennsylvania. Incontrò anche molte persone provenienti dalle colonie di Lon- dra e iniziò una corrispondenza con il proprietario terriero della Virginia Thomas Jefferson. Nel 1773 si era trasferito in Virginia e aveva comprato un terreno di 400 acri per avviare una fattoria sperimentale adiacente alla pro- prietà di Jefferson. Si era anche unito alle milizie locali e aveva militato con i fratelli Madison. Ja- mes Madison divenne presidente. Madison era amico e ammiratore di Thomas Jefferson e fu eletto per succedergli come presidente nel 1809. Mazzei collaborò con i leader della Virginia su idee e progetti politici, promuovendo l'indipen- denza americana attraverso scritti pubblicati in America e in Eu- ropa, prima che comparissero i saggi di Thomas Paine. Nel 1779 Mazzei rappresentò la Virginia in Europa e si assicurò un impor- tante sostegno alla Rivoluzione Americana. Gli scritti di Mazzei influen- zarono molti dei principali virgi- niani, tra cui Thomas Jefferson. Jefferson, che conosceva l'italiano lui stesso, fu il primo e migliore amico di Mazzei in America. Vendette a Mazzei 2.000 acri di terra, divennero vicini di casa. In un articolo scritto da Mazzei sotto lo pseudonimo di Furioso, tradotto dal suo caro amico Tho- mas Jefferson, troviamo questa frase: "Tutti gli uomini sono per natura egualmente liberi e indi- pendenti". Si ritiene che questo possa aver ispirato l'immortale "Tutti gli uomini sono creati uguali" di Jefferson, che si trova nella Dichiarazione d'Indipen- denza. A proposito, è noto che Jef- ferson inviò a Mazzei una delle prime copie della Dichiarazione. Mazzei viaggiò in Europa come agente della Virginia. Con- tinuò a difendere la causa del suo paese d'adozione sui giornali, pub- blicando opuscoli e una storia in quattro volumi delle colonie ame- ricane. Prima e durante la Rivo- luzione francese fu a Parigi come agente diplomatico. Il ruolo di Mazzei nell'America del XVIII secolo fu più che l'es- sere amico di Thomas Jefferson, John Page e Patrick Henry. Fu una figura storica significativa. La sua ispirazione politica precedette la Dichiarazione d'Indipendenza del 1776. *** Che Thomas Jefferson fosse italofilo era ben noto. Monticello, la casa che aveva costruito dopo il suo matrimonio con Martha Skel in cima ad una delle colline della sua nativa Virginia, era di ispirazione italiana. Il camino della sala da pranzo scolpito nel marmo italiano. Il sof- fitto a volta direttamente ispirato all'opera di Andrea Palladio. Le stoviglie in porcellana sul lungo tavolo da pranzo acquistate in Ita- lia e l'adiacente sala da tè, la copia di una stanza trovata ad Albano (Lazio). La "grotta dell'uomo" di Jefferson o il rifugio privato a Monticello era la sua biblioteca in stile toscano, e la facciata ovest di Monticello, che ricorda le ville italiane di Andrea Palladio, pre- senta una cupola ottagonale che Jefferson ha riportato negli Stati Uniti da Roma. A proposito, se andate in Vir- ginia, Monticello - casa dell'autore della Dichiarazione d'Indipen- denza (con l'aiuto di Filippo Maz- zei, abbiamo appena appreso) è aperta al pubblico. Il sito patrimo- nio dell'umanità, la casa storica e la piantagione, il museo e la bi- blioteca presidenziale meritano una visita. Un libro di nuova pubblica- zione, Monticello di Thomas Jef- ferson, con una raccolta di foto- grafie, è disponibile presso il negozio di souvenir, così come un totem con le citazioni di Jefferson "Non posso vivere senza libri" e "la vita senza amici è come un giardino senza fiori".