L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-3-2019

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GIOVEDÌ 3 OTTOBRE 2019 www.italoamericano.org 38 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Il festival di Perugia dedicato al cioccolato si svolgerà dal 18 al 27 ottobre Eurochocolate di Perugia conquista i principali magazine americani E urochocolate a Perugia è una meta autunnale imper- dibile. Dal Regno Unito agli Usa l'imminente festival enogas tronomico, tra i più importanti a livello europeo, l'at- tenzione è alta per l'evento che dal 18 al 27 ottobre trasformerà il centro storico di Perugia in un' un elegante cornice per l'empo- rio del cioccolato. Dagli Stati Uniti Newsweek, rivista diffusa in 3 milioni di copie nel paese e 4 milioni nel resto del mondo, mette Perugia tra le migliori città dove fare esperienza del cibo italiano. L'autrice dell'articolo Laura Powers descrive Eurochocolate ripercorrendo le tappe salienti della sua storia e concludendo così: "Naturalmente, oltre a tutti gli usi creativi (che il festival fa) del cioccolato, ci sono anche molte opportunità per mangiarlo. Le degustazioni di cioccolato sono molto frequenti, e dovreste provarne il più possibile". Anche la testata statunitense di lifestyle My modern met rivolge la sua attenzione ad Eurochocolate nel- l'articolo sui 10 posti più belli da visitare in Italia citando Perugia e il Festival del Cioccolato. M ai così tanto Parmigiano Reggiano e G rana Padano sono stati consu- mati all'estero, con l'Italia che festeggia il record storico nelle esportazioni in crescita del 16% in valore nel primo semestre del 2019, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. F uori dall'Europa sono gli Stati Uniti il principale mercato grazie a una cres cita record del 26% nel primo semestre. Fa eccezione il Canada, dove l'approvazione del trattato di libero scambio Ceta con l'Europa ha affossato le esportazioni di Parmigiano e Grana, crollate del 19% nella prima metà del 2019 rispetto allo stesso periodo dell'anno prece- dente. I dazi però mettono a ris chio ques to prodotto con 10mila tonnellate esportate negli Usa nel 2018, per le pressioni della lobby dell'industria casea- ria Usa (CCFN) che ha scritto al presidente Trump, per limitare le importazioni di formaggi europei al fine di favorire l'industria del falso Made in Italy che ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi 30 anni dal Wisconsin alla California fino allo Stato di New York. Record per l'export del Made in Italy in Usa Nel 2018 sono state esportate negli Usa 10mila tonnellate di Parmigiano È record storico per il Made in Italy negli Stati Uniti, che rappresentano il princi- pale mercato di sbocco fuori dai confini europei, con un balzo del 8,3% nei primi otto mesi del 2019. È l'analisi emersa sulla base dei dati Istat relativi al com- mercio estero extracomunitario a pochi giorni dalla ufficializzazio- ne d ella s entenza del Wto, l'Organizzazione Mondiale del Commercio, che potrebbe auto- rizzare dazi Usa nei confronti dei Paesi Europei nell'ambito della disputa nel settore aereonautico che coinvolge l'americana Boeing e l'europea A irbus . Secondo indiscrezioni a fronte di una lista Usa di prodotti da sotto- porre a dazio, per un valore tota- le di 21 miliardi di dollari, la sentenza del Wto potrebbe "auto- rizzare" dazi per un importo compreso tra 5 e 10 miliardi di dollari nei confronti dei prodotti europei. Nel mercato Usa, il Made in Italy è cresciuto fino ad ora più del doppio rispetto al mercato mondiale, che vede un incremen- to del 3,4% nei primi otto mesi ma anche un calo ad agosto del - 1,4%. Dopo la guerra sui dazi con la Cina, già ad ottobre gli Stati Uniti potrebbero pubblicare nel registro Federale la nuova lista di prodotti europei da colpi- re con aumenti di tariffe fino al 100%, una decisione che rischia di frenare pesantemente la cre- scita del Made in Italy, che su quel mercato ha realizzato nel 2018 il 10% nell'agroalimentare (4,2 miliardi). L'Italia potrebbe dunque essere, dopo la Francia, il paese più colpito, e a pagare il conto più salato rischia di essere l'a- groalimentare con formaggi, vini, salumi, pasta, olio extraver- gine di oliva, ma anche moda, moto e cosmetica. "Si tratta della prima sfida che dovrà affrontare la nuova Commissione Europea guidata dalla tedesca Ursula von der Leyen che dovrà gestire i com- plessi rapporti con lo storico alleato", ha affermato il presi- dente della Coldiretti Ettore P randini nel s ottolineare la necessità di "evitare uno scontro dagli scenari inediti e preoccu- panti che rischia di determinare un pericoloso effetto valanga sul- l'economia e sulle relazioni tra le due sponde dell'Atlantico". Mai così tanto Parmigiano e Grana negli States ma incombono i dazi L 'Italia del vino italiano si appres ta ques t'anno a superare per la prima volta i 6 miliardi di euro di saldo di una bilancia commerciale strut- turalmente attiva, sebbene nel primo s emes tre la cres cita (+3,3%, pari a circa 3 miliardi di euro) sia meno vigorosa rispetto al passato e il prezzo medio regi- stri un calo significativo, specie nell'area Ue. L'export di vino italiano ha risentito nel primo semestre di una brusca frenata registrata nel mes e di giugno (-7,6%), ma soprattutto di un prezzo medio in calo. Complice la caduta dello sfuso e la contemporanea minor contrazione dell'imbottigliato, il prezzo medio segna a livello glo- bale un -5,1% sul pari periodo dello scorso anno, con punte del -7,9% per l'area comunitaria. Nel complesso, il vino italia- no nel mondo (sfuso compreso) è venduto in media a 2,9 euro/litro, nell'Ue a 2,3 euro/litro. Giù tutte le principali piazze europee, in primis la top buyer Germania (-10,1%), la cui quota- zione media si è fermata a 1,9 euro al litro. Scende anche il prezzo di acquis to in Regno Unito, a -3,6% (-9,9% lo spark- ling) e F rancia (-9,4%), che detiene il primato del low cost (1,8 euro/l) anche per effetto dei maxi acquisti di sfuso. Volano le vendite nei Paesi terzi oggetto di trattati di libero scambio (Giappone, Canada, Corea del Sud), mentre l'incre- mento negli U s a è inferiore rispetto alla media del mercato e in Cina si affacciano gli spark- ling, unica tipologia segnalata in crescita. Negli Stati Uniti in par- ticolare, la cres cita (+3%) è dimezzata rispetto al valore delle importazioni totali di vino (+8%) e, ancora una volta, gli spumanti (+11,1%) indorano il dato italia- no bloccato dal +1% dei fermi imbottigliati, questi ultimi timidi anche nel comples s o della domanda extraUe (+1,6%). È l'aggiornamento sul merca- to del vino dell'Osservatorio V initaly-N omis ma Wine Monitor, scondo cui "tra i top exporter mondiali, l'Italia rap- presenta la quarta miglior perfor- mance per il primo semestre, dopo quella della Nuova Zelanda (+13,2%), del Cile (+8,2%) e della Francia (+5,9%), quest'ulti- ma in forte spolvero negli Usa". L'Italia del vino quarta tra i top exporter

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