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www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 3 OTTOBRE 2019 Rom a Roma Pasquino difende la gente del mondo NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ L Mun campo rom sulla via Tiburtina, Marco e Dacia Spinelli cari- cano il loro furgone VW arrugginito; oltrepassano una fabbrica di peni- cillina abbandonata, dove decine di senzatetto senegalesi sono esposti a rifiuti chimici e amianto; e si dirigono di nuovo verso il centro storico per tentare la fortuna a Campo de' Fiori. Se tutto va bene, la coppia lavorerà qui per le prossime diciotto ore. I loro bisnonni, emigrati da Pescara a Roma dopo la I guerra mondiale, leggevano mani, affila- vano coltelli e addestravano cav- alli. I nonni andavano in giro con il Circo Nazionale Togni. Poiché questi mestieri sono defunti, Marco e Dacia lottano per trovare altri modi di vivere senza infas- tidire i residenti. Dalle 6:00 alle 14:00, ven- dono oggetti in rame nel mercato all'aperto di Campo de' Fiori, sotto la statua di Giordano Bruno. Una bibliotecaria del Devonshire compra un set com- pleto di pentole e padelle per il suo cottage. Questa transazione sconvolge un uomo corpulento e barbuto, che sputa in una padella e lascia un opuscolo. "Gli zin- gari", si legge, "sono i figli di Caino, condannati a vagare per la terra e alla fatica (Genesi 4:1- 16)". Dopo la chiusura del mercato e dopo che la piazza viene pulita e spazzata, Marco e Dacia trasformano il loro banco in un teatro di marionette e in un pal- coscenico per paramišá, fiabe, per i bambini che tornano a casa dopo la scuola. Quando Dacia consegna una bambola di paglia ad una bambina di sei anni, una tata trascina via la piccola che scalcia e grida, fino all'estremità della piazza e le strofina la mano sotto la fontana. Viene la sera, la coppia intrat- tiene gli avventori dei ristoranti del posto, di bar e pub. Marco suona la fisarmonica, mentre Dacia danza intorno alla statua di Bruno. Una mezzosoprano altic- cia del Conservatorio Santa Cecilia chiede a Marco di accom- pagnarla mentre canta Stride la vampa. Forse ha dimenticato che questo valzer inquietante descrive l'esecuzione di una donna rom, bruciata sul rogo come Giordano Bruno ma per stregoneria anziché per eresia. Gli Spinelli conoscono bene l'omicidio giudiziario. Durante la II guerra mondiale, i loro parenti, insieme a mezzo milione di altri rom, morirono nei campi di con- centramento nazisti a causa delle leggi razziali di Benito Mussolini. Questa storia vergognosa non ha impedito a Matteo Salvini, min- istro dell'Interno, di chiamare i Rom parassiti o di razziare i loro insediamenti. "Ruspa pronta per gli zingari" ha postato su Twitter, dopo che un poliziotto è stato lapidato la scorsa Pasqua in un campo di Via dei Gordiani nel quartiere Pren- estino di Roma. Un bulldozer è pronto per gli zingari ma, ha sot- tolineato Salvini, "un bulldozer pacifico e democratico". Due mesi dopo, ha promesso di fare un censimento dei Rom in Italia, preludio all'espulsione di coloro che non hanno un permesso di soggiorno valido. "Purtroppo – ha aggiunto Salvini, seduto alla sua scrivania nel Palazzo del Viminale, sotto un quadro del Bambino Gesù tra la Madonna e Sant'Anna - dobbi- amo tenere i Rom italiani. Ma tutti gli altri dovranno andarsene". Tutti parlano. Come ha detto Luigi Di Maio, leader del Movi- mento Cinque Stelle, coalizione partner dell'estrema destra della Lega Nord di Salvini, un censi- mento basato sull'etnia è incosti- tuzionale, "quindi non possiamo farlo". Ma quando i politici fis- chiano, i cani abbaiano. Gli esperti di televisione e i condut- tori di talk show denunciano l'"invasione degli zingari". I tabloid sensazionalizzano il sovraffollamento, le cattive con- dizioni igienico-sanitarie, la pic- cola criminalità e l'abuso di droga nei campi rom. Odio da parte del governo e dei media. Ottobre porta sempre tensione. I teppisti di Halloween coperti di foulard, orecchini e panciotti molestano i mendicanti di Roma alla Stazione Termini. Per com- memorare la Marcia su Roma, CasaPound organizza manifes- tazioni contro gli zingari in Piaz- za Venezia. Quest'anno ricorre il centenario della nascita del fas- cismo. Freschi di un pellegrinag- gio a Predappio, città natale di Mussolini, i membri del partito indossano camicie nere e gingilli religiosi fatti di proiettili. Nulla proclama l'amore di Dio e della patria più di un rosario calibro 38. Giordano Bruno, condannato per aver sostenuto che la terra non è il centro dell'universo, avrebbe obiettato. Il cosmo, insegnava, contiene migliaia di mondi abitati, pieni di anime aliene, umane come la nostra. Naturalmente, i Rom appartengono a Roma! Perché la gente del mondo non dovrebbe vivere nella città del mondo, in particolare a Campo de' Fiori, crocevia delle nazioni, dove l'aglio fritto si mescola alla cur- cuma tostata, un carretto prepara il maiale bánh mìs vicino all'Anti- ca Norceria Viola, e i monaci buddisti e i cappuccini sono i ministri dei senzatetto? La statua di Bruno non dice nulla, però, quando un tifoso del- l'A.S. Roma di passaggio scaglia una bottiglia di birra e urla: "Gitani!" gli spettatori ridono. Eppure, mentre gli Spinelli rac- colgono le loro cose per lasciare la piazza a mezzanotte, è facile confondere la rugiada che si forma sul volto di Bruno con le lacrime. Ancora una volta è ere- sia, a Roma, difendere altri mondi, altri popoli. Il segretario di Pasquino è Anthony Di Renzo, professore di scrittura all'Ithaca College. Potete contattarlo all'indirizzo diren- zo@ithaca.edu. Una donna chiede l'elemosina per strada e, a destra, Matteo Salvini, leader del partito di destra La Lega (Ⓒ: Dreamstime)