L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-3-2019

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GIOVEDÌ 3 OTTOBRE 2019 www.italoamericano.org 5 L'Italo-Americano IN ITALIANO | L a vita, lo sappiamo tutti, è davvero impre- vedibile. C'è ben poco che possiamo immagi- nare nè ci soffermiamo mai a pensare, che a volte, un momento allegro e spensierato con una persona cara, un collega, un membro della famiglia o anche un semplice conoscente, possa essere l'ultimo che condividiamo con loro. Quando noi de L'Italo-Ameri- cano abbiamo ricevuto questa bel- lissima intervista al professor Mario Mignone, della SUNY Stony Brook, non potevamo immaginare che non avrebbe vis- suto abbastanza a lungo per vederla pubblicata. La sua morte, avvenuta improvvisamente il 9 settembre, ha colto tutti di sorpre- sa lasciando un vuoto immenso: nel cuore e nell'anima della sua famiglia senza dubbio, ma anche nei tanti, tantissimi studenti che ha seguito, sostenuto e incorag- giato nel corso della sua carriera accademica, così come nei suoi numerosi lettori in tutto il mondo, Italia compresa. La vita e le attività del Centro di studi italiani della Stony Brook University, da lui diretto, non saranno più le stesse senza la sua guida e il tempo necessario per reinserirsi nella prosaica routine della vita accademica sarà, certa- mente, colmo di momenti di tri- stezza e di dolore: è sempre delle cose più semplici che tendiamo a sentire più nostalgia. Così, è con ancora più orgoglio che pubblichiamo, oggi, questa bellissima intervista al professor Mignone, dove parla della sua vita di immigrato, della sua carriera e dei suoi sentimenti verso l'Italia e gli Stati Uniti. È così che voglia- mo onorare la vita e l'opera di un orgoglioso italo-americano e una vera fonte d'ispirazione per molti di noi. Mario B. Mignone è stato direttore del Centro di studi italia- ni dell'Università di Stony Brook, dove è stato anche insigne profes- sore di studi italiani. E' stato un celebre autore, il cui ultimo libro è un'affascinante memoria del suo viaggio in America che non sarà presto dimenticata. I suoi ricordi vividi, sentiti e incoraggianti sono stati provocati dall'aver visto un ritratto di fami- glia che ritrae sua madre, i suoi fratelli e le sue sorelle in posa davanti alla Cattedrale di San Pie- tro nel 1960 a Roma, prima di prendere tutti insieme un DC-8 per New York. "L'America e la mia gente" è pubblicato in Italia da MnM print edizioni, mentre una versione inglese, intitolata "The Story of My People - From Rural Southern Italy to Mainstream America" è stata pubblicata a New York dalla Bordighera Press. Professor Mignone, può descrivere le emozioni associate al momento della partenza? I suoi genitori le hanno comprato vestiti nuovi da indossare quel giorno memorabile. La partenza di un emigrante non è mai un'occasione felice. Anche se aspettavamo da sei anni quel momento, è stato difficile dire addio a tante persone che ci erano care e staccarci da tutti quei luoghi e quelle cose a noi familia- ri e a cui eravamo legati. Purtrop- po, avevo assistito alla partenza di molti emigranti, alcuni a me molto vicini. Molte volte ho subi- to la perdita di amici strappati via dal processo di emigrazione, eppure non è mai diventata routi- ne: nuove partenze, nuove perdite e nuovo dolore. E poi è finalmen- te arrivato il nostro momento di tagliare il cordone ombelicale e di partire per l'ignoto. Quando è arrivato a New York, ha trovato lavoro come operaio quattro giorni dopo il suo arrivo. Non parlava inglese ma sua zia Flora, molto deter- minata, l'ha aiutata a trovare un posto di lavoro retribuito: è stato assunto da Hertlein Spe- cial Tools Co., iniziando quello che chiama "il mio battesimo nel sistema produttivo america- no". Grazie a quell'umile lavo- ro che forniva abbastanza soldi per mantenere la famiglia, ha potuto frequentare le lezioni serali di inglese alla Roosevelt High School e poi entrare al City College (CCNY), la prima università ad offrire lezioni gra- tuite negli Stati Uniti. Non ho avuto il lusso di cerca- re il lavoro che mi piaceva. Avevo bisogno di un lavoro il prima pos- sibile per aiutare a mantenere la mia famiglia; la mia famiglia, composta da otto persone, non poteva abusare della generosità dei miei nonni troppo a lungo. Sarebbe stato irresponsabile da parte mia, il fratello maggiore, cercare il lavoro dei sogni! Ha costruito l'intera storia intorno a momenti specifici di sfida, cambiamento e crescita. Siamo emigrati quando il mondo occidentale stava attraver- sando profonde trasformazioni sociali e culturali, a cui faccio riferimento nel libro. Ho inqua- drato la mia storia personale e quella della mia famiglia nel con- testo storico, sociale e culturale dei primi anni '60, che furono anni di impegno sociale. Nel 1960, sebbene l'Italia godesse del "mira- colo economico", non se ne senti- vamo gli effetti al Sud e migrava- NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ Mario Mignone: storia di un emigrato italiano Mignone con una copia della rivista che dirigeva, Forum Italicum (Ⓒ: Stony Brook University) Continua a pagina 7

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