L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-17-2019

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GIOVEDÌ 17 OTTOBRE 2019 www.italoamericano.org 29 L'Italo-Americano IN ITALIANO | VINO NEWS RECENSIONI TENDENZE E ra il 2012 quando il mio cervello ha asso- ciato per la prima volta i nomi di Angi- olino Maule e Toru "Tiger" Okoshi in un unico pen- siero. L'improbabile correlazione è avvenuta in questo modo. Mentre ero ancora studente al Berklee College of Music e vive- vo nella Back Bay di Boston, a volte andavo a piedi in un locale notturno locale per sentire il trombettista jazz Tiger Okoshi suonare alcuni dei suoni più cool di sempre che uscivano da un corno. (Se eravate nei dintorni di Boston nei primi anni '80, forse vi ricorderete della band di Okoshi, i Tiger's Baku?) Più o meno nello stesso perio- do, ma a me sconosciuto all'e- poca, Angiolino Maule e sua moglie stavano investendo nella passione di una vita per la viti- coltura e stavano acquistando ter- reni nel territorio italiano di Gambellara, fondando la cantina La Biancara. Per chi non lo conoscesse, Maule è un uomo che, con l'aiuto della moglie e dei tre figli, è responsabile di alcuni dei succhi più originali mai spre- muti da un'uva e messi in bot- tiglia. Il momento di collegare Maule e Okoshi mi è venuto in mente un giorno quando scrivevo de La Biancara: i vini di Maule, pensavo, e i suoni che escono dalla tromba di Okoshi, sono diversi tipi di musica che scatur- iscono da qualche luogo di carat- tere autentico e pieni di onestà emotiva. Artisti. Creatori. Nelle loro voci, al culmine del loro mestiere. Falchi In autunno, quando i venti colpiscono le creste delle mon- tagne lungo la catena del Monte Holyoke, si possono vedere in gran numero i falchi che caval- cano le brezze mentre migrano verso climi più caldi. Lì, dal ponte di Summit House nello Skinner State Park del Massa- chusetts, si possono osservare i falchi scivolare e librarsi in alto, cogliendoli nei giri liberi sulle correnti ascensionali o mentre cacciano prede. Abbassando il binocolo, ammetto di sentirmi un po' preda. Oh no, non dei falchi. Loro sono gloriosi. Preda, piuttosto, del non sapere cosa c'è nella mia bottiglia di vino. E cosa non c'è. Come spesso accade, la trappola sta in una mancanza di trasparenza: gli ingredienti non figurano neces- sariamente sull'etichetta di un vino. Si scopre che "....oltre 70 gruppi....." di "...additivi e coadi- uvanti tecnologici...." sono ammessi nella vinificazione. "Questi vanno da cose semplici come acqua, zucchero e acido tartarico a più oscuri tannini in polvere, gelatina, fosfati, polivinilpolipirrolidone (PVPP), dimetildicarbonato, acetaldeide e perossido di idrogeno. Sono prevalenti anche i derivati ani- mali, tra cui l'albume e il lisozi- ma (dalle uova), la caseina (dal latte), la tripsina (estratta dal pan- creas di maiali o bovini) e la colla di pesce (un estratto dalle vesciche secche del pesce)". (Vino naturale: Introduzione ai vini biologici e biodinamici prodotti naturalmente, Isabelle Legeron, MW, 2017). ll vino non dovrebbe essere puro e naturale come i falchi che cavalcano il vento di Nord- ovest? Vecchie ceneri E' tempo di pulire le ceneri dell'anno scorso dalla stufa a legna prima di accendere il primo fuoco di questo autunno. Il cop- erchio a tenuta del secchio metal- lico della cenere si stacca con un cigolio, come fa un falco quando difende il suo territorio. Trasferendo le vecchie ceneri dal forno a legna nel secchio della cenere, il mio orecchio interno ricorda un brano dell'al- bum Rubber Soul dei Beatles, Norwegian Wood, il pezzo che fa: "Allora, ho acceso un fuoco Non e' bello...." Accendere del legno duro sta- gionato è facile e presto il fuoco scoppia e crepita, mandando scintille che fanno passare l'in- fluenza. Sul televisore a grande scher- mo, ho impostato la riproduzione di un video Youtube di Tiger Okoshi che si esibisce a Boston intorno al 1984 e ho tolto il tappo di sughero da una bottiglia di La Biancara Pico. È interessante notare che Maule è lui stesso un ex musicista, un suonatore di corno, in realtà. In questo modo, credo, Okoshi e Maule sono sem- pre stati collegati. Sono grato a produttori di vino come la famiglia Maule, artigiani che hanno abbastanza rispetto per se stessi, per il loro prodotto, e per me come con- sumatore, per essere naturali e trasparenti in quello che fanno. Con il video terminato, e un sec- ondo bicchiere di Pico, mi rilasso per godermi il fuoco e leggere. Mi capita un articolo online inti- tolato "Attenti all'attacco del falco: tenete d'occhio i cieli". "I falchi aggressivi attaccheranno normalmente solo quando voltate la schiena", dicono gli esperti. (Hartford Courant, 29 marzo 2018) Fate attenzione a cosa c'e' nei vini che bevete. E come li fanno i produttori. Indagare. Sondare. Chiedere. Occhio al cielo. Nota di degustazione: Angiolino Maule La Bian- cara Pico Pico è un vino naturale prodotto al 100% da Garganega coltivata su terreni vulcanici dalla famiglia Maule de La Bian- cara. La fermentazione viene avviata spontaneamente e il vino viene imbottigliato senza fil- trazione o solfiti. Il colore d'oro e ottone del vino mi ricorda, per coincidenza, una tromba laccata in ottone (così come il Sassaia, altro vino La Biancara). Note di albicocca, zenzero candito, fichi, erbe aromatiche, noci e miele. Soddisfacente peso al palato e retrogusto persistente. Trilogia del vino. Sincronicità La Biancara: vini prodotti tradizionalmente dalla famiglia Maule Un falco vola nel cielo, osservando con attenzione la possibile preda

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