L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-17-2019

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www.italoamericano.org 11 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 17 OTTOBRE 2019 SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI A nche se non sono così alla moda come i loro compagni mal- inconici e ultra-dark, ovvero i vampiri, i lupi mannari hanno certamente goduto di un periodo di popolar- ità negli ultimi anni, grazie a una popolare serie di scadenti romanzi per giovani adulti - e successivo franchise cine- matografico - dei primi anni Novanta. I lupi mannari sono anche conosciuti, in modo più elegante, come licantropi, termine di fan- tasia che deriva dalle parole greche licos-lupo e antropos- uomo. Non potrebbe essere più corretto, visto che i lupi mannari sono, infatti, uomini-lupo. Gra- zie alla nascita e allo sviluppo della psichiatria, sappiamo anche che c'è una verità dietro l'esisten- za di queste creature fantastiche: la licantropia è riconosciuta come una psicopatologia che porta, chi ne soffre, a credere di potersi trasformare fisicamente in lupi. Il nome della malattia deriva, ovviamente, dalla creatu- ra mitologica di cui stiamo par- lando qui. Ma, tornando al lato leggen- dario e inquietante dei lupi man- nari, la verità è che essi, proprio come i vampiri, sono l'aris- tocrazia dei mostri gotici: la loro stirpe risale all'antica Grecia e hanno popolato gli incubi degli esseri umani in tutte le epoche e in tutti i luoghi. Qualcosa che non molti sanno, però, è che c'è una regione in Italia dove i lupi mannari fanno parte della tradizione più che in altre: quella regione è la bella Puglia. Ma per capire il rapporto tra il "tacco" o il resto dello "sti- vale" dell'Italia e gli uomini lupi, ahimè, dobbiamo partire da quelle leggende greche che ho citato. C'era una volta, così recita la storia, Licaone, figlio di Pelasgo, uno dei primi re dell'Arcadia, di cui, naturalmente, aveva eredita- to il trono. Ora, Licaone doveva essere il compagno di molte sig- nore, perché aveva cinquanta figli e tre figlie; se crediamo al racconto, però, lui era crudele e ingannava gli dei. Vedete, un giorno Licaone offrì la carne di uno dei suoi figli ad un mendicante che aveva chiesto ospitalità per mangiare: peccato che il povero mendi- cante non fosse altro che il padre di tutti gli dei, Zeus, che notoria- mente amava cambiare forma, tra le altre cose, per rincorrere donne mortali e ninfe senza che sua moglie Era se ne accorgesse. Zeus, come ci si può aspettare, non prese bene lo scherzo di Licaone e punì il re dell'Arcadia trasformandolo in un lupo, costringendolo a vagare per sem- pre nelle terre dell'Arcadia. Il legame tra l'uomo-lupo Licaone e la Puglia si sviluppa nella per- sona di uno dei suoi figli, Peucezio, che la mitologia definisce il primo greco a navi- gare e a stabilirsi in Italia: indov- inate dove? Sì, nella regione che oggi conosciamo come Puglia. Leggende greche o meno, i lupi mannari erano conosciuti e temuti in Puglia già nel Medioe- vo, quando erano considerati l'in- carnazione dei demoni. C'era anche una spiegazione abbastan- za diretta della loro esistenza, dato che la tradizione diceva che i bambini maschi - sì, i lupi man- nari femmina non fanno parte del racconto - nati nella notte tra il 24 e il 25 dicembre sarebbero stati puniti per l'audacia di venire al mondo lo stesso giorno di Cristo: un'idea inconcepibile in quei secoli. Temendo la proliferazione dei lupi mannari nella loro terra, i pugliesi del Medioevo avevano sviluppato una serie di rituali per liberare lo sfortunato neonato dalla maledizione di trasformarsi in una pelliccia a quattro zampe quando la luna piena risplendeva in cielo. In alcune occasioni, il padre del bambino doveva stare in piedi sul tetto della propria casa a mezzanotte e gridare "è natu nù stregone alla casa mia", cioè, "in casa mia è nata una creatura magica": così facendo, rendeva manifesta al mondo la maledizione e la spezzava. In altre parti della regione, però, le cose si sarebbero svolte in modo più oscuro - e molto più pericoloso - perchè il padre del neonato doveva sfiorare i piedi del bambino con un tizzone ardente per purificare la sua anima dal male. Una ver- sione ancora più raccapricciante dell'esorcismo consisteva nel mettere il bambino in un forno ardente per qualche secondo, in modo che la luce e il fuoco potessero ripristinare la purezza della sua anima. Se i genitori non agivano tem- pestivamente, e il bambino diventava un vero lupo mannaro, le tradizioni pugliesi dicono che poteva ancora essere salvato se una mano impavida riusciva a ferire e a far sanguinare la fronte durante un episodio di licantropia: attraverso il sangue, vaso dell'infezione demoniaca, il male avrebbe lascito il ragazzo. I legami tra la Puglia e i lupi mannari si ritrovano non solo nella tradizione orale della regione ma anche, almeno nel Bitontino, nell'architettura. Nei pressi della Città degli Ulivi come è nota Bitonto, troviamo la Torre del Lupomino, parola dialettale per lupo mannaro, come avrete capito. L'edificio in pietra del XVII secolo, secondo la leggenda, era la casa del lupo mannaro del posto, diretto dis- cendente dell'uomo che aveva dato inizio a tutto: il re Licaone. E qui, in questo angolo rurale e suggestivo della provincia di Bari, le leggende e i racconti dei lupi mannari sono particolar- mente abbondanti, con molta gente che ricorda le terrificanti storie che i nonni raccontavano loro e con alcuni, soprattutto tra gli anziani, che giurano che, quando erano giovani, quasi ogni si sentivano i lupi mannari ulu- lare e ringhiare alla luna piena. E la torre? Ebbene, se siete interessati, non è così difficile da trovare e si può visitare ciò che ne rimane: la casa torre è circon- data da quelli che un tempo erano, molto probabilmente, vigneti e oggi è abbandonata. La sua sala principale ha alti soffitti a volta a botte e spessi muri in pietra, un camino e solo una pic- cola feritoia per far entrare la luce del sole: pensandoci, era abbastanza adatta ad essere la casa di una creatura demoniaca. C'è anche una stanza più piccola, adiacente, apparentemente utiliz- zata per la spremitura dell'uva. Ora, questo sorprende: chi avrebbe mai pensato che i licantropi avessero un debole per la vinificazione? I lupi mannari, o licantropi, hanno un' origine antichissima, che può essere ricondotta alla mitologia Greca (Copyright: Dreamstime) Leggende d'Italia. I lupi mannari di Puglia

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