L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-17-2019

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www.italoamericano.org 19 GIOVEDÌ 17 OTTOBRE 2019 L'Italo-Americano IN ITALIANO | LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA C ari lettori, l'Italian He- ritage Month è un buon momento per condividere alcuni pensieri casuali con voi. Primo fra tutti, è il pensiero che noi genitori o nonni dovremmo insegnare ai nostri piccoli "bam- bini" semplici filastrocche per ri- cordare loro che hanno un patri- monio italiano nonostante il fatto che, a causa di un matrimonio mi- sto, questo patrimonio è stato an- nacquato rispetto a quando sbarca- rono i loro bisnonni. Eccone un paio: "Giro Tondo" è una specie di " Ring Around the Rosey". Si canta mentre i bambini si danno le mani e girano in cerchio. Sono in italiano con la mia traduzione approssima- tiva. GIRO TONDO Giro, giro tondo Quanto è bello il mondo! I prati son fioriti Balliamo tutti uniti. Round, Round "Tondo" How beautiful il the "mondo" (world) The fields are "fioriti" (in bloom) Let us dance all "uniti" (united). *** CANTILENA Stella stellina la notte s'avvicina; la fiamma traballa la mucca è nella stalla; la mucca e il vitello la pecora e l'agnello; la chioccia e il pulcino, ognuno ha il suo bambino ognuno ha la sua mamma, e tutti fan la nanna. LULLABY Star, little star the night is near the flame flickers; the cow is in the shed the cow and the calf the sheep and the lamb the hen and the chick, everybody has a child; everybody has a mother; and all go to sleep. *** Quando il sindaco di New Or- leans La Toya Contrell, all'inizio di quest'anno ha emesso un pro- clama di scuse per il linciaggio de- gli italiani a New Orleans nel 1891, oltre cento anni fa, ne sono stata felice, perché almeno il sindaco ha fatto uno sforzo per riconoscere che la nostra comunità meritava delle scuse, mentre per oltre 100 anni nessun funzionario pubblico si era preoccupato di farlo. Vi rendete conto di quanto noi italoamericani siamo trattati in modo meschino in materia di scuse pubbliche? Mi rendo conto che con le scuse pubbliche ma senza bi- glietto dell'autobus non salirete co- munque sull'autobus, ma trovo molto triste che quando si tratta di italoamericani, possiamo ancora es- sere insultati impunemente e senza ripercussioni politiche o pubbliche. Purtroppo, le cose non sono mi- gliorate da quando il presidente Ri- chard Nixon (1969-1974), in ca- rica, venne ascoltato su un nastro mentre diceva "gli italiani, il pro- blema è che non se ne può trovare uno onesto", o da quando nel 1992 il governatore di New York Mario Cuomo venne insultato come un "tipo mafioso" da Bill Clinton; du- rante il suo incarico come Vice Pre- sidente, Geraldine Ferraro ha do- vuto confrontarsi con accuse mafiose del tutto infondate contro suo marito. *** A San Francisco nel 1978, quando il Board of Education se- lezionò un sovrintendente scola- stico con un cognome italiano, que- sti fu attaccato dalla stampa nera, e dallo scrittore Thomas Fleming (Bay Area Sun Reporter), che non era d'accordo sul trattamento di Ste- ven Alioto verso l'amministratore di una scuola per neri. Non lo ac- cusava di avere legami mafiosi, ma di avere possibili legami con un componente dell'Esercito italiano che aveva invaso l'Etiopia. "Sembra che Alioto, i cui ante- nati provenivano da quella parte dell'Europa che si trova a ovest dei Balcani, storico punto di difficoltà in Europa, stia cercando di balca- nizzare le scuole pubbliche di San Francisco. L'Italia è vicina ai Bal- cani, e potrebbe essere che Alioto sia un discendente di uno di quei membri dell'Esercito italiano, che sono stati inviati in Etiopia per con- quistare quella nazione e, nel pro- cesso, aggiungere altri beni immo- bili al Regno d'Italia in bancarotta, i cui governanti soffrirono di una sorta di megalomania che vedeva l'Italia come il fulcro di un impero incipiente. "L'esercito italiano era equipag- giato con le stesse armi moderne dell'epoca degli eserciti di altre na- zioni europee. L'Italia aveva un esercito considerevole, milioni di uomini mobilitati per la guerra. Gli Etiopi non avevano un esercito pro- fessionale unito, secondo gli stan- dard europei. Si trattava di una rac- colta di neri armati per lo più di lance, archi e frecce, e antiche armi da uccellagione che potevano sal- tare in aria in mano al guerriero che usava un'arma del genere. Haile Selassie, l'imperatore d'E- tiopia, guidò le sue truppe sul campo di battaglia e gli Etiopi mal equipaggiati stordirono il mondo bianco infliggendo una disfatta agli italiani a Diradawa, l'unica grande battaglia di quella guerra. Tutti i prigionieri italiani catturati dagli Etiopi furono castrati secondo la benevola filosofia di chi li teneva prigionieri, secondo la quale uomini così mal equipaggiati non potevano avere figli maschi così che un giorno non sarebbero potuti tornare in Etiopia per vendicarsi degli Etiopi. "Alioto, se è un discendente o un parente di uno degli italiani catturati, sta usando maggiore fi- nezza nel suo disprezzo per i neri. Evita di entrare nel contesto fisico della rissa, ma cerca di mettere de- gli ostacoli sulla strada dei neri che, con i loro successi, salgono verso l'alto nella gerarchia educativa". Quando alcuni italoamericani parlarono con l'editore Dr. Carlton Goodlet chiedendo delle scuse, venne detto loro di dimenticare il tutto poichè lo diceva "solo Thomas in quanto Thomas", senza scuse..... *** Gli attivisti indigeni hanno in- giustamente attaccato Colombo e, per estensione storica, molti dei no- stri libri per le celebrazioni del Co- lumbus Day in scuole e parate. Se stavano cercando un "volto pallido" da biasimare, avrebbero dovuto ini- ziare con il rifiutarsi di portare nel portafoglio banconote da 20 dollari, perché è il nostro settimo presi- dente, Andrew Jackson – in carica dal 1829 al 1837 - ad essere raffi- gurato su di esse. Prima di essere eletto presidente degli Stati Uniti, Andrew Jackson (1767-1845) era conosciuto come generale Jackson e fu impegnato ad invadere la Flo- rida durante la guerra dei Semi- nole. Dopo aver vinto, divenne go- vernatore di quel territorio. La guerra dei Seminole, la più costosa guerra indiana negli Stati Uniti, durò fino al 1842, quando il corpo principale della tribù fu trasferito in territorio indiano, ora Oklahoma. Inoltre, molte guerre indiane conti- nuarono fino al 1942. Il nostro set- timo presidente Andrew Jackson (1829-1837), l'ottavo presidente Martino Van Buren, il nono presi- dente William Harrison (che morì dopo un mese di mandato) e il de- cimo presidente John Tyler (1841- 1845) dovettero tutti affrontare le guerre indiane. Puntare il dito su Colombo come fonte di tutto il male che ha colpito i popoli indi- geni è un grossolano aborto spon- taneo della giustizia. ***

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