L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-21-2013

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L'Italo-Americano GIOVED����� 21��� MARZO��� 2013 PAGINA��� 13 Un messaggio di speranza per la politica: con ���Viva la libert����� �� l���imprevisto che d�� la soluzione ai problemi VALENTINA CALABRESE Con ���Viva la libert�����, il cinema italiano torna a far parlare di s�� con un���opera di qualit��. Merito dell���intellettuale Roberto D���And��, allievo del famoso Sciascia, il quale ha realizzato un film che, suggerendo una soluzione, arriva a infondere speranza a un popolo e a un Paese, stanco di un sistema politico ormai privo di ogni fonte di sorpresa. Un film che tratta la politica a modo suo e secondo un punto di vista differente, che le ridona spirito e passione, valori oggi dimenticati. �� lo stesso regista a riassumere con le parole dello scrittore Orhan Pamuk l���obiettivo finale della sua opera: ���Quando la speranza non c�����, bisogna inventarla���. Protagonista della pellicola �� il trasformista, grande attore della scena teatrale italiana, Toni Servillo, che si sdoppia in due personaggi. Da una parte, il segretario del maggiore partito d'opposizione, Enrico Oliveri, che dopo il crollo del consenso dei cittadini e la contestazione da parte di fazioni politiche e mass-media, entra in crisi e fugge dal suo ruolo pubblico. Si rifugia a Parigi da Danielle (Valeria Bruni Tedeschi), una segretaria di edizione conosciuta all'epoca in cui ancora accarezzava l'idea di fare il regista. Dall���altra parte Giovanni Ernani, filosofo estroso, intellettuale motivato, affetto da una depressione bipolare, che prende il posto vacante, (il trono vuoto) del fratello gemello senatore. Da qui il suo partito cambia radicalmente i connotati, il consenso si raddoppia, e il popolo si sente finalmente ispirato dal suo leader. Questa la trama di un film che, pur contenendo in s�� tutta la riflessione sulla politica contemporanea, evidenziandone la sua paradossale finzione, �� in grado di esprimere un���intima leggerezza, una gioia liberatoria che ridona speranza, e lascia tutti con un sollievo in fondo al cuore. Parte di questa gioia sta nel fatto che D���And��, con la presentazione delle due anime, una politica, l���altra intellettuale e raffinata, propone, o meglio, suggerisce, una soluzione alla profonda crisi che imperversa sulle nostre vite pubbliche e private. Per dirlo con le parole del sin- Il regista Roberto D���And�� daco di Firenze Matteo Renzi, che ha recensito il libro, D���And�� ci ridona la consapevolezza che ���l���imprevisto �� ci�� che ci pu�� salvare, il sogno �� la strada da costruire���. ���Viva la Libert����� rimette al centro la politica, ma in una maniera del tutto differente dal solito, non accusa, n�� loda l���operato di nessuno, ma ricorda qualcosa che manca nel nostro modo di fare politica, la cultura e il riferimento costante ai testimoni del passato che aiutano a conoscere meglio il presente. Un film che se avessimo la buona volont�� di staccarlo dalla strumentalizzazione politica, potremmo avere la splendida e forse unica occasione di godere della follia trascinante di un filosofo, ispirato dai testimoni della nostra storia, come Berlinguer, Brecht e Fellini (citati nel film), lasciandoci ispirare da loro. A Roma L���Italo Americano ha incontrato il cast. Lasciamo a loro la parola. Roberto D���And��: ���Viva la libert�� �� un film che corrisponde Toni Servillo si sdoppia nel film in Giovanni Ernani ed Enrico Olivieri Goldoni. Abbiamo deciso di girare prima il leggero e profondo filosofo Giovanni Ernari per poi dedicarci a Olivera, per sottrazione. Il piacere �� derivato dal fatto che questo film, racconta la politica sotto un punto di vista insolito, dimostrando apertamente la necessit�� di tornare a far riferimento alla cultura, che non �� solo serbatoio ma slancio all���azione���. Non solo Servillo ma anche Valerio Mastandrea, ha dato ancora una volta prova di bravura in scena. Lui interpreta Andrea Bottini il coprotagonista che scommette sul folle filosofo, rappresentando una categoria quasi sconosciuta, quella dei giovani politicanti che si lasciano ispirare e travolgere dalla cultura e dalla passione di un leader. Valerio Mastandrea: ���Lavorare con un attore come Servillo �� un motivo di crescita perch�� lui insegna ad attori come me, che hanno fatto dell���incoscienza il punto focale della carriera, a conoscere e non smettere mai di incuriosirsi; �� come lavorare con una digos creativa: non conosce solo il suo lavoro, ma quello di tutta la troupe. Inoltre, ���Viva la Libert����� mi ha dato l���opportunit�� di interpretare un secondo ruolo, importante perch�� faccio da spalla al protagonista, un ruolo spesso dimenticato nel cinema italiano, ma di tradizione in quello americano���. Valeria Bruni Tedeschi: ���Lavorare con Servillo �� stato uno slancio culturale, professionale e umano. Non �� un film solo politico ma su noi stessi; i due fratelli rappresentano le due facce di una stessa identit��, e il film pone il punto di vista secondo cui, almeno per una volta, �� la parte di noi stessi pi�� irrazionale a vincere sull���altra���. Le parole del cast, tra cui spicca Michela Cescon nel ruolo della moglie del senatore, confermano le suggestioni del film, prevedendo che far�� riflettere senza cadere nel tranello della strumentalizzazione, perch�� va oltre e realizza un atto di speranza donato ai cittadini, con il solo fine di ���suggerire��� una soluzione. A questo proposito Servillo ha detto: ���Il film serve a suggerire una soluzione non a dare la zappa sui piedi a chi governa la politica dei nostri giorni; serve a dare spunto alle riflessioni, e perch�� no a infondere speranza���. E D���And�� ha aggiunto: ���Non ha i caratteri della cronaca politica; �� evidente da che anima proviene (la Sinistra italiana ndr.) e per questo motivo non �� strumentalizzabile. Non serve a contrastare, n�� a osannare alcun partito, bens�� a condividere un necessario ritorno alla cultura, all���ispirazione dei testimoni del nostro passato���. Prequel stor y: tre stor ie per ragazzi che meritano una pre-storia SIMONE BRACCI Toni Servillo al mio intenso bisogno di raccontare una storia che mette al centro il tema politico, senza le solite polemiche, bens�� contenendo in s��, il forte desiderio di leggerezza, al quale troppo tardi sono approdato, ma che ora ho deciso di non abbandonare. Non avrei potuto fare il film se non avessi trovato il protagonista adatto a inscenare questa doppia personalit�� e Toni Servillo, mio amico, �� il primo e unico nome che mi �� venuto in mente. Senza Toni non avrei girato il film, perch�� lui, nel suo volto, ha qualcosa di molto concreto che appartiene alle pieghe della vita e della realt��, ma che allo stesso tempo ha anche qualcosa di ipotetico, che rimanda a qualcosa che non c��������. Toni Servillo: ���Per un attore che fa teatro in maniera militante come me, interpretare il doppio, �� un���occasione ghiotta; il meccanismo drammaturgico del doppio fa parte della millenaria tradizione teatrale e quindi mi sono lasciato ispirare da essa, come I due gemelli veneziani di Immaginate un attimo di tornare indietro nel tempo, pensate a quei film che ora, ormai in et�� adulta, hanno in qualche modo segnato la vostra infanzia. Bene, senza fare una classifica regolare, ne abbiamo scelti tre tra i pi�� noti del passato (anni 80 specialmente), che hanno segnato un epoca. Ma non solo, sono stati tre capolavori del cinema per teenager che avrebbero avuto bisogno di pi�� di un capitolo per raccontare le loro storie, puntare alle origini e magari pensare successivamente ad un prequel. La verit�� �� che in ogni versione si pu�� giocare di fantasia, ma queste tre pellicole si sono concluse lasciando ulteriori dubbi rispetto alla reale portata delle loro storie. Quali sono? Vediamo se ve li ricordate, perch�� a noi fa sempre piacere un sano tuffo nell���amarcord del cinema��� 1. GREMLINS, 1984 Un inventore trova uno strano animaletto in un negozio di cianfrusaglie e decide che sarebbe un perfetto regalo di Natale per il figlio. Viene avvisato della necessit�� di seguire delle piccole regole: mai bagnarlo e mai dargli da mangiare dopo mezzanotte. Il figlio trasgredisce le regole inavvertitamente, dando vita ad un numero elevatissimo di piccoli mostri che mettono a soqquadro tutta la citt��. 2. MARy POPPINS, 1964 In casa Banks regna grande confusione perch�� la governante dei due piuttosto vivaci fratellini si �� licenziata. Il padre, non molto ottimista sulle possibilit�� di successo dei tentativi della sua ingenua moglie, si assume il peso di trovare una soluzione al problema e fa pubblicare un annuncio sul "Times". Mentre una lunga fila di aspiranti attende di venir esaminata dal signor Banks, richiamata da una bizzarra petizione dei due piccoli scende dal cielo una ragazza che bussa alla loro porta��� 3. TESORO, MI SI SONO RISTRETTI I RAGAZZI, 1989 Wayne Szalinski, un eccentrico inventore, si �� costruito nella soffitta della sua villetta un complicato apparecchio, una ���restringitrice��� a raggio laser grazie alla quale egli confida, a fini commerciali, di poter ridurre gli oggetti a misure piccolissime. Mentre Wayne tiene una conferenza presso un Istituto, una palla da tennis in soffitta fa scattare nella macchina un certo congegno. Salendo per recuperarla, i due figli, con i vicini ven- Mary Poppins, 1964 gono colpiti e ridotti a dimensioni minuscole. Riuscir�� Wayne a ritrovarli nel prato di casa? Ora, richiamata la vostra memoria, non vorreste saperne di pi��, magari indagando sulle loro origini? Chi �� veramente Mary? Perch�� Wayne non era gi�� ricco e famoso? Sono nati prima i Gremlins o l���uovo con la sua gallina? Se avete queste domande e magari molte altre, provate ad incuriosire Hollywood scrivendo e inviando alle major un soggetto, magari grazie a questo giochino vi prenderanno in considerazione sul serio.

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