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L'Italo-Americano GIOVED����� 21��� MARZO��� 2013 PAGINA��� 5 In stile Chicago o ���stuffed���? Nelle 70mila pizzerie americane sapori di ���cucina immigrata��� pi�� che di classiche margherite napoletane LUCA DELL���AQUILA A Chicago la pizza si fa diversamente, sembra quasi una torta. Non �� un caso che sia stata ribattezzata Deep-Dish Pizza, Chicago-style Pizza o ancora Pizza Pie. Molti italiani puristi potrebbero storcere il naso davanti a questa voluminosa variante, ma si deve riconoscere che la sua creazione �� un frutto, come si pu�� immaginare, dell'immigrazione italiana. La pizza arriv�� negli Stati Uniti con gli emigranti napoletani sul finire del XIX�� secolo. Era venduta come snack per le strade dei quartieri italiani e ebbe il suo boom dopo il ritorno dei soldati americani, alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Si diffuse inizialmente in citt�� portuali come New york e San Francisco spostandosi gradualmente verso l'entroterra, fino ad oggi, in cui si contano sul suolo americano 70 mila pizzerie. A Chicago, fu introdotta ad inizio '900 da un venditore che camminava lungo Taylor Street con un mastello di pizze sulla testa. Questo era il modo tradizionale in cui si vendeva la pizza a Napoli, in cilindri di rame con delle maniglie ai lati ed un coperchio per mantenerle calde. Tra i pionieri della pizza dell'entroterra americano si annovera Rudy Malnati, chef della Pizzeria Uno in Ohio Street a Chicago. Secondo un articolo del Chicago Daily News del 1956, fu proprio quest'immigrato italiano a sviluppare 60 anni fa una particolare variante della ricetta napoletana che cominci�� a regalare fuori dal suo ristorante per farsi pubblicit��. Altre fonti attri- La Deep-Dish Pizza nel pi�� tipico stile Chicago buiscono l'idea ai partner fondatori della Pizzeria Uno, Ike Sewell, un ex-giocatore di football americano e Ric Riccardo, ristoratore di Chicago di origini italiane. La versione del Chicago Daily News sarebbe supportata dalla famiglia Malnati, tutt'ora una delle famiglie di pizzaioli pi�� famose della citt��. I figli Lou e Rudy Jr continuano la tradizione gestendo due pizzerie, rispettivamente Lou Malnati's Pizza e Pinzano's. Nel basement di quest'ultimo ristorante lavora ancora Donna Marie Malnati, la vedova 83enne dell'inventore della Deep-Dish Pizza, che prepara l'impasto delle palline di pasta da cui poi nasce la pizza secondo la segreta ricetta di famiglia. Si narra che ci vollero sei mesi di esperimenti a base di formaggio, pomodoro e torte di carne prima di formalizzare la ricetta. La Deep-Dish venne lanciata con l'idea di una pizza non pi�� snack ma come pasto completo da consumare con le posate, seduti al ristorante. Generosa di spessore e condimenti era impossibile da piegare e mangiare per strada con le mani. Come suggerisce il nome, la crosta �� molto profonda, pi�� di 7 centimetri, ed �� a base di olio d'oliva e farina di mais. Richiedendo tempi di cottura molto pi�� lunghi, �� cotta parzialmente prima di essere guarnita. L'ordine dei condimenti �� inoltre ribaltato per evitare bruciature: la crosta �� interamente ricoperta con fette di mozzarella e, a seconda dei gusti, con uno strato di salsiccia e/o altri ingredienti (verdure, salame piccante...). Solamente alla fine viene steso sul tutto un sugo di pomodori pelati schiacciati. La pizza �� cotta e servita in una tortiera tonda d'acciaio, precedentemente oliata. Il successo di questa pizza, vera e propria istituzione a Chicago, porter�� nel tempo all'apertura di molti altri ristoranti di Uno ���sci��f��� abruzzese a Philadelphia per il gal�� dell���Italian American Spirit CRISTINA MOSCA Si �� fatto carico di una buona causa il ristoratore di Mosciano Sant���Angelo, Gabriele Marrangoni, patron e ���sci��f��� (come ama scherzosamente definirsi) della country house Borgo Spoltino: ha cucinato ���abruzzese��� per i 300 partecipanti al Gal�� Abruzzo & Molise organizzato dall���associazione Italian American Spirit a Philadelphia. La serata, organizzata nella maestosa cornice dei Franklin Apartments dal presidente dell���associazione Franco J. Costanzo, aveva un doppio scopo benefico: il ricavato �� stato devoluto in parte al Centro Oncologico dell���ospedale pediatrico di Philadelphia (Cancer Center of the Children���s hospital of Philadelphia) e in parte alla Diocesi di Termoli-Larino per il progetto ���Ricostruire la speranza��� che ricorda le piccole vittime del sisma di dieci anni fa nel paese di San Giuliano di Puglia, in provincia di Campobasso quando Da Vasto a New York portando in tavola ricette e prodotti tipici della tradizione culinaria abruzzese EMILIA FERRARA Abbiamo incontrato ed intervistato per i lettori de L���Italo Americano Rosanna De Michele, promotrice della cucina tipica abruzzese e dei suoi prodotti, presso l���Associazione Culturale ���Abruzzo in tavola���. Rosanna De Michele a New York Rosanna Di Michele, ha portato i piatti tipici della sua terra a New york. Non nasce cuoca. Nella vita faceva altro. Poi come �� nata l���idea di cambiare lavoro? La mia scelta di trasformare un'innata passione per la cucina in un lavoro, �� giustamente, piena di emozioni, ma tutte al posi- "pizza ripiena" con varianti pi�� o meno originali che caratterizzano tutt'oggi l'inconfondibile "stile di Chicago". Tra questi, la pizzeria Giordano's fondata nel 1974 da Rocco Palese, �� famosa per aver concepito una stuffed pizza ancora pi�� spessa e densa d'ingredienti sulla base della Scarcedda, la torta pasquale originaria di Potenza che veniva preparata dalla madre del proprietario. Questi divertenti esperimenti sulla pizza italiana rappresentarono i primi esempi di una cucina immigrata, prettamente italoamericana, capace di rivisitare le ricette del paese d'origine in funzione dei gusti e dei prodotti locali. In un paese in cui tutto era pi�� grande, anche la pizza cambi�� di taglia passando sotto la lente d'ingrandimento americana. tivo. L���ho fatto non perch�� non amassi il mio precedente impiego, ma anzi ho conciliato tutti i fattori a me preferiti: famiglia, cucina, viaggi, relazioni. Per il Made in Italy e la tradizione italiana culinaria all���estero c����� ancora tanta strada da fare? Il Made in Italy associato alla tradizione culinaria, suscita sempre molto interesse e curiosit��. A mio avviso non c'�� un traguardo da raggiungere. Bisogna bens�� fare in modo che desti sempre quell'emozione che riusciamo a trasmettere con le nostre tradizioni, con le nostre origini. La sua associazione ���Abruzzo in tavola��� quanto impegno richiede? L'associazione esiste ormai da due anni e mira alla divulgazione e valorizzazione della Cucina Tipica Abruzzese e dei suoi prodotti. L'impegno �� notevole ma altrettanto notevole �� il risultato. Ha una sede dove ospitare i clienti, gli appassionati, i semplici curiosi e far assaggiare i suoi prodotti? I miei sono eventi itineranti. Le location sono sempre diverse e ogni evento �� sempre caratterizzato da un prodotto. Nei suoi men�� c����� solo cucina abruzzese oppure mescola piatti di diversi luoghi italiani? Porto in tavola con la Cucina Tipica Abruzzese, le sue usanze e le sue tradizioni. Quale piatto preferisce preparare? Adoro cucinare qualsiasi piatto, qualsiasi ricetta, ma se proprio devo scegliere, amo la pasta. Cibo, salute e buon umore. �� il segreto delle sue ricette? �� il mio motto. Rendere felici gli altri attraverso la mia cucina tradizionale. Prossima iniziativa? Sto organizzando un evento Cultural-Social-Mediatico, ���Cooking-Class Itineranti��� per far comprendere l'importanza della promozione del territorio, attraverso le eccellenze enogastronomiche della nostra regione, attivit�� che svolgo gi�� da alcuni anni in Usa proprio attraverso l���Associazione culturale "Abruzzo in Tavola ". Gabriele Marrangoni una scuola croll�� a causa del terremoto uccidendo 27 bimbi e due maestre. Dall���Abruzzo il ristoratore teramano Gabriele Marrangoni ha portato zafferano, pecorino canestrato di Castel del Monte e tartufo. I piatti pi�� caratteristici serviti al Gal��, che hanno entusiasmato la platea, sono stati la trippa alla pennese, la pasta alla pecorara, la cipollata e il filetto con tartufo abruzzese. Agnello e pesce locali sono stati cucinati alla maniera italiana. Gabriele Marrangoni ha capitanato una squadra di oltre 20 persone: lo hanno affiancato la compagna e assistente Adriana Lonigro e il presidente dell���associazione ���Pizz���Abruzzo doc��� Nicola Salvatore, che si �� occupato della pizza farcita con i prodotti tipici abruzzesi, tra cui lo zafferano, servita al buffet. ���Essere stato preso in considerazione ed invitato a questo evento notevole �� stato un onore per me ��� commenta Gabriele Marrangoni ��� a maggior ragione perch�� a beneficiarne sono stati i nostri fratelli molisani, regione che da sempre �� unita a noi per analogie territoriali e storiche���.