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GIOVEDÌ 31 OTTOBRE 2019 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | NOTIZIE SPORTIVE CALCIO MOTORI ALTRI SPORT Obiettivo Serie A. Zlatan chiude con la MlS. E se tornasse in Italia? STEFANO CARNEVALI N on è stato un lieto fine. Zlatan Ibrahimovic pare aver chiuso l'avventura negli Usa nel modo peggiore: eli- minazione nei quarti di finale di MLS (3-5 nel 'derby' con il Los Angeles FC), nonostante un suo gol e un assist per la bella rimon- ta, dopo l'iniziale 0-2. Al termine della partita, il calciatore svedese non ha nascosto la frustrazione, battibeccando con dirigenti avversari e il pubblico, per poi rilasciare dichiarazioni che sanno tanto di addio ai LA Galaxy. Con il consueto stile, Ibrahimovic ha sancito prima la scarsa rilevanza della partita appena persa: "Per me è stato come un allenamento, io sono abituato a giocare davanti ad 80mila persone"; poi se l'è presa col Var e, infine, ha parlato del futuro, aprendo a più scenari: "Non so ancora cosa farò l'anno prossimo. Se restassi, sarebbe un bene per la MLS: così tutto il mondo continuerà a seguirla. Se me ne andassi, nessuno si ricor- derà di questo campionato". L'avventura di Ibrahimovic in Nord America sembra davvero al capolinea e - nonostante dei stato molto più positivo nei con- fronti dell'Inter e, soprattutto, di Conte: "Con lui l'Inter ha fatto un colpaccio. Non lo conosco direttamente, ma so che avrem- mo lavorato bene assieme: entrambi crediamo che solo con il sacrificio si possa arrivare al successo". Effettivamente, alle spalle di Lukaku, attualmente, c'è un vuoto. Ma Zlatan costa tantissi- mo e saprebbe accettare il ruolo di comprimario? Difficile. Ecco allora spigato il rapido 'declino' dell'ipotesi-Inter. A oggi, le 'trattative' più avanzate sembra- no essere con Napoli e Bologna. Ibrahimovic ha personalmente detto di essere affascinato dal contesto partenopeo, dove ritro- verebbe Carlo Ancelotti, con cui lavorò benissimo ai termini del PSG. Si tratterebbe di una solu- zione di alto profilo per il calcia- tore che, però, dovrebbe scende- re a patti con gli ingaggi e la gestione dei diritti di immagine tipici di De Laurentiis. Il numero uno del Napoli, comunque, non ha usato mezze misure, dicendo- si assolutamente favorevole all'arrivo di Ibra, ma ammetten- do che la riuscita della trattativa dipende anzitutto dalla volontà del calciatore. Sotto il Vesuvio numeri personali più che buoni (in due anni ha segnato oltre 50 gol) -, non è stata un vero suc- cesso, se non altro perché, pur giocando nel 'colosso' dei Galaxy, non è riuscito a vincere il campionato. A quanto si dice - seppur a 38 anni suonati - Zlatan pare intenzionato a tornare a gio- care in Europa, per misurarsi con un calcio di livello più alto. L'Italia - terra a cui lo svede- se è molto legato, dove ha rag- giunto la consacrazione e i suoi successi più importanti - potreb- be essere il luogo della prossima tappa nella carriera. Ci sono già state manifestazioni di interesse e 'ammiccamenti' operati dallo stesso calciatore, per cui non è impensabile pensare a un Ibrahimovic di nuovo in Serie A, a partire da gennaio. Zlatan ha anzitutto parlato delle milanesi, riservando un trattamento decisamente diffe- rente a Inter e Milan. Ibrahimovic, che negli ultimi anni non aveva mai nascosto l'affetto verso Rossoneri, non è stato generoso con l'attuale società: "Un disastro. Tante parole pochi fatti". Se l'ipotesi- Milan, lo scorso gennaio, era parsa molto concreta, oggi non è più così. Lo svedese è invece Ibra sarebbe in un contesto vin- cente, di alto profilo, con una concorrenza importante: forse lo stimolo che lo svedese sta cer- cando. L'opzione Bologna, inve- ce, avrebbe tutto un altro sapore. In Emilia Zlatan ritroverebbe Sinisa Mihajjlovic (vice di Mancini durante l'epopea neraz- zurra di Ibra) e diverrebbe il lea- der assoluto di squadra, spoglia- toio e città: un po' come capitò a Roberto Baggio e a Giuseppe Signori. Certo: traguardi e ingag- gio dovrebbero essere ridimen- sionati, ma l'ego di Ibra potrebbe comunque essere galvanizzato dalla sfida. Suggestioni interes- santi e gennaio è sempre più vicino: presto sapremo dove uno dei più carismatici calciatori del mondo giocherà. Il centrale olandese della Juventus Matthijs de Ligt Allarme rosso in casa Juventus: che succede al giovanissimo centrale olandese De Ligt? STEFANO CARNEVALI A rrivato tra il plauso gene- rale dopo un esborso enor- me, che aveva consentito alla Juventus di battere la con- correnza dei club europei più importanti, Matthijs de Ligt sem- brava essere l'ennesimo grande colpo dei Bianconeri. Eppure, dopo sole 9 giornate, il centrale olandese è finito nel occhio del ciclone. In particolare, negli ultimi tre turni di Campionato, l'ex capita- no dell'Ajax ha inanellato una serie di prestazioni molto incerte, caratterizzate anche da alcuni errori da 'matita blu'. Si è sem- pre trattato di ingenuità, di posi- zionamenti errati che - complici le nuove e severissime regole - hanno portato a tocchi di mano e, in due occasioni su tre (contro Inter e Lecce), a rigori contro la Juventus. Al di là di queste imprecisioni, però, colpisce l'at- teggiamento insicuro e preoccu- pato che contraddistingue un po' tutte le prestazioni dell'olandese. La sensazione è che de Ligt stia patendo oltremodo l'adatta- mento a un calcio molto più tatti- co rispetto a quello in cui è cre- sciuto. Complici la giovane età e le aspettative elevatissime, poi, i primi errori potrebbero aver minato le certezze del 19enne. Il mondo Juve è comunque com- patto nel sostenere il proprio investimento (Fabio Paratici non si stanca di ripetere che le qualità dell'olandese non si possono mettere in discussione ed esorta ad avere pazienza, perché il futu- ro è tutto di de Ligt), ma la sen- sazione - confermata anche dal Ct dell'Olanda, Ronald Koeman - è che il numero 4 della Juventus avrebbe bisogno di 'staccare un po'', per ripulire la testa e ritrovare qualche certezza. Il problema è che il grave infortunio di Giorgio Chiellini ha costretto Maurizio Sarri ad acce- lerare l'inserimento di de Ligt (senza che l'olandese potesse 'studiare' movimenti ed atteggia- menti del compagno più esper- to). Al contempo le incertezze delle seconde linee (Rugani stava per essere ceduto in estate men- tre Demiral, quando chiamato in causa, non ha mai convinto) ren- dono problematico anche conce- dere a de Ligt un turno di riposo. Al fianco dell'olandese, comunque, si schiera convinto anche capitan Bonucci: il 19 garantisce sulla forza e sulla bra- vura di de Ligt, liquidando i suoi gli errori più evidenti come epi- sodi sfortunati, che pure stanno alimentando il "momento negati- vo" del giovane difensore. La sensazione è che la verità sul 'mistero de Ligt' sia data da un mix di queste componenti, completato dall'atteggiamento tattico della nuova Juventus: se è vero che de Ligt non ha avuto il tempo previsto per adattarsi alla Serie A ed è corretto derubricare molti errori a episodi sfortunati, è altrettanto giusto evidenziare come il calcio più propositivo richiesto da Sarri, renda la Juve più sbilanciata rispetto all'epoca Allegri. È la classica coperta corta: per creare così tanto, i Bianconeri giocano più alti, pro- teggendo meno la difesa. Le qualità di de Ligt sono indubbie e la giovane età è sicu- ramente dalla sua. È impensabile che le sue capacità siano scom- parse: molto probabilmente, con il tempo, recupererà tranquillità e certezze, uscendo definitiva- mente dal momento buio che sta attraversando. Lo svedese Zlatan Ibrahimovic sembra voler tornare a giocare in Italia