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23 GIOVEDÌ 14 NOVEMBRE 2019 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | LA VITA ITALIANA TRADIZIONI STORIA CULTURA C ari lettori, Novembre è il mese in cui cele- briamo il Ringrazia- mento e ricordiamo che, in una fredda gior- nata di dicembre del 1620, quando il terreno era coperto di neve, e le brezze marine gelavano il vento che arrivava sulla riva, una piccola nave si ancorò a Plymouth Bay, nella costa rocciosa del New En- gland. La piccola nave, chiamata Mayflower, era affollata di pelle- grini venuti a vivere nel Nuovo Mondo. Era un pessimo momen- to per avviare un insediamento. I pellegrini quasi congelarono prima di poter costruire casette in cui vivere. E sarebbe dovuto pas- sare quasi un anno prima di poter coltivare grano e verdura, e per molte notti andarono a letto affa- mati. Un giorno un nativo entrò nel campo e gridò: "Benvenuti, inglesi!" Aveva imparato un po' d'inglese dai pescatori lungo la costa del Massachusetts. Pochi giorni dopo Samoset tornò con un altro nativo, chiamato Squanto. Parlava molto bene l'in- glese. Disse ai pellegrini che il suo capo desiderava vivere in amicizia con loro e che avrebbe venduto loro il mais. La gente di Squanto vendette ai pellegrini mais e carne e inse- gnò loro come cacciare e intrap- polare selvaggina. Diedero ai pel- legrini del Massachusetts lo stes- so tipo di aiuto che il padre di Pochaontas aveva dato ai coloni di Jamestown negli anni della Virginia, all'inizio del 1607. *** Il primo Ringraziamento. Quando arrivò la primavera, i problemi peggiori erano finiti. I pellegrini ebbero buoni raccolti e, quando arrivò l'autunno, i loro fienili erano pieni di mais, zuc- che e fagioli. Così scelsero un giorno per ringraziare Dio per le sue benedizioni. E fino ad oggi gli americani hanno seguito l'e- sempio dei Pellegrini nel dedica- re un giorno, una volta all'anno, al ringraziamento. *** Nel frattempo arrivarono alcu- ni italiani, quindi andiamo avanti fino al 1800. Nel 1801-1809, il nostro terzo presidente Thomas Jefferson, sapeva che la terra degli Stati Uniti, alla fine della Guerra d'in- dipendenza, si estendeva ad ovest non oltre il fiume Mississippi, e voleva comprare la terra ad ovest del fiume dalla Francia, ma Napoleone non era interessato a vendergliela. (La Spagna posse- deva una stretta striscia di territo- rio lungo la sponda settentrionale del Golfo del Messico). Gli Stati Uniti non possedevano una riva del fiume Mississippi fino alla foce, mentre la nazione che ne possedeva la foce poteva, in qualsiasi momento, impedire agli occidentali di portare le loro merci nel Golfo. Finalmente, quando Napoleone ebbe bisogno di soldi, e dopo molte contratta- zioni, il prezzo fu fissato in quin- dici milioni di dollari (1803). Il "Louisiana Purchase" com- prendeva non solo la Louisiana, ma anche altri otto grandi stati, quattro stati più piccoli e sposta- va il confine dello United States Westward verso le Montagne Rocciose. Il presidente Jefferson ordinò la formazione della spedi- zione di Lewis e Clark per esplo- rare il Far West. Incontrarono molte tribù indigene e i Gesuiti portarono loro il cristianesimo. *** Nel 1831, circa trent'anni dopo, la tribù dei Salish (chiama- ti Indiani dalla testa piatta dalla spedizione esplorativa del Far West di Lewis e Clark autorizza- ta da Thomas Jefferson) fece sapere che voleva che i "Black Robes" (i Gesuiti) venissero inviati a Ovest per andare a vive- re tra loro e per insegnare loro "il libro del cielo dell'uomo bian- co", la fede cristiana. Il leader gesuita statunitense dell'epoca, p. DeSmet, nato in Belgio ed educato in teologia nel Maryland, stava nel Missouri. L'ubicazione delle tribù era vici- na al confine canadese, in quello che più tardi divenne il Montana, vicino a Missoula, (che più tardi, a metà del 1941, fu il luogo dove vennero internati oltre 1.000 cit- tadini italiani e spediti in treno a Fort Missoula, Montana. La maggior parte degli internati di San Francisco erano membri degli Ex Combattenti, veterani italiani della Prima Guerra Mondiale, quando l'Italia e l'America erano alleate e il cui progetto principale era la raccolta di fondi per le vedove di guerra e gli orfani in Italia). Nel Missouri, padre DeSmet, dopo aver perso- nalmente verificato la necessità degli Indiani di imparare il cri- stianesimo, chiese ai suoi supe- riori in Europa sacerdoti gesuiti disposti ad andare in America a insegnare il Vangelo. Diversi gio- vani gesuiti dell'assolata Italia si offrirono volontari. Questi mem- bri della Compagnia di Gesù, fondata da Sant'Ignazio di Loyola, dedicarono la loro vita al "lavoro missionario" e affrontaro- no molte difficoltà e sfide scono- sciute nei mesi e negli anni a venire. Tra i volontari italiani "pionie- ri del cristianesimo" ci sono P. Giorda, nato nel 1823 in Piemonte, P. Ravalli, nato nel 1812 a Ferrara, e P. Mengarini nato nel 1810 a Roma. Tutti que- sti sacerdoti gesuiti avevano molte abilità speciali che li aiuta- rono a sopravvivere e a costruire le loro missioni. *** P. Giorda, piemontese, era un linguista e uno studioso che conosceva diverse lingue e dialet- ti autoctoni. Fondò diverse mis- sioni in Montana che, nel 1852, servivano le tribù dei Piedi Neri, dei Nez Perce e degli Yakima. Nel 1866, riaprì la Missione di Santa Maria agli Indiani dalla testa piatta, che i suoi predecesso- ri erano stati costretti a chiudere. Il suo ultimo incarico fu quello di superiore delle missioni sulle Montagne Rocciose. P. Giorda fu sepolto nel 1882, a Helena, in Montana. P. Ravalli, ferrarese, era un medico, un artista e aveva un'in- clinazione meccanica, per cui era in grado di maneggiare attrezzi e strumenti. Iniziò la sua vita mis- sionaria in Oregon, ma nel 1845 fu assegnato per servire con P. Gregorio Mengarini nella Missione di Santa Maria in Montana. L'abilità di p. Ravalli salvò la missione quando costruì un pic- colo mulino da farina alimentato ad acqua con lo scopo di utilizza- re le colture (grano e patate) che lì crescevano per la panificazione. Vi costruì anche una piccola segheria e un piccolo alambicco per estrarre alcool a scopo medi- cinale. P. Ravalli fu il primo medico del Montana e dal suo piccolo dispensario inventava polveri e medicinali curativi. La Missione di Santa Maria fu chiu- sa nel 1850, ma don Ravalli tornò nel 1867 quando riaprì. Morì e fu sepolto a Santa Maria nel 1884. In suo onore e memoria, sia una città che una contea del Montana portano il suo nome. ***