L'Italo-Americano

italoamericano-digital-11-28-2019

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www.italoamericano.org 19 GIOVEDÌ 28 NOVEMBRE 2019 L'Italo-Americano IN ITALIANO | della prima guerra mondiale, come ha dichiarato nel suo libro del 1915 Guerra - L'unica igiene del mondo. Ma non era un mero teorico o un venditore di fumo. Non era uno smidollato: andò in guerra. Nel 1911, arrivò in Libia come corrispondente di guerra per un giornale francese, racco- gliendo le sue storie per il libro La battaglia di Tripoli. Nel 1912 e nel 1913, si occupò di storie di guerra sul fronte turco-bulgaro dove assistette al bombardamento di Adrianopoli. Nel 1915, era in combattimen- to attivo sulle montagne del Trentino insieme agli artisti futu- risti Umberto Boccioni, Mario Sironi, Luigi Russolo, Antonio Sant'Elia, Antonio Bucci. Nel 1935 e nel 1936 combattè nella guerra d'Etiopia e il suo racconto della battaglia di Passo Uarieu fu esposto nel Poema afri- cano della Divisione "28 otto- bre". Infine, nel 1942 servì con le forze dell'Asse sul fronte sovieti- co all'età di 66 anni. Il giovane Marinetti era un donnaiolo, ma una volta cono- sciuta una giovane pittrice di nome Benedetta Cappa presso l'atelier di Giacomo Balla a Roma, niente fu più lo stesso. "I miei nonni si amavano veramen- te. È stata una grande, immensa, storia d'amore", dice Piazzoni Marinetti. "Insieme hanno avuto tre figlie: Vittoria, Ala e Luce". Era un fascista e questo è un dato di fatto. E anche se prese le distanze dalle metamorfosi anti- semite del fascismo culminate nelle leggi razziali del 1938 che portarono all'espulsione degli ebrei da quasi tutti i settori della vita pubblica italiana, la realtà non cambia. Ma questo non significa che il Futurismo sia un'arte di serie B. Boccioni, Balla, Severini, Sironi e Prampolini rimangono tra i pittori più influenti dell'arte moderna, senza dimenticare il talento multimediale di Fortunato Depero, che ha progettato l'iconi- ca bottiglia del Campari Soda, o il genio della musica futurista Luigi Russolo, la cui influenza sulla musica e sul teatro è stata riflessa da Anton Artaud a Laurie Anderson. Per me, anche i romanzi tagliati di William S. Burroughs sembrano costruiti sull'opera del pioniere dell'avan- guardia Marinetti che, attraverso le sue parole in libertà, ha voluto liberare le parole dalla sintassi, e dai loro vincoli sociali e linguisti- ci. Il Futurismo ha incarnato pro- cessi e idee che sono ancora in fase di sviluppo. Quella velocità, quell'interconnessione, quel rin- novamento non si è mai fermato nell'arte e nella vita. "Non si può amare il fondato- re dello Spazialismo Lucio Fontana o il pittore astratto Alberto Burri se si ignora l'esteti- ca del Futurismo", dice Piazzoni Marinetti. "La gloriosa ossessio- ne di Burri per la materia non viene dal futurismo?". Marinetti ha finanziato i suoi artisti per gran parte della vita. "Era un mecenate e un instanca- bile promotore culturale dell'arte italiana moderna". Ha anche otte- nuto finanziamenti per il Futurismo da Mussolini e ha messo i suoi soldi per finanziare il fascismo. Questo fu il proble- matico legame che contaminò il suo riconoscimento artistico, il suo sodalizio con Mussolini, al quale rimase fedele fino alla fine nella Repubblica di Salò. "Dovremmo esplorare il Futurismo senza indossare i paraocchi antifascisti che ci impediscono di vedere", dice Piazzoni Marinetti. C'è la tendenza a confondere l'arte con la politica. Un giorno saremo in grado di fare questa distinzione? Oggi non lo siamo", dice. "Infatti, non c'è un politico che autorizzerebbe una sala espositiva dedicata esclusivamente all'arte di Marinetti al Museo del Novecento di Milano". "Milano, la città di Marinetti, dovrebbe essere la città del Futurismo. La Milano antifascista non ha mai davvero celebrato mio nonno", dice. "Ma oserei dire che Marinetti non ha bisogno di que- gli onori". Spiega anche che Marinetti e il poeta Gabriele D'Annunzio non erano rivali, ma amici. Si sono sempre rispettati anche quando Marinetti chiamava D'Annunzio "Un cretino con lampi di imbecil- lità" e D'Annunzio chiamava il padre spirituale del Futurismo "Un fesso fosforescente". "D'Annunzio era un poeta migliore ma era un omuncolo che mancava di umanità. Al contrario, Marinetti aveva considerazione per gli altri". La Beinecke Rare Book and Manuscript Library dell'Università di Yale ospita "The Filippo Tommaso Marinetti Papers", i documenti di Filippo Tommaso Marinetti, costituiti da corrispondenza, scritti, fotografie e diari che documentano l'opera di Marinetti e del Futurismo. Più di una dozzina di archivi Marinetti e del Futurismo italiano sono conservati presso il Getty Research Institute di Los Angeles. In Italia, le collezioni si trova- no al Mart (Museo d'Arte Contemporanea e Moderna di Trento e Rovereto) e a Fiesole, presso la Fondazione Primo Conti. "Sarebbe bello creare in Italia un centro di documentazione per il Futurismo per collegare tutti gli archivi esistenti". Sì, dare credito a qualcuno significa celebrarlo. Marinetti, padre del Futurismo, si sarebbe ben adatto al mondo di oggi, dice il nipote Filippo Piazzoni Marinetti (Copyright: Wikimedia) "Marinetti era un visionario che prevedeva come si sarebbe sviluppato il futuro in termini di macchine, modelli di comunicazione e relazioni interpersonali" Continua da pagina 17 HERITAGE MEMORIA IDENTITÀ STORIA RADICI

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