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GIOVEDÌ 28 NOVEMBRE 2019 www.italoamericano.org 37 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO fin dall'antichità ed è il più spet- tacolare di tutto il litorale. La prima documentazione scritta dell'edificio risale al 1068, quan- do il conte di origine normanna Gerardo di Galeria lo donò, insieme alla chiesa, all'abbazia di Farfa, che rappresentava uno degli enti ecclesiastici più impor- tanti del Lazio medievale. Santa Severa rimase proprietà dell'abbazia fino al 1130, quan- do papa Anacleto II la offrì all'abbazia di S. Paolo fuori le mura. Nel 1482 Sisto IV la donò all'Ordine del Santo Spirito che ne fu proprietario per cinquecen- to anni fino al 1980. Proprio in questo periodo venne costruito il Borgo (tra il XV e il XVI sec.) in cui sono visibili lo stemma dell'Ordine e la croce patriarca- le. Nel corso dei secoli XIII e XIV il castello divenne proprietà di nobili famiglie romane, come quella degli Orsini, a cui si deve la costruzione delle mura a ridos- so del castello, per passare nel XV secolo agli Anguillara. Tra il lunga e lenta decadenza, fino a divenire nel 1943 una postazione militare dei Tedeschi. Ultimamente sono venute alla luce un tratto di mura poligonali del III secolo a.C e alcuni tratti di mura risalenti al XIII secolo. Ma il ritrovamento archeologico più importante degli ultimi anni è stato la scoperta delle tre lami- ne d'oro risalenti al 500 A.C. Preziosissime, rinvenute nel 1964 dall'archeologo Massimo Pallottino nel corso di un fortu- nato scavo, riportano iscrizioni in fenicio e in etrusco: è una sorta di stele di Rosetta che ha permesso di conoscere meglio la misteriosa lingua etrusca. Le lamine si trovano presso il Museo di Valle Giulia a Roma e presentano tre iscrizioni, una in fenicio e due in etrusco. Il conte- nuto del testo sembra essere diverso in certe parti, ma costi- tuisce un documento molto importante per la comprensione della lingua etrusca. Nell'edificio principale è ospitato il Museo del Castello ricco di reperti e docu- S embra un vascello final- mente in porto dopo aver navigato per secoli. Il Castello di Santa Severa è situato nel luogo dell'antica Pirgy lungo la costa tirrenica a nord di Roma. Il castello deve il suo attuale nome alla giovane martire cristiana Severa, che tradizione vuole sia stata uccisa lì sotto l'impero di Diocleziano il 5 giu- gno del 298 d.C. insieme ai fra- telli Calendino e Marco. A lei era dedicata la Chiesa paleocristiana del V- VI secolo i cui resti sono in parte visibili in Piazza della Rocca. L'area, molto antica (i primi ritrovamen- ti si riferiscono all'età del Bronzo), divenne famosa in età etrusca quando Pirgy, centro di commerci e scambi con i paesi del Mediterraneo, era frequentata da Greci e da Fenici e successi- vamente dai Romani al servizio della città di Caere (Cerveteri). Ancora oggi sul fondale marino sono visibili tracce di antichi edi- fici. Durante l'Impero, da accam- pamento militare divenne resi- denza di ricche famiglie romane. Oggi si entra nel Castello dalla porta ad arco che guarda verso l'Aurelia per ritrovarsi al centro di un piccolo borgo medievale che la Regione Lazio ha da poco restaurato: una via principale costeggiata da edifici si allarga in più cortili circondati da magazzini e abitazioni.A sini- stra c'è il Cortile dei Trottatori, dove c'erano le stalle dei cavalli e oggi c'è il Museo del Territorio. Nell'antico fienile Giulio Rinaldi, chimico e geologo nato a Santa Severa, storico e gira- mondo, ha messo radici o meglio è tornato per recuperare storia e tradizioni del borgo. Nasce dalla sua passione il Museo da lui creato e gestito, un tesoro di civiltà contadina al piano terra con una esposizione di attrezzi agricoli e documenti sui lavori di bonifica della zona. Al piano superiore attendono minerali pre- ziosi e fossili pazientemente messi insieme in una vita tra- scorsa con il tarlo inesausto della curiosità. Essendo chimico, mes- ser Giulio mostra i suoi esperi- menti e i suoi alambicchi, una delizia per le scolaresche che arrivano da ogni parte d'Italia. A destra c'è il Cortile delle Barozze, ex granaio del castello con magazzini per macine e gra- naglie. Fuori c'è il piccolo borgo racchiuso tra mura e la casa della bambola, per tradizione apparte- nuta a una donna bellissima con- cupita da tutti gli abitanti. Nella bella stagione il gruppo archeo- FRANCESCA GRAZIANO trova il Museo del mare e della navigazione antica, nelle sale espositive si possono ripercorre- re i fasti della marineria fenicia, greca, etrusca e romana attraver- so ricostruzioni e reperti ritrova- ti nei fondali antistanti o nelle immediate vicinanze. Dell'antico Castello voluto dai conti di Tuscia non rimane pressoché nulla e il suo aspetto attuale risale a rifacimenti cin- quecenteschi. Ma, come in ogni castello che si rispetti, non man- cano fantasmi, voci, rumori, oggetti che si spostano. Strani cavaliere seppellito all'interno della corte e quello dello schele- tro trovato in ginocchio. Se non possiamo assicurare una visita con brivido, sicura- mente un consiglio lo si può dare: la prospettiva migliore per visitare questo strano e fascinoso castello è certamente dalla parte del mare. All'interno del complesso è ospitato anche il Centro Visite della Riserva di Macchiatonda. Portale turistico regionale www.visitLazio.com. Il castello è aperto tutto l'anno. Come un vascello in porto dopo secoli di navigazione: nel Lazio il Castello di Santa Severa lambito dalle onde logico che coordina le visite gui- date vi porterà a visitare gli spalti del castello con vista sul golfo di Santa Marinella e sulle basse alture della Tolfa ricche di caoli- no. Il castello fu fortezza sul mare XVI e il XVII secolo divenne luogo di soggiorno prediletto dai Papi, vi abitarono Papa Gregorio XIII (1580), Sisto V (1588) e Urbano VIII (1633). Dopo il sei- cento, considerato il periodo di massimo splendore, seguì una menti sulla vita quotidiana dei luoghi. Per una stretta scala si accede alla terrazza panoramica della Torre Saracena con ampia vista sulla costa laziale e sui Monti della Tolfa. Accanto al portale d'accesso al Castello si fenomeni accadono in questo maniero che si presume sorga sopra un cimitero del XIV seco- lo. Peraltro gli scavi testimonia- no l'esistenza di oltre un centi- naio di tombe sotto le mura. Due i fantasma più noti: quello di un Il Castello di Santa Severa è uno dei luoghi più suggestivi del territorio laziale. Risale al XIV secolo e sorge dove fu martirizzata Severa di Pyrgi con i fratelli
