L'Italo-Americano

italoamericano-digital-12-12-2019

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www.italoamericano.org 19 GIOVEDÌ 12 DICEMBRE 2019 L'Italo-Americano IN ITALIANO | P alazzo Senatorio ha dato la notizia una set- timana prima delle va- canze. Spelacchio, il triste albero di Natale comunale di Roma, un abete nor- vegese di 72 piedi di altezza por- tato dalle Dolomiti alla capitale con un camion a rimorchio ed eretto in Piazza Venezia al costo di 48.000 euro, era morto. L'indi- gnazione dei contribuenti ha soffocato il dolore e rivendicato una spiegazione. In un'udienza pubblica nell'Aula Giulio Cesare, gli esperti hanno testimoniato tra sorsi d'acqua ghiacciata. Antimo Palumbo, storico degli alberi, fondatore e presidente dell'ADEA (Amici degli Alberi), ha detto che la causa è la pietrificazione delle radici. Quando gli operai hanno versato il cemento per stabilizzare l'al- bero, l'hanno ucciso. Giulia Caneva, docente di botanica all'Università RomaTre, ha incolpato il trasporto. Viaggiando per 400 miglia senza un telone e senza acqua, l'albero aveva sofferto l'esposizione e la disidratazione. Ma un custode, svuotando la spazzatura nella parte posteriore della sala, schioccò le dita e puntò il dito. Tutti sapevano per- ché Spelacchio era morto. Il sar- casmo aveva ucciso, il povero bastardo di legno. Il nonnismo era iniziato nella festa dell'Immacolata Concezione, dopo che una gru issò l'albero malaticcio davanti al Vittoriano, il monumento a Vittorio Emanuele II, primo re d'Italia. Il Padre della Patria si sarebbe opposto. Quando sua nuora, Margherita di Savoia, dedicò il primo albero di Natale di Roma al Quirinale nel dicem- bre 1876, per dimostrare che gli italiani erano progressisti come gli anglosassoni, Sua Maestà imprecò e lasciò la sala da ballo. Tutti in Piazza Venezia erano ugualmente sconvolti, dai lancie- ri a guardia della Tomba del Milite Ignoto, in piedi sull'atten- ti in berretto e mantello sotto l'occhio della dea Roma, agli spettatori che facevano le smor- fie con i loro cappelli da Babbo Natale, le corna di renna e le felpe di Olaf. Chi poteva biasimarli? L'anno prima, in risposta alle lamentele per i severi tagli alle decorazioni natalizie, Virginia Raggi, il nuovo sindaco di Roma, aveva promesso alla città un albero di Natale migliore, qualcosa degno del Rockefeller Center di New York o di Piazza del Duomo: non questa spazzola da bagno, questo pollo spennato, questo rifugiato di uno speciale televisivo di Charlie Brown. Poichè l'albero era così spe- lacchiato, così trasandato e logo- ro, i Romani lo hanno chiamato Lo Spelacchio. I teorici del complotto insi- stettero sul fatto che l'albero era stato avvelenato. Ciarlatani usa- rono la sua immagine per pub- blicizzare i rimedi contro la caduta dei capelli. Il Codacons, un gruppo di difesa dei consu- matori, lamentava "il grottesco spreco di denaro pubblico" all'Autorità Nazionale Anti- Corruzione, mentre la Camera di Commercio suggerì di utilizzare una cippatrice Gandini per tra- sformare Spelacchio in matite e stuzzicadenti. Con il suo profilo Twitter e tre account Facebook, l'albero ha più seguaci che rami, ma l'at- tenzione non rallenta il suo decli- no. Ogni giorno, nonostante le sue luci brillanti e le lampadine colorate, diventava più grigio, spargeva sempre più aghi fino a diventare uno scheletro. Pinuccia Montanari, assessore all'ambiente di Roma, non amava far pascolare pecore, capre e mucche nei parchi a lungo trascurati della città e vie- tare le botticelle, carrozze traina- te da cavalli, non riusciva ad assicurare il suo pubblico. Spelacchio, ha spiegato, era come un Picasso. Altamente sti- lizzato, aveva bisogno di tempo per fare bella figura. Pochi giorni dopo, il suo dipartimento annun- ciò che l'albero era morto. Qualcuno ha twittato in latino difettoso: "Ave, Virginia, mori- turo te salutat! Mentre le cartoline di simpa- tia inondavano il municipio, i nemici del sindaco si avventava- no. "Il Movimento Cinque Stelle non riesce nemmeno a gestire un albero di Natale", ha dichiarato Elvira Savino, deputata di Forza Italia. "Immaginate come gover- nerebbero il paese". Giorgia Meloni, capo dei Fratelli d'Italia, ha sogghignato: "48.000 euro per uccidere un albero di Natale. Ben fatto, Virginia". Se Raggi avesse affrontato il problema nel modo in cui Maria Elena Boschi, Ministro per le Riforme Costituzionali, aveva gestito la crisi della Banca Etruria, Spelacchio sarebbe stato un mae- stoso baobab sulle rive dell'Eufrate. Ma quando gli esperti dichia- rarono che lo scandalo simboleg- giava la triste condizione del paese, Spelacchio stesso rispose con un editoriale de La Stampa, fantasma di Mattia Feltri. "Guardate", disse, "avete una città oscura, caotica,, sporca. Tutto viene gettato a terra, niente funziona, e voi non fate altro che lamentarvi". Non sono una metafora dell'Italia. Lo sei tu. Una folla castigata si è riunita in Piazza Venezia nell'Epifania per dire addio a Spelacchio. La cerimonia è stata inumidita da una pioggerellina fredda e senti- menti di colpa. "Oggi abbattiamo un albero che rappresentava tanto per i nostri cittadini", ha detto il con- sigliere Montanari. Spelacchio sarebbe stato riutilizzato, tagliato e utilizzato per costruire una capanna per l'allattamento a Villa Borghese, dove le mamme romane possono allattare in pace. Cosa potrebbe essere più sosteni- bile? Quando i lavoratori della città spensero le luci dell'albero, un solo manifestante cantò: "Resistere! Resistere, Spelacchio! Tu vivi per sempre nei nostri cuori". Il segretario di Pasquino è Anthony Di Renzo, professore di scrittura all'Ithaca College. Potete contattarlo all'indirizzo direnzo@ithaca.edu. HERITAGE MEMORIA IDENTITÀ STORIA RADICI Lo Spelacchio Pasquino taglia un albero Povero Spelacchio: probabilmente il suo aspetto poco piacevole è stato causato dal cattivo transporto (Copyright: Dreamstime)

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