L'Italo-Americano

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L'Italo-Americano GIOVEDÌ  4  APRILE  2013 PAGINA  11 Chi sale e chi scende dopo la Il Settebello non cala l'asso e resta fuori dalla 30/ma giornata di campionato World League 2013 ANDREA TEDESCHI Quagliarella sblocca il Derby d'Italia con un gran gol CHI SALE: Juventus: Quagliarella e Matri, la coppia dei bomber di scorta, piegano i nerazzurri e fanno fare alla Vecchia Signora un altro passettino in più verso lo scudetto. +9 con otto giornate da giocare e Antonio Conte dice di iniziare a vedere il traguardo. Francesco Totti (attaccante Roma): La sua partita non è di quelle che resteranno negli annali. E la sua Roma finisce per perdere con un Palermo che non vinceva da tempo. Nonostante tutto Totti gioca la gara dei venti anni di Serie A, tutti giocati con la maglia della Roma. Esempio unico e difficilmente imitabile. Edison Cavani (attaccante Napoli): La crisi è ormai un lontano ricordo. Il bomber uruguaiano fa reparto da solo, corre per la squadra e si fa trovare pronto quando è il momento di metterla dentro. CHI SCENDE: Fiorentina: La squadra di Vincenzo Montella in casa ha perso solamente contro il Pescara, mentre fuori casa si dimostra sempre più fragile: quella con il Cagliari è l'ottava sconfitta per i viola che, come non bastasse, perdono anche Stevan Jovetic, a rischio per la sfida con il Milan. Che, per fortuna di Montella, si giocherà a Firenze. Aurelio Andreazzoli (allenatore Roma): Nel momento più importante della stagione, quando ormai la squadra sembra aver trovato la quadratura giusta la Roma scende in campo a Palermo senza stimoli e voglia. È solo la seconda sconfitta per Andreazzoli, ma sa tanto di addio definitivo alla corsa-Champions League. Juan Sebastian Cambiasso (centrocampista Inter): L'intervento dell'argentino ai danni di Giovincoa partita finita è da censura. È lui stesso il primo ad accorgersi della gravità dell'accaduto. Pescara: Ormai le partite che li vedono coinvolti servono soprattutto a far fare bella figura agli avversari. Lo sport è un po' come il vino. Non tutte le annate possono essere di grande qualità, anche se il livello medio resta sempre eccelso. Capita anche alla Nazionale italiana di pallanuoto, campione mondiale nel 2011 a Shanghai e argento olimpico l'anno scorso nella piscina di Londra, che con la sconfitta di mercoledì scorso contro l'Ungheria nello Stadio del Nuoto di Bari ha dato definitiva- nel 2008, poi solo un bronzo lo scorso anno agli Europei di Eindhoven, in Olanda), ma partita fortissimo nel girone eliminatorio europeo dell'edizione di quest'anno della World League con quattro vittorie in altrettante partite. Pesavano per l'Italia proprio la sconfitta per 6-5 in Ungheria del 3 novembre scorso, e il ko ai rigori in casa della Russia del 2 febbraio. Russia che, tra l'altro, qualunque risultato ottenga sarà qua- magiari, che nonostante il fattore campo contrario hanno chiuso già i primi due quarti avanti per 4-3, dopo essere stati in vantaggio anche di due lunghezze. La reazione dell'Italia nel terzo tempo ha permesso al Settebello di portarsi sul 5-4 sfruttando due espulsioni temporanee degli ungheresi, ma la scarsa precisione al tiro e una serie di errori della difesa hanno dato come risultato un parziale di 4-1 per i La Nazionale azzurra di pallanuoto ha ceduto in casa all'Ungheria per 8-7 (Foto di Barbara Minafra) mente l'addio alla fase finale della World League 2013. L'ultima speranza era affidata a una vittoria netta contro la squadra più vincente di sempre, quella magiara, un po' a corto di risultati nelle ultime stagioni (ultima vittoria l'oro olimpico di Pechino lificata alla Final Eight di metà giugno in quanto padrone di casa. Le speranze del Settebello guidato da Sandro Campagna (e dei circa mille spettatori presenti sulle tribune dell'impianto barese) si sono però infrante contro la determinazione dei giocatori magiari che ha reso inutile la bella segnatura negli ultimi minuti di Valentino Gallo. Risultato finale, 8-7 per l'Ungheria. Magiari in Russia, azzurri a casa. Per la rivincita, appuntamento a luglio nella vasca mondiale di Barcellona. F1: Dopo il ritiro in Malesia Alonso resta ottimista, due podi in Cina e Bahrain prima dell'Europa Fernando Alonso Salire sul podio in Cina e in Bahrain per risollevare il morale dopo il flop in Malesia e sbarcare in Europa con grandi ambizioni. Fernando Alonso non si perde d'animo e fissa i prossimi obiettivi della Ferrari. Il ritiro di Sepang, che gli è costato quattro posizioni nella classifica piloti, dov'è scivolato dal secondo al sesto posto vedendosi scavalcato anche da Felipe Massa, ha riportato con i piedi per terra lo spagnolo ma non gli ha tolto l'ottimismo per presentarsi in maniera competitiva a Barcellona, la gara che aprirà la tranche "europea" della stagione, con una "spruzzata" canadese per la tappa di Montreal. Nella passata stagione, il ferrarista raccolse 43 punti nelle prime quattro gare del campionato (la vittoria in Malesia ma poi sempre fuori dai primi 4), ma quest'anno è fiducioso di poter arrivare al GP di casa con un bottino maggiore. "Se in Cina ci sarà un weekend con normali condizioni meteo – precisa Alonso in una intervista concessa ad Autosport – potremo essere competitivi in qualifica e portare a casa punti importanti. L'obiettivo è di migliorarci rispetto al 2012, quando arrivammo noni in Cina e settimi in Bahrain: quest'anno le cose sembrano poter andare molto meglio, e se dovessimo presentarci a Barcellona con due podi consecutivi sarebbe una grande iniezione di fiducia per il nostro morale". Lo show delle Red Bull in Malesia non pare preoccupare più di tanto il ferrarista: la scuderia di Milton Keynes è balzata in vetta alla classifica costruttori, ha riportato Vettel al vertice del Mondiale e rimesso l'astioso Webber in terza piazza davanti a Hamilton e Massa, ma Alonso non si scompone. "Non mi sembra che la Red Bull sia stata così impressionante. In Australia è andata bene in qualifica e in gara ha avuto un buon passo, ma in Malesia ha avuto problemi con il degrado delle gomme, e infatti la Mercedes è rimasta lì fino alla fine. Nel complesso, le prime due gare sono state molto travagliate, dunque è difficile poter dare già adesso un giudizio sui rapporti di forza tra le squadre. Non abbiamo ancora visto nessuna scuderia riuscire a esprimere il massimo potenziale. È dura poter provare a dire dove siamo". Per Felipe Massa invece gioia e dolori. Il pilota brasiliano si gode una settimana da "primo pilota" teorico della Ferrari (avendo superato in classifica generale Alonso) ma allo stesso tempo, quella dello scorso week-end, è stata per lui la gara numero 69 senza vittoria. Un record negativo strappato a Jean Alesi. Intanto in casa Red Bull si stempera la tensione in seguito all' "incidente" della Malesia. Un lungo discorso chiarificatore e una stretta di mano per provare a rimettere assieme i cocci di un vaso che si è rotto ormai così tante volte che provare a reincollarlo è ormai una fatica titanica: dopo la dura reprimenda da parte di Dietrich Mateschitz, il patron della Red Bull, Sebastian Vettel si è scusato di fronte all'intero staff della scuderia della bevanda energetica e ha provato a riavvicinarsi a Mark Webber, che l'aveva omaggiato con un vistoso "dito medio" dopo il sorpasso a una decina di giri dal termine del Gran Premio della Malesia. Quanto le scuse fossero sentite non è dato saperlo ma stando alle indiscrezioni della Bild, il team anglo-austriaco ha ormai deciso di non rinnovare il contratto di Webber e dopo il Mondiale 2013 metterà la parola fine alla difficile convivenza fra l'australiano e il giovane tedesco. Mennea: Mondiali, iniziali 'PM' su divise azzurri ROMA - Ai Mondiali di atletica di Mosca, in programma dal 10 al 18 agosto, gli azzurri indosseranno divise con le iniziali di Pietro Mennea, in onore del campione recentemente scomparso. Lo ha deciso il Consiglio federale della Fidal, che ha approvato per acclamazione la proposta dei rappresentanti degli atleti Francesco Pignata e Alessandro Talotti di apporre sulle divise le lettere "PM". Un modo per ricordare il campione olimpico dei 200 metri, scomparso da poco, che proprio nella capitale russa, nell'estate del 1980, colse l'alloro a cinque cerchi, coronando una carriera già straordinaria. Un gesto, questo dell'apposizione della sigla sulle maglie, già compiuto nel recente passato (nell'edizione dei Mondiali di Berlino 2009) dalla squadra statunitense, in ricordo di Jesse Owens e delle sue quattro medaglie d'oro ai Giochi del 1936. Anche l'appuntamento romano del Golden Gala 2013 (in programma il 6 giugno) sarà dedicato ufficialmente alla memoria del recordman azzurro, recentemente scomparso all'età di 60 anni, che aveva contribuito alla storia della manifestazione avendo corso nella prima edizione.

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