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SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI C 'è un po' di Giovan- ni della Casa in ogni italiano. In che senso, chi è? Della Casa è quel tizio che scrisse il Galateo nel 1558. Non perché siamo più cortesi e edu- cati degli altri, ma perché vivia- mo secondo una serie di regole che la maggior parte dei non ita- liani ignora e che probabilmente non verranno insegnate in nessu- na lezione di lingua o cultura. Sono quel tipo di cose che la maggior parte dei non italiani considererebbe sciocche o irrile- vanti, ma che noi interpretiamo come un segno di bon-ton nazio- nale. Ad essere onesti con voi, ci sono parecchie di queste regole non dette in tutto il paese, alcune delle quali sono più comuni in alcune zone rispetto ad altre, ma queste cinque sono probabil- mente le più tipiche: vediamo se ne conoscete qualcuna! Se dici andiamo a prendere un caffè a qualcuno, lo paghi! Qui non stiamo parlando di un appuntamento programmato con gli amici, ma piuttosto di quando si va all'improvviso al "bar per un caffè" che spesso avviene in un incontro fortuito con un amico per strada. In un giorno qualsiasi capita almeno una o due volte, a seconda di quanto tempo si passa in città, nelle pause pranzo o facendo shopping. Una cosa che tutti gli italiani sanno - anche se nessuno ve lo dirà mai - è che, in queste occasioni, chi invita paga sem- pre. Non ha senso lottare alla cassa tenendo il vostro biglietto da cinque euro sotto il naso del barista: se non ti è venuta l'idea di prendere quel caffè, non puoi pagarlo. Semplicemente. 2. L'aperitivo è ok anche prima di pranzo. Negli Stati Uniti, e in gran parte del mondo, l'aperitivo, quella straordinaria abitudine italiana che riunisce i migliori punti di riferimento per andare a bere e a mangiare bene, è consi- derato un sinonimo di Happy Hour. Qualcosa che si fa dopo il lavoro con gli amici, prima di tornare a casa. Ma la verità è che in Italia l'aperitivo è abba- stanza comune anche prima di pranzo. Ok, l'aperitivo a pranzo di solito è una cosa che si fa il fine settimana, quando si può p r e n d e r e u n o S p r i t z s e n z a doversi preoccupare di quanto questo influenzerà l'incontro pomeridiano con il capo, ma molte persone lo fanno con pia- cere anche durante la settimana. Se si sceglie il posto giusto, si può avere un buon pranzo aperi- tivo invece di un pasto regolare: pizze, focacce, panini, olive, frit- tate e un bel drink. Che modo simpatico di passare la pausa pranzo, eh? 3. Se sei in ritardo di quin- dici minuti, va bene. Con un ritardo maggiore ti devi vergo- gnare. Lo chiamiamo quarto d'ora accademico e deriva dalla vec- chia abitudine secondo cui alcu- n i d o c e n t i d e v o n o a s p e t t a r e quindici minuti prima di iniziare una lezione, in modo che arrivi- no tutti gli studenti. Oppure, come succedeva più frequente- mente quando ero all'università in Italia, era il tempo in cui i docenti potevano prendersi quel caffè essenziale tra una lezione e l'altra senza essere accusati di essere in ritardo. Infatti, l'abitu- dine è così apprezzata in Italia che l'abbiamo estesa a tutte le situazioni. In tutta onestà, non è sempre vero che gli italiani sono perennemente in ritardo, alcuni di noi sono abbastanza precisi, quando si tratta di essere puntua- li. Sappiamo essere flessibili, perché sappiamo che può esserci un autobus in ritardo, o delle chiavi che hanno deciso di non farsi trovare. Ed è allora che entra in gioco il quarto d'ora accademico, perché accettiamo ritardi ma non superiori ai 15 minuti. Fate aspettare più di così e s a r e t e c h i a m a t i c a f o n i n e l migliore dei casi, o non ci trove- rete affatto nel peggiore dei casi. 4. Mangiamo il nostro cibo separatamente. Ammetto che questa è una regola che non seguo più, dopo aver vissuto 15 anni all'estero. E questo causa spesso sguardi per- p l e s s i v e r s o i l m i o p i a t t o e anche, ne sono sicura, qualche commento post pranzo del tipo "hai visto che ha messo un cuc- chiaio di pasta e poi il pollo e gli spinaci tutto in un piatto?". Per qualsiasi italiano, il modo in cui la gente mescola tre o quattro cose considerate "principali" nel piatto è semplicemente strano: n i e n t e d i m a l e n e l l ' a v e r e l a bistecca, le patate e l'insalata insieme, ma non ci troverete mai con una porzione di lasagne, patate arrosto e insalata messe in ordine in graziose forme triango- lari sullo stesso piatto. Questo è q u a l c o s a c h e f a n n o " g l i Americani e gli Inglesi", non noi. 5. Non lasciare mai il cibo nel piatto: significa che non ti è piaciuto. Gli italiani sono grandi man- giatori e naturalmente amano il loro cibo. Siamo conosciuti per usare il cibo come un modo per mostrare affetto, per far sentire le persone benvenute e voi tutti siete consapevoli di quanto sia importante per noi condividere i pasti. C'è un'altra cosa che è tipicamente italiana, quando si tratta di cibo: le grandi porzioni. Se sono una benedizione perché, diciamocelo, non c'è niente di meglio di un piatto pieno di pre- libatezze, può essere difficile finire una porzione italiana stan- dard di Saltimbocca alla romana formato maxi, dopo cinque anti- pasti e un piatto di Gricia delle dimensioni del Titanic. Eppure, per quanto difficile possa essere: non lasciate mai una sola bricio- la nel vostro piatto. Non finire quello che vi è stato offerto è c o n s i d e r a t o a l t e m p o s t e s s o offensivo per il cuoco (potrebbe significare che non vi è piaciuto) e scortese. Se la vostra padrona di casa è una signora over 65, per favore, per favore, per favo- re: non pensate mai di farlo, potrebbe decidere di schiaffeg- giarvi sul retro della testa, come le nonne ci facevano quando era- vamo bambini. Mi raccomando: non lasciare niente nel piatto quando sei a pranzo da Italiani, potrebbero pensare che non ti piace la loro cucina! (Copyright: Dreamstime) Cinque regole non scritte che tutti seguono in Italia GIOVEDÌ 26 DICEMBRE 2019 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | 13