L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-9-2020

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C hissà se quando uscì dalla pressa — in quella lontana ora del 1450 — il fron- tespizio della prima Bibbia stampata, il suo creato- re, Johann Gutenberg, aveva anche solo intravisto, compreso un minimo frammento della magnitudine e del significato che la sua invenzione avrebbe avuto per la storia dell'Umanità. La parola stampata avrebbe reso la conoscenza patrimonio di tutti, avrebbe sdoganato l'istru- zione e aperto le porte della spi- ritualità, della cultura, e anche dell'intrattenimento, al mondo. Certo, ci sarebbero voluti decen- ni — secoli, a dirla tutta — per- ché il processo si completasse, ma senza quell'idea, senza quel- la prima Bibbia, detta delle 42 linee e finita di stampare tra il 1452 e il 1455, il mondo non sarebbe quello che conosciamo. L'invenzione della stampa in quel di Magonza, Germania, sarebbe diventata, quindi, uno dei momenti cardine per lo svi- luppo dell'umanità, un momento in cui anche l'Italia ebbe un ruolo di grande valore. Grazie alla velocizzazione del processo di produzione dei testi — e ovviamente al costo decisamente più appetibile di un libro stam- pato se paragonato ad uno scrit- to a mano — una vera e propria industria della stampa nacque in Europa, a cavallo tra la fine del XV e l'inizio del XVI seco- lo, il vero cuore della quale era la città di Venezia. La Serenissima fu la nona città al mondo ad aprire una tipografia e il primo libro Made in Venice fu prodotto nel 1469 (erano le Epistolae ad Familiares di Cicerone): da quel momento, l'industria tipografica veneziana non fece che crescere. E' proprio in questo contesto vivo, elettrizzante e incredibil- mente moderno di quasi seicento anni fa, che inizia l'avventura della Stampa Armena nella città lagunare: gli Armeni, popolazione di fede Cristiano Cattolica, ma lievemente diversa da quella Romana d'Italia, erano — come lo sono oggi — origina- ri dell'Armenia, all'epoca una regione appartenente all'Impero Ottomano. Fin dal XIII secolo, una loro nutrita comunità si sta- bilì a Venezia, attratta dalla sua ricchezza e dalle sue opportunità, ma anche da un ambiente che, fatto com'era di sapori e colori orientali ed occidentali allo stes- so tempo, non poteva che essere amico e solidale. A dirla proprio tutta, gli Armeni a Venezia erano amati: la loro cultura, così intrisa di orientalità ma, al tempo stesso, così aperta e ben adattata al mondo occidentale, li aveva resi compagni e consulenti commer- ciali insostituibili per la Serenissima. Come gli Armeni furono essenziali per Venezia, così lo fu Venezia per gli Armeni, perché fu da qui che, proprio grazie alla stampa, la loro cultura si diffuse per l'Europa. Ma qual è la storia della Stampa Armena a Venezia, perché divenne così importante, e perché proprio qui? E, curiosità enorme, che cosa rimane oggi di questa grandiosa tradizione, tra le calli e i canali della città? C'è l'Antica Stamperia Armena: impresa artigianale ed artistica, specializzata nella pro- duzione di libri e oggetti d'arte stampati interamente a mano, che ancora oggi porta avanti una tra- dizione fatta di bellezza e di meraviglie, ma anche di culture che si abbracciano e che si cono- scono in un mondo antico, ma già profondamente cosmopolita. Noi de L'Italo-Americano abbiamo avuto l'occasione di chiacchierare con Samuel Baghdassarian, del team dell'Antica Stamperia Armena, oggi locata a Palazzo Ca' Zenobio, nel Sestiere di Dorsoduro, cuore del quartiere universitario della città. Con lui abbiamo discusso del legame tra Venezia e la Stampa Armena, di quello tra l'Antica Stamperia Armena di oggi e la tradizione tipografica Armena di Venezia, e anche di altre curiosità… Samuel comincia la nostra chiacchierata con un po' di infor- mazioni su Venezia e sul legame con la cultura Armena e la tradi- zione della stampa. Ci spiega che "Venezia è una città importantis- sima per la cultura armena: il primo libro in caratteri armeni fu stampato proprio qui. Da quel momento, e per i 500 anni suc- cessivi, Venezia è stata il fulcro della diffusione della cultura e tradizione armena, perché qui venivano stampati i nostri testi, che poi erano inviati in giro per il mondo, verso tutte le comunità armene esistenti". "Era il 1512, quando l'Urbatagirk venne stampato qui. Era un volumetto parecchio curioso, conosciuto anche come Il Libro del Venerdì, che era una specie di vademecum di cultura e farmacopea popolare, preghiere e qualche formula scaramantica" continua a raccontare Samuel. "La comunità armena a Venezia era già piuttosto solida nel XVI secolo e la città era un tale cro- cevia tra Occidente ed Oriente, che tanto interesse verso un volu- me stampato in caratteri armeni non era poi così fuori dal norma- le". Fuori dal normale forse no, ma degno di gran nota certamen- te, se si pensa che ci sarebbero voluti più di 250 anni per vedere un libro stampato con il sistema dei caratteri mobili in armenia. A dirla tutta, come spiega Samuel, Oggi come nel passato, i lavori dell'Antica Stamperia Armena sono realizzati interamente a mano (Copyright: Antica Stamperia Armena) Antica Stamper ia Ar mena e l'affascinante mondo dell'arte tipografica veneziana SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI TERRITORIO TRADIZIONI Strumenti del mestiere, nella sede dell'Antica Stamperia Armena, a Venezia (Copyright: Antica Stamperia Armena) 15 GIOVEDÌ 9 GENNAIO 2020 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | Continua a pagina 17

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