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www.italoamericano.org 9 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 6 FEBBRAIO 2020 SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO banali come specchi e bicchieri, o il cibo come il sale, l'olio, il prezzemolo e persino l'acqua, possano dirci così tanto sull'Italia e la sua gente, sul nostro passato e sul nostro patri- monio. Ecco cosa ho scoperto. I bicchieri trasparenti erano un no-no e i coltelli face- vano regali orribili In effetti, i nostri anziani cre- devano che vedere una persona attraverso un bicchiere mentre beveva fosse di cattivo auspicio. L'immagine distorta percepita dai nostri occhi a causa dello spessore e della forma del bic- chiere si pensava simboleggiasse la potenziale rottura del rapporto con la persona seduta di fronte a noi. I coltelli avevano una con- notazione altrettanto negativa e non potevano essere regalati ad amici e parenti, in quanto le loro lame potevano incrinare il rap- porto. Tuttavia, c'era un modo per aggirare il problema: se la persona che riceveva il coltello dà una moneta a chi fa il regalo, allora non si parla più di un regalo, ma di un acquisto, prati- camente si spezza la catena della sfortuna innescata dalla lama affilata e minacciosa del coltello. Gli specchi erano davvero inquietanti e la cautela con i triangoli era un dovere Che rompere uno specchio porti sfortuna si sa praticamente ovunque nel mondo. In Italia, sette anni di sfortuna colpirebbe- ro la povera anima tanto malde- stra che ne ha distrutto uno, ma perché? Semplice: uno specchio rotto riflette la propria immagine a pezzi e lascia intravedere la possibilità che anche il futuro possa andare in pezzi. Ancora oggi, gli italiani, noto- riamente, non amano cammina- re sotto le scale, ma questo è abbastanza comune anche per altre nazionalità. Noi, però, abbiamo portato questa supersti- zione a un livello completamente diverso, estendendo il suo signi- ficato ad altre situazioni, tutte legate a... triangoli e croci. L'uso di una scala comporta, ovviamente, l'appoggio contro un muro. Tale muro e la scala, insieme al terreno, creano la forma di un triangolo, simbolo della Santissima Trinità: cammi- nare al suo interno - cioè sotto la scala - è visto come irrispettoso nei confronti della Trinità, da qui l'idea che porti sfortuna. Sempre legata alla religione era la con- vinzione che incrociare posate, scarpe e altri oggetti fosse segno di mancanza di rispetto per la croce e portasse sfortuna. Anche se questa superstizione non è più così comune nella regione da cui provengo, il Piemonte, lo è anco- ra in alcune zone del Sud, come Napoli. Fate attenzione all'acqua e state lontani dai frassini di montagna L'acqua è il più essenziale di tutti gli elementi: non potremmo sopravvivere senza di essa. Questo valeva ancora di più per i nostri antenati, che non avevano acqua corrente in casa, e si affi- davano esclusivamente a quella dei pozzi, delle sorgenti e dei fiumi. Tenerla pulita era fonda- mentale ed era importante che tutti, bambini compresi, ne fos- sero consapevoli. Così, ai bam- bini veniva detto che sporcare l'acqua fresca avrebbe reso infe- lice la Vergine Maria e, quindi, era una cosa estremamente brut- ta da fare. Lo stesso senso di riverenza si estendeva al mare in Liguria, dove la gente abitual- mente si faceva il segno della croce prima di nuotare o di fare il bagno. I bambini potevano godersi il mare solo dopo il 24 giugno, quando la Chiesa cattoli- ca celebrava San Giovanni Battista, che in quel giorno si credeva benedicesse universal- mente tutti i mari e gli oceani. In quello che può essere defi- nito solo un tipico esempio di dramma italiano, i nostri antenati avevano anche un paio di cose da dire sul frassino di monta- gna. Questo albero è relativa- mente raro oggi nel paese, ma in passato era più comune; i suoi rami resistenti e robusti lo ave- vano reso l'albero perfetto da usare per ... impiccare i crimina- li. Inutile dire che il povero fras- sino di montagna è diventato l'e- pitome della sfortuna, soprattutto se ci si mette a fare un pisolino sotto di esso. Attenzione in cucina: sale, olio d'oliva e prezzemolo Infine, ma non per questo meno importante, gli italiani di un tempo avevano un paio di cose a cui fare attenzione anche all'interno della stanza più sicura e accogliente della loro casa, la cucina. Prendiamo il sale, per esempio: la leggenda dice che un tempo era un simbolo di amici- zia, tanto che era consuetudine, quando si aveva gente a cena, mettere un piattino pieno di sale davanti ad ogni ospite. Una volta, continua la storia, un com- mensale sbadato rovesciò il piat- tino, versando il sale su tutta la tavola. Il padrone di casa - che, secondo me, doveva avere qual- che problema di gestione della rabbia - ha sentito una mancanza di rispetto alla sua amicizia e lo ha decapitato su due piedi. Ecco perché lo spargimento di sale è considerato, e lo è ancora un po' ovunque nel paese, almeno tra coloro che credono a questo genere di cose, uno dei peggiori segni di sfortuna. Ma non teme- te, perché c'è una soluzione: basta prenderne un pizzico e get- tarlo dietro le spalle per spezzare la maledizione. Anche spargere olio è consi- derato un presagio immensamen- te negativo ed è abbastanza sem- plice capirne il perché. L'olio d'oliva era estremamente impor- tante per le famiglie, perché da millenni è al centro del nostro modo di mangiare. Sprecarlo poteva rappresentare una perdita incredibile, anche dal punto di vista finanziario, per cui vederlo come un presagio negativo era naturale. Un'altra credenza incredibilmente strana è quella legata al prezzemolo: la piccola erba aromatica, così comune nei nostri giardini e sulle nostre tavole, non poteva che essere seminata, perché piantarla avreb- be significato la morte del capo- famiglia. E se vi siete mai chiesti perché il prezzemolo ci mette così tanto a crescere, non temete, in Italia abbiamo dato una rispo- sta anche a questo: i suoi piccoli semi hanno dovuto viaggiare tre volte all'inferno prima di potersi finalmente trasformare in pianta. S ì, siamo un paese di persone superstizio- se. I freddi settentrio- nali vi diranno che è una cosa da meridio- nali basare il loro "fare o non fare" sulla superstizione, ma cre- detemi se vi dico che noi bambi- ni delle Alpi non abbiamo nulla da invidiare ai nostri fratelli che vivono all'ombra del Vesuvio, quando si tratta di scaramanzia. Facciamo finta di non crederci, ma ci crediamo. Quindi, non sono rimasta molto sorpresa quando, circa una settimana fa, mi sono imbattuta in un libricino colorato che ripo- sava, quasi dimenticato, nel salotto di uno dei miei studenti inglesi: Superstizioni della Liguria, c'era scritto sulla coper- tina. All'interno, un ricco appa- rato di vecchi racconti che mi hanno riportato alla mente ricor- di d'infanzia e un immediato desiderio di fare qualche ricerca sull'argomento. Una volta a casa, tiro fuori un paio di volumi dalla mia biblioteca e, con l'aiuto dell'interweb, la mia sete di conoscenza è stata soddisfatta. È curioso come oggetti così Noi Italiani siamo un popolo di scaramantici, da Nord a Sud! Selling Homes Throughout The Bay Area Adele Della Santina "The Right Realtor makes all the di昀erence." 650.400.4747 AdeleDS@aol.com www.AdeleDS.com DRE# 00911740 Expert in preparation, promotion, and negotiation! Specchi, coltelli, sale e olio d'oliva: la scaramanzia in casa in Italia