L'Italo-Americano

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NEWS & FEATURES PERSONAGGI OPINIONI ATTUALITÀ GIOVEDÌ 20 FEBBRAIO 2020 www.italoamericano.org 3 L'Italo-Americano IN ITALIANO | C i s o n o l u o g h i m a g i c i i n c u i b i s o g n e r e b b e entrare almeno u n a v o l t a n e l l a vita: antiche biblioteche che fanno fare viaggi nel passato e tuffi nel futuro portando in luoghi dove la fantasia e la storia si mescolano, le quinte di un teatro dove si nascon- dono i fantasmi delle opere andate in scena mentre le luci dei riflettori ritagliano un senso di meraviglia sulla pla- tea, il camerino di una vec- chia star del cinema dove tra i ritagli dei giornali e i vecchi cartelloni brilla il fuoco sacro dello spettacolo e la magia del palcoscenico fa sentire l ' e c o l o n t a n o d i l u n g h i applausi scroscianti anche nel buio di una sala vuota. A Venezia, dove tutto è sospeso e l'acqua attutisce i rumori delle nostre città, c'è un negozio ai piedi di Rialto dove la cartapesta prende vita. Sulle pareti ci sono i volti di giullari e folletti, di fate, Arlecchini e Pantaloni, dei personaggi buffi della Commedia dell'Arte. Appese sornione ad ammirare, biasi- mare o deridere il nostro mondo, ecco le misteriose, affascinanti, maschere del Carnevale di Venezia. Hanno un passato ricchis- simo alle spalle, una bellezza incantata nella loro rigida e s p r e s s i o n e , d e c o r a z i o n i ardite e una lavorazione che affonda i suoi segreti nel XIII secolo. Sono ancora oggi un'apo- teosi dell'artigianato, di quel- la manifattura di qualità fatta d a m a e s t r i d i b o t t e g a , d i s a p i e n z a a n t i c a e a p p e a l moderno, di mani esperte e legami familiari. Hanno quel- la preziosità tipica del made in Italy. Sono oggetti così raffinati, prodotti che conservano nel loro tessuto di fabbrica così tanta storia che si sublimano: no, non sono più semplici souvenir della Laguna più incantevole del mondo. Sono custodi preziosi di una tradi- zione antica che calcano le scene teatrali, lavorano a p i e n o t i t o l o n e l c i n e m a , entrano nei musei per restar- ci e sfilano sulle passerelle dell'alta moda. Non sono fatte in serie né sono il risultato di una lavo- razione meccanica, industria- le, e già questo le impreziosi- s c e d i v i t a e f a t i c a . Conservano la bellezza del pezzo unico, dell'oggetto che non ha eguali. Non è forse per questo che ci si innamora di quadri e affreschi, di scul- ture e istallazioni, perchè sono capaci di trasmettere l ' e m o z i o n e c r e a t i v a ? L e maschere veneziane offrono questo sentimento, sono foto- grafie uniche di artisti che hanno saputo tradurre in bel- lezza autentica un po' di colla vinilica e vecchi giornali: sono piccole e raffinate opere d'arte. Nell'atelier dei "Mascareri" veneziani, come si chiamano fin dai tempi dei Dogi, cir- condati da quegli sguardi v u o t i d i v i t a m a p i e n i d i mistero, che ci osservano fissi e inquietanti, misteriosi e ammalianti, abbiamo l'occa- sione rara di ripercorrere anche la storia del Carnevale e d i r i s c o p r i r e i f a s t i d e l Settecento veneziano. Non incontreremo solo i personaggi della Commedia dell'Arte che diede una vivace scossa alla cultura e società italiana già a partire dal XVI secolo, ma capiremo quel "tempo sospeso" che era ed è i l C a r n e v a l e d i V e n e z i a , momento ambiguo in cui die- tro la maschera scompariva e scompare tutto: svaniva la persona, il genere maschile o femminile, la classe sociale; si confondeva la voce e gli occhi brillavano di luce propria. Lungo le calli e sui pontili si salutava la "Siora Maschera", n o n c h i s i c e l a v a i n e s s a . Un'identità nuova, con una possibilità di vita inedita, diversa, lontanissima dal c o n t e s t o d i p r o v e n i e n z a . S p a e s a m e n t o r i s c h i o s o a volte, ma immaginate che fantastica occasione di eva- sione: ognuno poteva essere diverso da se stesso, tradurre sogni e fantasia in realtà, tra- sformare la zucca di una vita da Cenerentola in una mera- vigliosa carrozza trainata da cavalli bianchi per indossare, almeno per una volta, le scar- pette di cristallo. Le maschere creavano la g r a n d e i l l u s i o n e d e l Carnevale di Venezia, scorcio unico al mondo dove tutto p o t e v a a c c a d e r e , m a n e l gioco, nello scherno, nell'acu- me delle battute, ogni tabù veniva infranto e la verità veniva a galla prepotente, audace e insolente, sempre capace di cogliere nel segno, di svelare le ipocrisie e "far cadere le maschere" sociali, culturali, morali. Sì, perché nella vita siamo pieni di maschere. Ne portia- mo di ogni forma e colore. E oggi, passeggiando per la mirabolante e meravigliosa Venezia in festa, avvolti da una carambola di colori, di piume, coriandoli, abiti son- tuosi e volti truccati, entran- do nel negozio di maschere di Rialto dove dal 1984 si lavora magistralmente la car- tapesta, scrutati da maschere tragiche e comiche, buffe o bonarie, finiamo con l'essere messi di fronte alla realtà, prendiamo coscienza delle finzioni quotidiane, ci vedia- mo attori e attrici sui nostri Bellezza e potere delle Maschere del Carnevale di Venezia palcoscenici, sul posto di lavoro, nelle relazioni sociali e familiari che soffocano la nostra vita. Ammettiamolo almeno a Carnevale, quando tutto vale e si può sempre dire che era solo uno scherzo: quante volte fingiamo alle- gria ma siamo tristi, diciamo bugie per coprire verità sco- mode, vorremmo comportar- ci tutto il contrario di come siamo costretti a fare per via dei mille lacci della vita? Forse è proprio il caso di entrare in quel negozio magi- c o , l ì , a i p i e d i d e l p o n t e v e n e z i a n o d i R i a l t o , d i scegliere la maschera che si intona al nostro umore più autentico, di indossare una maschera vera, fatta di carta e arte, e di appoggiarla al viso per poter finalmente dire la "nostra" verità.

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