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" Gabriele Salva- t o r e s è l ' a r t i s t a ideale per presie- dere l'attuale edi- z i o n e d i q u e s t o festival. Il suo amore per il nostro Paese, il suo soste- g n o e i l s u o i m p o r t a n t e contributo alla nostra cul- tura non conosce confini". Con queste parole, l'attore italiano aitante e dagli occhi azzurri Franco Nero, ha presentato il regista e sce- neggiatore premio Oscar Gabriele Salvatores, duran- te un evento tenutosi pres- so l'Istituto Italiano di Cultura a Westwood. Il regista Salvatores, pre- m i o O s c a r p e r M e d i t e r r a n e o , è s t a t o s e l e z i o n a t o d a l l ' I s t i t u t o Capri nel Mondo come pre- sidente della 15° edizione d e l L o s A n g e l e s F i l m , Fashion and Art Fest, che quest'anno si è svolto d a l 2 a l l ' 8 f e b b r a i o a l C h i n e s e T h e a t e r d i Hollywood. L'evento si è tenuto a Hollywood, come a c c a d e t r a d i z i o n a l m e n t e ogni anno, proprio prima degli Oscar, con un parter- re di famosi artisti italiani e italo-americani e un ricco programma di anteprime, r e t r o s p e t t i v e e m o s t r e incentrate sul cinema e la cultura del nostro Paese. Nel 1991, Salvatores ha ricevuto il plauso interna- zionale per Mediterraneo c h e , o l t r e a v i n c e r e u n A c a d e m y A w a r d c o m e miglior film straniero, ha vinto anche tre David di Donatello, il più impor- tante riconoscimento per il c i n e m a i t a l i a n o , e u n Nastro d'Argento. Gabriele Salvatores ha i n i z i a t o l a s u a c a r r i e r a come regista teatrale nel 1972, fondando il Teatro dell'Elfo di Milano, dove è rimasto attivo fino al 1989, anno del suo debutto cine- m a t o g r a f i c o c o n i l r o a d m o v i e M a r r a k e c h E x p r e s s . D o p o q u e s t o primo successo, ha diretto T u r n é , p r e s e n t a t o n e l 1990 al festival di Cannes, e Mediterraneo (1991), che h a v i n t o l ' O s c a r p e r i l miglior film straniero e tre David di Donatello. Gabriele, come ci si sente ad essere il presi- dente di un festival che celebra il cinema italia- no nella città del cine- ma? C i s i s e n t e n o r m a l i ! (ride) E poi devo ammette- re che non ho capito bene cosa significhi essere il pre- sidente di questo festival, mi presento e saluto molte persone, distribuisco premi, e questo è tutto! È abba- stanza facile! D'altra parte penso che sia un onore esse- re chiamato a ricoprire que- sto ruolo e ringrazio Pascal V i c e d o m i n i p e r a v e r m i ospitato. E ' t o r n a t o a L o s Angeles dopo tanti anni, che impressione ha? Devo ammettere che non conosco molto bene questa città, e non è la mia città preferita in America. Non ha un centro città e siccome sono una persona che ha bisogno di sentirsi sicura, la vastità di Los Angeles mi fa sentire un po' perso. Ma è cambiata molto dall'ultima volta che sono venuto qui, dieci anni fa, quando sono venuto per partecipare allo stesso festival con il mio film Happy Family. Come descriverebbe Los Angeles, la città del cinema e delle star? D i r e i c h e è c o m e u n puzzle e che puoi inventarla come vuoi. Cosa fa qui nel tempo libero? Oltre a tutti i miei appun- tamenti, il mio amico Marco conosce molto bene la città e mi porta nei posti migliori. M i h a p o r t a t o a M a l i b u , S a n t a M o n i c a , V e n i c e Beach. Una volta ha rifiutato u n ' o f f e r t a d i l a v o r o a Hollywood, è qualcosa c h e r i c o n s i d e r e r e b b e ora? N o , s o n o f e l i c e d i a v e r d e t t o d i n o . E r a i l 1 9 9 2 , a v e v o a p p e n a v i n t o u n Oscar, e siccome era solo il mio terzo film avevo ancora bisogno di sapere che tipo di c i n e m a v o l e v o f a r e . Q u i bisogna fare il loro tipo di film. E poi, mi ero appena innamorato di una donna i t a l i a n a e l e i n o n v o l e v a lasciare l'Italia. Quindi ha detto di no per amore? Sì, anche per amore. È t o r n a t o a l D o l b y Theater dove ha vinto l'Oscar? No, non ci sono tornato! Sono molto occupato, ma naturalmente mi è venuto in mente appena ho rimesso piede qui. Era il mio terzo f i l m e s i n c e r a m e n t e n o n pensavo nemmeno di meri- tare un Oscar, quindi non m i a s p e t t a v o d i v i n c e r e . Sono stato molto fortunato e ha sicuramente dato una n u o v a d i r e z i o n e a l l a m i a vita. I n I t a l i a è s e m p r e s t a t o u n p i o n i e r e i n fatto di effetti speciali, ad esempio nel film The Invisible Boy. Secondo lei di cosa ha bisogno oggi il cinema italiano? Ha bisogno di un po' di f i d u c i a , p e r c h é è m o l t o meglio di quello che sembra dall'esterno. Come ha detto lei, con il mio film ho speri- m e n t a t o m o l t o g l i e f f e t t i visivi, la regia, la recitazio- n e . . . A b b i a m o s t a n d a r d molto elevati. Forse quello che ci manca è la capacità di s c r i v e r e b u o n e s t o r i e , dovremmo imparare a scri- vere film che possano essere apprezzati a livello interna- zionale, e non film che pos- s o n o e s s e r e a p p r e z z a t i e compresi solo da noi italia- ni. D'altra parte, penso che non dovremmo perdere le nostre radici o vendere la n o s t r a a n i m a a l d i a v o l o , quindi è difficile trovare un equilibrio. Quindi direi che abbiamo sicuramente biso- gno di più fiducia e di più sostegno da parte del nostro governo. Il film All My Crazy Love ritrae un padre e un figlio, la loro incredi- bile avventura in viaggio dall'Italia orientale alle s t r a d e d e s e r t e d e i B a l c a n i , e i l l o r o r a p- porto affettuoso, diver- t e n t e , p r o b l e m a t i c o e i n s o l i t o . È v e r o c h e avrebbe dovuto girarlo qui in California? Sì, la storia originale era a m b i e n t a t a q u i , t r a L o s A n g e l e s , N e w Y o r k e i l Messico, ma mi è stato diffi- cile pensare al deserto senza pensare a tutti i film girati qui, pieni di un certo tipo di immagini. Così ho cercato di trovare un altro posto, un posto nuovo, e sono andato a est, in Croazia. Sono felice di averlo scelto lì perché è fresco e relativamente sco- nosciuto sullo schermo. Q u a l è i l p r o s s i m o progetto? Il mio prossimo progetto riguarda Casanova, quindi è u n a s t o r i a d ' a m o r e , i n realtà una doppia storia d'a- more. Da sinistra, Franco Nero con Elisa Amoruso (Direttore), Gigi Roccati (Direttore), Francesca Archibugi (Direttore), Gabriele Salvatores (Direttore), Ginevra Elkan (Direttore), Silvia Chiave (Console Generale d'Italia a Los Angeles) e Valeria Rumori (Direttore di IIC Los Angeles) 21 GIOVEDÌ 20 FEBBRAIO 2020 www.italoamericano.org L'Italo-Americano IN ITALIANO | LA COMUNITÀ DI LOS ANGELES Premiato a Los Angeles il regista italiano Gabriele Salvatores