Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/1212432
www.italoamericano.org 9 L'Italo-Americano IN ITALIANO | GIOVEDÌ 20 FEBBRAIO 2020 SOCIETÀ & CULTURA PERSONAGGI PATRIMONIO TERRITORIO tendono, diciamo così, a vivere l'universo maschile più liberamente delle loro sorelle del Sud. Allo stesso modo, l'influenza e l'opinio- ne della famiglia non sono fondamentali per una cop- pia, diciamo, veneta, come lo sono per una coppia campa- na. Non fraintendetemi, siamo "tutti figli della stessa madre", come ci piace dire, ma anche un meridionale ammetterebbe che, quando si tratta di romanticismo, il Nord è piuttosto disinibito rispetto al Sud. Il divario era certamente più evidente 40 o 50 anni fa, ma c'è ancora oggi. Certo, chiunque abbia una minima conoscenza dell'Italia è consapevole del divario economico tra il Nord e il Sud, un divario che affonda le sue radici nella storia e nello spudorato sfruttamento coloniale delle nostre regioni meridionali da parte di potenze straniere prima dell'Unità, e i Savoia, dobbiamo essere onesti, non hanno fatto molto per migliorare la situazione. Questa differenza è ancora molto presente, in tutta la sua drammaticità e non è uno scherzo. Ma non pensiamo a que- sto, oggi. C'è abbastanza negatività e preoccupazione nel mondo per aggiungerne altra all'ar- ticolo che leggete mentre sor- seggiate il vostro caffè mattu- tino. No, guardiamo alle dif- ferenze bizzarre, alle diffe- renze curiose, alle differenze insolite, tenendo presente che, proprio come capita a due fratelli che hanno carat- teri apparentemente contra- stanti - e a volte dalla natura litigiosa! – ma non per questo smettono di essere fratelli, anche il Nord e il Sud d'Italia rimangono due parti della stessa anima. Molti dicono che le abitu- dini sociali del Sud sono le stesse che il Nord aveva 50 o 60 anni fa: mangiare solo quando tutti sono a casa, madri iperprotettive, e l'idea che ci siano vestiti per la set- timana e vestiti per la domeni- ca, quando andare a messa diventa un evento sociale. Beh, chiedo scusa a tutti i sostenitori della teoria, ma lo stesso accade anche al di sopra della Linea Gotica, sappiatelo. Vedete, più che una diffe- renza Nord-Sud, il rispetto delle abitudini tradizionali e antiquate sembra essere una questione di ambiente urba- no vs ambiente rurale: io vengo da un piccolo paese del Piemonte e aspettiamo ancora che tutti siano a casa per sederci a tavola, le mamme tengono i figli a casa fino a quando non sono abbastanza grandi da poter richiedere un abbonamento gratuito per l'autobus e sì, abbiamo i vestiti della dome- nica. E sì, la messa è un evento sociale tanto quanto religioso. Ci sono però alcune cose in cui siamo diversi. Cominciamo dalla cucina: il National Geographics ha recentemente riportato che le regioni del Nord tendono ad usare il burro più dell'olio d'oliva nelle loro ricette tra- dizionali - con l'unica ecce- zione della Liguria, fra i maggiori produttori italiani di olio d'oliva. Il burro è il condimento più richiesto in Piemonte, Valle d'Aosta, Veneto, Trentino Alto-Adige, Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna, con l'olio d'oliva che vince tutte le gare nel resto del Paese. L'atteggiamento dell'Italia nei confronti del fast food cambia a seconda della lati- tudine, con catene di fast food che hanno più negozi al Nord che al Sud. Questo può andare di pari passo con il fatto che il Nord Italia è stato storicamente più influenzato dalle tendenze e dalle abitu- dini dei Paesi vicini che non il Sud. Per quanto riguarda il consumo di alcolici, il Nord torna in cima alla classifica, almeno secondo i dati ISTAT raccolti nel 2017, con i setten- trionali del Nord-Est che sono i più forti bevitori del Paese: beh... alla fine hanno inventato la grappa! Ora, lasciamoci alle spalle cibo, bevande e messa dome- nicale per concentrarci sul modo di parlare degli italia- ni. Certo, parliamo tutti la stessa bella lingua, l'idioma di Dante e dell'amore, l'uni- ca al mondo in cui gli insulti possono sembrare dolci all'o- recchio come una dichiara- zione d'amore - anche se il francese ha lo stesso effetto, a mio modesto parere. Ma come ogni italiano su ogni lato dell'Atlantico può testi- moniare, ogni regione, no meglio, ogni villaggio in Italia ha il suo dialetto, che non è necessariamente simile all'italiano. Il piemontese, per esempio, è molto più vicino al francese che all'ita- liano e il siciliano può essere incomprensibile per un veneto. Al Nord, l'uso del dialetto è ancora abbastanza comune nelle zone rurali, ma tende ad essere parlato solo dalle generazioni più anzia- ne. I più giovani - e per gio- vani intendo anche i quaran- tenni - probabilmente lo capiscono, ma non lo parla- no. Nel Nord, i dialetti sono stati a lungo associati ai livel- li più bassi di istruzione for- male, anche se non sempre è così. Il Sud, invece, ama i suoi dialetti: giovani e anzia- ni meridionali, con o senza istruzione universitaria, sono di solito felici - e orgogliosi – di parlare in dialetto. E l'inglese? Beh, gli italia- ni non sono bravi con le lin- gue, lo sa tutto il mondo: il nostro vergognoso curricu- lum linguistico è noto, ma le regioni del Sud sono peggio di quelle del Nord quando si tratta di conoscenza dell'in- glese, quindi, se state pro- grammando un viaggio in Sicilia o in Puglia, rispolvera- te quelle vecchie espressioni dialettali che vostra nonna amava, perché potrebbero tornarvi utili! F atta l'Italia biso- gna fare gli Italia- ni, diceva Massi- mo d'Azeglio sulla scia delle vicende risorgimentali. D'A- zeglio, che sapeva qualcosa di politica e sul modo di lavorare di allora, aveva ragione: il Paese era diviso in una serie di piccoli Stati, ognuno con la propria buro- crazia, le proprie abitudini sociali, le proprie tradizioni e persino le proprie lingue, se si considera che la stragrande maggioranza della gente allora parlava i dialetti. Avanti velocemente di circa 150 anni e l'Italia, con le sue peculiarità regionali e le sue stranezze, rimane un luogo dalle mille sfaccettatu- re, come può dirvi chiunque abbia visitato il Paese. Mentre alcune differenze sono superficiali, altre posso- no essere piuttosto sconcer- tanti. Per esempio, il fatto di cenare prima al Nord che al Sud non è invece una cosa importante, o anche la visio- ne molto più ristretta riguar- do a certe abitudini sociali e ai rapporti interpersonali tipica del Sud può essere fonte di problemi, soprattut- to per le giovani generazioni. L'esempio più lampante è probabilmente il modo in cui vengono gestiti i rapporti uomo-donna, soprattutto quando si tratta di donne: le ragazze italiane del Nord Un ragazzo suona la fisarmonica, strumento tradizionale nella musica Italiana da Nord a Sud (Photo: Dreamstime) Selling Homes Throughout The Bay Area Adele Della Santina "The Right Realtor makes all the di昀erence." 650.400.4747 AdeleDS@aol.com www.AdeleDS.com DRE# 00911740 Expert in preparation, promotion, and negotiation! Il grande divario tra Nord e Sud... e perché alla fine siamo gli stessi italiani dal Piemonte alla Sicilia