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L'Italo-Americano GIOVED����� 11��� APRILE��� 2013 Infanzia divina Putto Graziani. Recuperato a Sanguineto, presso il Lago Trasimeno e oggi ai Musei Vaticani, il bronzo a fusione cava risale alla prima met�� del II sec. a.C. Rappresenta un fanciullo nudo seduto a terra, con il corpo sbilanciato all'indietro e la gamba sinistra piegata sotto la destra. Le braccia stringono un volatile nella destra e una palla nella sinistra. Dal collo pende una grossa bulla, mentre due anelli cingono la caviglia e il polso destro e un'armilla tortile il sinistro. Il viso, sorridente e paffuto, e la vivacit�� dei movimenti riportano il bronzo ad una matrice ellenistica, periodo che ha visto in Etruria una grande diffusione di ex voto di questo tipo, sia fittili che in bronzo. Il Putto Graziani, destinato alla divinit�� Tec Sans, protettrice dell'infanzia, �� una delle varie attestazioni di culti indigeni nell'area nord-orientale del Lago Trasimeno. PAGINA��� 9 Gestualit�� quotidiana Carica(tura) emotiva Pittura scenografica La Nativit�� della Vergine. Decisamente importanti gli affreschi di Giovanni da Milano nella Cappella Rinuccini in Santa Croce a Firenze, raffiguranti Scene della vita della Vergine. In quest'opera, del pi�� significativo innovatore della scuola giottesca fiorentina nella seconda met�� del Trecento, si riconosce la distanza che ormai separa da Giotto gli artisti della generazione successiva, ma anche il tributo che l'arte fiorentina continua a pagare al maestro. La monumentalit�� dei gesti, delle figure panneggiate, ha un'eco giottesca arricchita da una nuova volont�� descrittiva dei dettagli quotidiani. Ancora giottesca �� la scelta cromatica che diventa personale sottigliezza tecnica nella descrizione degli abiti delle donne. Propria di Giovanni �� poi la qualit�� umana dei soggetti e degli atteggiamenti dei personaggi posti in una scena teatrale. Aurora. Pietro da Cortona, nato Pietro Berrettini, la dipinse nel 1620 per Palazzo Senatorio in Campidoglio, a Roma. A quei tempi era in voga una forte tradizione per la rappresentazione iconografica dell'Aurora. Pietro fu un artista e architetto del primo Barocco. Troviamo suoi lavori soprattutto nel campo dell'affresco decorativo e della pittura. Ricco d'immaginazione, incastonando le sue scenografiche composizioni entro monumentali cornici di stucco e oro con figure, cartocci e ghirlande, cre�� un nuovo sontuoso stile decorativo che da Roma s'irradi�� per tutta Europa in svariati sviluppi fino oltre la met�� del Settecento. Rivel�� una piena e nuova libert�� espressiva, un���evidente capacit�� figurativa), che pure accoglie la tradizione veneta e correggesca e che riscosse un successo eccezionale a Roma. Dannati all'inferno. Luca Signorelli, pseudonimo di Luca d'Egidio di Ventura, firm�� nel 1499 il contratto per il completamento della decorazione delle volte della Cappella Nova, poi detta di San Brizio, nel Duomo di Orvieto. Le scene della venuta del Giudizio, la Resurrezione dei corpi, la schiera dei Dannati all���Inferno, brillano per potenza inventiva e una vena visionaria di Signorelli, che, come un grande illustratore, accese la fantasia per creare scene dalla forte carica emotiva, in grado di coinvolgere lo spettatore sotto pi�� punti di vista: non solo di partecipazione religiosa ma di voyeurismo verso il grottesco, le allusioni erotiche, gli scherzi come l'autoritratto in forma di demone, che sono invenzioni affascinanti ed espressive e non l'uso di un repertorio ripetitivo. ���Poveri��� protagonisti La questua. Sembra che nella tela del 1872 Domenico Induino, pittore milanese dell���Ottocento, abbia inteso fare specifico riferimento alla raccolta fondi in favore delle vittime di una sanguinosa repressione ordinata dal maresciallo Radetzky nel gennaio 1848, contro una manifestazione civile di dissenso antiaustriaco. Intorno al 1850 cominciarono a farsi pi�� rari i dipinti che rappresentavano soggetti risorgimentali o nei quali si dessero diretti riferimenti alla situazione politica contemporanea. Crescenti, per contro, gli episodi ambientati in interni domestici e le vicende con poveri e derelitti come protagonisti. Scene intime, spesso con pochi personaggi, in una tonalit�� emotiva malinconica e dimessa, perfino desolata, che per�� venivano animate pittoricamente da una pennellata rapida e guizzante.