L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-11-2013

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L'Italo-Americano PAGINA��� 4 GIOVED����� 11��� APRILE��� 2013 ���Le Mortelle��� a Castiglione della Pescaia: nella Maremma toscana una avveniristica cantina-fattoria NIcolettA cuRRAdI Full immersion nella Maremma agricola pi�� autentica. Ecco la cantina-fattoria ���Le Mortelle��� della griffe mondiale Antinori a Castiglione della Pescaia, che ha aperto al pubblico un progetto di territorio in cui il vino �� protagonista insieme a pesche, susine, albicocche, pere, fichi, mirtilli e mirto (���mortella��� �� il nome del mirto selvatico che caratterizza queste zone costiere ed �� simbolo della fattoria) che arrivano dai 15 ettari di frutteti biologici dell���azienda. Due sono i vini che la Famiglia Antinori produce a ���Le Mortelle���: il Botrosecco, rosso Maremma Toscana Igt, un Cabernet Sauvignon con una piccola parte di Cabernet Franc e il Vivia, bianco Maremma Toscana Doc ottenuto da Vermentino, Viognier e Ansonica. La fattoria ���Le Mortelle��� �� una cantina pi�� unica che rara, in perfetta simbiosi con l���ambiente, un���azienda agricola che assomiglia ad una fattoria del futuro, in cui la tradizione pi�� antica e il legame con la terra sono riletti in chiave moderna. Costruita in osmosi con la campagna circostante, �� svelata solo dalla presenza di discrete fenditure oltre le quali la struttura rivela la sua anima di roccia, vetro e legno. L���apparente semplicit�� cela un progetto dalla forte componente avveniristica. Il cuore della cantina mostra, solo all���occhio di chi entra, i suoi ampi spazi, la sua scala elicoidale e i serbatoi ���sospesi nel vuoto���. Una struttu- La cantina-fattoria immersa nel verde della campagna maremmana ra concepita in modo da ac-compagnare l���uva dalla sua ge-nesi ai singoli passaggi della fermentazione, dell���affinamento e dell���imbottigliamento, in un percorso ���verticale��� aperto al pubblico. Una cantina su tre livelli, ideata per consentire la vinificazione ���per gravit�����, in totale assenza di pompe: questo consente un importante risparmio energetico e un utilizzo funzionale dello spazio sottostante i serbatoi, per un lavoro pi�� dinamico ed efficiente, oltre a un grande rispetto per il vino. La ���vinificazione a caduta��� �� un metodo che permette una lavorazione delle uve meno ���traumatica���, per un risultato che si ritrova nel bicchiere: il vino �� pi�� equilibrato, elegante e con tannini pi�� morbidi. Tutto parte dal piano pi�� alto, quello dell���arrivo delle uve, in cui mani esperte procedono alla selezione degli acini: solo i migliori sono scelti per dar vita ai grandi vini della Fattoria. La pigiatura avviene con un sistema dolce di rottura degli acini. La selezione �� triplice: vigneto, grappolo, acino. I mosti quindi riempiono a caduta i serbatoi ���sospesi��� in acciaio, situati al piano sottostante, in cui si svolge la fermentazione a temperatura controllata. In seguito il vino riempie le barrique del piano interrato, per il periodo di affinamento. La barriccaia �� realizzata conservando intatte e a vista le rocce che mantengono perfette condizioni di temperatura e umidit�� tali da garantire l���invecchiamento del vino in modo to-talmente naturale. Il fulcro della cantina �� costituito da una grande scala elicoi- dale in acciaio che si snoda nel pozzo centrale di luce e mette in comunicazione funzionale e visiva tutti i piani dell���edificio. �� una struttura ipogea, quasi totalmente interrata e perfettamente integrata con il territorio: la cupola che sovrasta la cantina �� ricoperta da suolo vulcanico su cui cresce la tipica vegetazione della macchia mediterranea. La luce �� dosata attraverso dei tagli laterali della struttura, consentendo un notevole risparmio di energia: dal lucernario superiore entra la quantit�� di luce necessaria per il lavoro. L���acqua utilizzata in cantina �� depurata attraverso uno speciale sistema di fitodepurazione, sperimentato e brevettato a ���Le Mortelle��� e per questo unico. All���interno della fattoria, oltre ai 15 ettari di frutteti ���da agricoltura biologica���, sono presenti una sughereta storica e un nuovo impianto di sughere, per un totale di 10.000 piante molto importanti per l���equilibrio dell���ecosistema ambientale: essendo sempreverdi producono ossigeno tutto l���anno, indispensabile per mantenere e ricreare un ambiente ���pulito���. ���Le Mortelle���, che faceva parte di un complesso pi�� ampio chiamato La Badiola, gi�� individuato sulle carte geografiche da Leopoldo II a met�� dell���800 (gli Asburgo Lorena, bonificando l���area malarica di Grosseto, vollero rendere i possessi della Badiola e dell���Alberese delle fattorie-guida per l���allevamento di bovini), appartiene agli Antinori dal 1999 ed �� aperta al pubblico per visite (per informazioni mortelle@antinori.it). Durante la visita �� possibile: visitare la suggestiva cantina, simbolo di un���architettura organica che promuove l���armonia tra uomo e ambiente; degustare Botrosecco, Vivia e i vini di Fattoria; acquistare i vini di Fattoria disponibili in esclusiva; comprare la frutta da agricoltura biologica (in particolare pesche, susine, albicocche, pere, fichi, mirtilli) che proviene dai 15 et-tari di frutteti; prenotare escursioni guidate o picnic al lago, ai frutteti e nei vigneti. La grande scala elicoidale in acciaio nel pozzo centrale della cantina Al Vinitaly di Verona l���eccellenza enologica e un premio per ���l���Italian wine guy��� BARBARA MINAFRA Premio Internazionale ���Vinitaly 2013��� all���azienda Terredora e al giornalista americano Alfonso Cevola. La prima per essere, da oltre 30 anni, un punto di riferimento della produzione enologica, il secondo per la sua lunga attivit�� di valorizzazione del vino italiano nel mondo. La prima fiera al mondo per il settore del vino, ha inaugurato a Verona dal 7 al 10 aprile la sua 47�� edizione, ormai piattaforma di riferimento mondiale dell���enologia con oltre 4.200 aziende da piu�� di 20 Paesi su una superficie superiore ai 95 mila metri quadrati. BtoB, convegni, buyers, promozione per l���internazionalizzazione e l���export del made in Italy con una fitta rete di delegati che copre 60 Paesi, ma soprattutto degustazioni. Come quella del prosecco, lo spumante ���in��� di questo periodo, nelle due versioni: Docg Conegliano Valdobbiadene Pro- secco Superiore e Prosecco Doc, per la doppia premiazione. Riconoscimento all���avellinese Terredora, perch�� ���dal 1978, dalla sua fondazione ad opera di Walter Mastroberardino, l���azienda rappresenta uno dei punti di riferimento pi�� solidi di quello che �� considerato un vero e proprio ���Rinascimento��� dell���Irpinia vinicola. Una terra antica dove la coltivazione della vite ha una sua storia profondissima che l���azienda di Montefusco ha saputo riscoprire attraverso la scommessa, in quel periodo per nulla scontata, sui millenari vitigni di antica coltivazione della zona, Aglianico, Fiano, Greco e Falanghina, introducendo, innovazione, conoscenze e uomini capaci di cogliere le sfide del futuro���. Premio poi ad Alfonso Cevola ���l���Italian Wine Guy, per essere profondo conoscitore delle grandi cantine, ma anche dei piccoli vitigni del grande patrimonio enologico italiano. Grande comunicatore ��� si legge nelle motivazioni del premio -, trasmette la passione per i vini e la cultura italiani attraverso il blog On the Wine Trail in Italy e con la sua intensa attivit�� professionale che lo ha portato a essere direttore di Glazer���s Italian Wine negli ultimi 21 anni, Certified Specialist del vino e Special Contributor per The Dallas Morning News e The Well Fed Network���.

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